Prima della proiezione del restaurato Essere donne abbiamo avuto l’opportunità di intervistare, la prima documentarista donna italiana, Cecilia Mangini. Il suo documentario, opera ostacolata dal clima politico dell’epoca, è tuttora una delle opere più importanti realizzate sulle condizioni di vita delle figure femminili negli anni Sessanta e alcuni aspetti sono più attuali di quanto si possa immaginare.
#Cecilia Mangini |
"Anna Magnani, lei ha la reputazione di essere determinata, risoluta, ma anche di essere un'autentica anti-conformista: la chiamano 'l'Uragano Magnani'. Direbbe che la gente ha paura di lei?" Il volto deformato di Anna Magnani, così come si riflette in un piccolo specchio adibito al trucco, sembra osservare la giornalista con un misto di stanchezza e cinismo. Uno scatto e poi la sentenza: "A volte si morde per la paura di essere attaccati". Forse non esiste frase più appropriata a descrivere la tristezza e la furia per le quali l’attrice è diventata famosa in tutto il mondo. La romanità impetuosa e la femminilità al contempo fragile e perentoria di Anna Magnani, nella vita come sul set, restano uniche, indimenticabili, scolpite per sempre nel nostro immaginario.
Entra accompagnata da applausi scroscianti Cecilia Mangini, in un Dams Lab pieno e visibilmente emozionato. Gian Luca Farinelli introduce la proiezione di Essere donne definendolo "un piccolo capolavoro" e sottolineando la necessità della sua condivisione con il pubblico del Cinema Ritrovato.
Sabato 22, alla Biblioteca Renzo Renzi di Piazzetta Pasolini, si è tenuta la presentazione del libro Epifania del vedere negato di Sara Iommi, edito da Diabasis, alla presenza della mamma di Sara, di Roy Menarini e di tre dei curatori del volume: Chiara Checcaglini, Elisa Mandelli e Lucia Tralli.
Film sul cinema, documentari recenti e grandi classici rivivranno sul grande schermo.