Romy,
ti guardo dormire.
Sono accanto a te, sei vestita di una lunga tunica nera e rossa, ricamata sul petto. Sono fiori, credo, ma non li guardo.
Ti dico addio, il più lungo degli addii, mia Puppelé. È così che ti chiamavo, “Piccola bambola” in tedesco.
Non guardo i fiori ma il tuo viso e penso che sei bella, e che forse non lo sei mai stata così tanto.
Per la prima volta nella mia vita - e nella tua - ti vedo serena, in pace. Come sei calma, come sei bella.
Sembra che una mano abbia dolcemente cancellato dal tuo viso tutte le angosce.
Alain Delon, 29 maggio 1982