“28 agosto 1963, marcia su Washington
La grande marcia per chiedere l’approvazione della legge sui diritti civili.
Sono molte migliaia di persone, bianchi e negri, che marciano verso il sacrario di Lincoln. Sono intellettuali, studenti, cantanti, ballerini, gente del clan di Frank Sinatra, grossi uomini politici, i nomi più prestigiosi del giornalismo, pastori protestanti, rabbini, preti cattolici.
[...]
Molti di questi uomini e donne presenti potrebbero eliminare la disoccupazione, abolire l’inferno dei ghetti, dare una vita umana ai braccianti negri del Sud, ai raccoglitori di frutta messicani della California, alle migliaia di indiani chiusi ancora nelle riserve, ai portoricani di New York, ai milioni di bianchi affamati, disoccupati, dementizzati del Kentucky, dei bassifondi di New York, Chicago, Boston, Philadelphia.
Sono i figli del potere bianco, dello stesso potere che mantiene in vita i ghetti e fa le leggi contro i ghetti. Che lascia impuniti tutti gli assassini dei negri e promulga sentenze sul diritto all’eguaglianza dei diritti. Il potere bianco marcia dietro ai cartelli portati dai negri, ma chi ha scritto questi slogan?”