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“L’artista è stato in ogni tempo una specie di mago dedito all’alchimia.
Ma chi era andato a cercare gli ingredienti della sua tavolozza tra stracci consunti,
tele di sacco e materie plastiche, gelatinose e impertinenti?
Ed ecco che l'artista trasmette per incanto a quelle materie inerti e logorate dall’uso un destino insospettabile.
Il sacco si è trasformato in quadro, ha assunto un equilibrio, un’armonia di rapporti.
Una volta tanto accade che sia una materia reale a creare una pittura astratta.
Il pittore Alberto Burri non ha dietro di sé che se stesso, nessun riferimento
è possibile per le sue singolari invenzioni”.