14/03/2020

Consigli per giovani cinefili al tempo del Coronavirus #2

Seconda puntata della rubrica curata da Schermi e Lavagne – Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna dedicata  alle ragazze e ai ragazzi che in questo periodo sono impossibilitati ad andare a scuola, seguire le lezioni e frequentare le sale cinematografiche.
Ogni settimana, un film e cinque buoni motivi per cui i giovani cinefili contemporanei dovrebbero (ri)scoprire un grande classico della cinematografia mondiale.

Dopo la prima puntata a tema Fellini dedicata a Lo sceicco bianco, è la volta questa di un capolavoro firmato da Stanley Kubrick:  Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba.


Il dottor Stranamore
è disponibile online su CHILI, iTunes e Now TV.
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Scopri di più cliccando sui nostri 5 buoni motivi per (ri)vedere il film: 

Kubrick, la Guerra fredda e l’incubo nucleare

Stanley e lo “studio matto e disperatissimo” 

Peter Sellers, Peter Sellers, Peter Sellers

Il dottor Stranamore e Il grande dittatore: la satira del potere

Giocare a torte in faccia nella War Room

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Intorno a Kubrick e a Strangelove, consigliamo anche:

FILM

Il grande dittatore di Charlie Chaplin (1940), pietra miliare della satira contro il potere.
Gli uccelli di Alfred Hitchcock (metafora ornitologica dei pericoli che vengono dal cielo).
The Atomic Cafe, documentario di Kevin Rafferty, Pierce Rafferty e Jayne Loder.
A prova di errore di Sidney Lumet (1964), competitor diretto di Strangelove, contro cui Kubrick intentò persino una causa.

LETTURE

Tre classici della letteratura e un pluripremiato romanzo non-fiction:
Fahrenheit 451
di Ray Bradbury: società non desiderabili al motto di “Bruciare sempre, bruciare tutto. Il fuoco splende e il fuoco pulisce”.
La strada di Cormac McCarthy. Un bimbo e il suo papà sulla strada in un’America post-apocalittica.
La svastica sul sole di Philip K. Dick, un classico all’insegna del “what if” geo-politico.
L’atomica di Steve Sheinkin: complotti, spionaggio, missioni segrete che portarono alla costruzione della bomba atomica.
E due fumetti “nucleari”:
Watchmen
di Alan Moore
L’Eternauta di Hector Oesterheld e Francisco Solano Lòpez

VIDEOGIOCHI

Fallout 3 (Bethesda, 2008) PEGI 18
Satira e humour nero: in piena Guerra fredda Kubrick realizza un’opera che racconta la fine dell’umanità. Fallout 3 riprende il discorso dove Kubrick l’aveva interrotto.
Space Invaders (Taito, 1978)
Invasioni aliene durante sul filo della “cortina di ferro” per esorcizzare la paura occidentale di altre invasioni, ben più terrestri.
Missile Command (Atari, 1980)
Città in pericolo, missili in arrivo. Scie che scendono dal cielo e che vanno prontamente fermate prima che sia troppo tardi.
Nuclear War (U.S. Gold, 1989)
Bisogna giocare d’astuzia in questo strategico: cinque potenze mondiali si affrontano in una guerra nucleare senza precedenti. L’introduzione omaggia Dr Strangelove!

MUSICA

We’ll Meet Again (dalla scena finale di Dr Strangelove: in cuffia la canzone interpretata da Vera Lynn, sullo sfondo una terribile carrellata di funghi atomici)
The Smiths, Ask (dall’album The World Won’t Listen)
David Bowie, Fall Dog Bombs The Moon (dall’album Reality)
Blondie, Atomic (dall’album Eat to the Beat)
Le luci della centrale elettrica, Una guerra fredda (dall’album Per ora noi la chiameremo felicità)
Depeche Mode, Strangelove (dall’album Music for the Masses)
The Zen Circus, La terza guerra mondiale (album omonimo)
Charles Mingus, Oh Lord Don’t Let Them Drop That Atomic Bomb on Me (dall’album Oh Yeah!)
Roger Waters, Four Minutes (dall’album Radio K.A.O.S.)
The Ink Spots, I Don’t Want To Set The World On Fire, canzone popolarissima nel periodo successivo all’attacco di Pearl Harbor del 1941, theme d’atmosfera post-nucleare dal videogame Fallout 3
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Se siete interessati a rimanere in contatto con noi per future iniziative rivolte a ragazzi e ragazze scrivete a schermielavagne@cineteca.bologna.it

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Rubrica a cura di Schermi e Lavagne – Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna.
Testi: Giuliana Valentini; redazione: Matteo Lollini. Contributi: Andrea Dresseno, Associazione Hamelin, Staradio.