RITROVATI E RESTAURATI

Cosa significa rivedere le opere dei grandi maestri nel loro splendore originario? Significa rinnovare l’amore per il cinema, leggere tra le righe la passione dell’autore, amplificare il proprio piacere di spettatore nel buio della sala. Senza interferenze. Partiamo con una buona notizia: non si restauravano così tanti film da prima della pandemia! La selezione di quest’anno dei Ritrovati e Restaurati è una vera e propria miniera di tesori, un festival nel festival: quasi novanta film, più di cento anni tra il più recente, Inland Empire, e il più antico, L’Enfant des mariniers. Renoir, Antonioni, Bergman, Bertolucci, Truffaut, Akerman, Wenders, Hitchcock, Hawks, Ozu, Lubitsch, Dulac, Bava, Lynch. Ritroveremo i capolavori di tanti celebri autori e conosceremo cineasti meno celebrati ma ugualmente eccezionali, come Roemer, Manthoulis, Korda e Arnold. Ripercorreremo un secolo di visioni cinematografiche tra rarità e film di culto proposti al massimo del loro splendore, attraverseremo i generi, tra nascite e ibridazioni, scopriremo varietà di sguardi e temi, alcuni dei quali sorprendentemente attuali.
A cura di Gian Luca Farinelli

RITROVATI E RESTAURATI

ANNA MAGNANI, L’IRRIPETIBILE

Forse la più grande, sicuramente la più ammirata e imitata. Anna Magnani era unica, ma è stata anche un modello di stile recitativo e un’icona italiana. Riuscì a imporre il proprio volto dapprima come attrice brillante e, dopo il trionfo di Roma città aperta, variò dalle mille incarnazioni di un personaggio popolare romano a ruoli diversissimi come quelli nella Carrozza d’oro o nel monologo della Voce umana, fino a Hollywood e al premio Oscar, in un momento in cui il cinema americano diventava sempre più adulto. Un’immagine, la sua, in fondo eccentrica nel glamour anni Cinquanta. Ma se il suo momento d’oro dura poco più di dieci anni, e se un’attrice come lei è oggi inimmaginabile, l’eredità di Anna Magnani, il suo modello, continua a ispirare, irraggiungibile, le attrici italiane e di tutto il mondo.
A cura di Emiliano Morreale

ANNA MAGNANI, L’IRRIPETIBILE

ROUBEN MAMOULIAN: SFUMATURE DI DESIDERIO

Celebre per la capacità di tradurre la propria visione in luce, movimento e poi colore, Rouben Mamoulian, armeno di Tbilisi naturalizzato statunitense, ebbe una produzione tra le più coerenti del cinema americano. Giustamente celebrato per l’inestimabile contributo che offrì alla transizione di Hollywood al sonoro sia liberando la macchina da presa, sia usando i dialoghi come una forma di accompagnamento musicale, fu imitato e invidiato per i suoi sapienti movimenti di macchina. Creatore di uno stile immediatamente riconoscibile per la sua raffinatezza, il suo umorismo e le sue sfumature erotiche, praticò con altrettanta efficacia generi più cupi, assumendo un ruolo da pioniere per il film di gangster e l’horror. Questa retrospettiva presenta l’opera di Mamoulian dal suo unico contributo al cinema muto agli inizi del sonoro fino al suo ultimo musical, a colori e in CinemaScope. Ad eccezione del nuovo restauro digitale di Dr. Jekyll and Mr. Hyde, tutto il resto sarà proiettato in 35mm.
A cura di Ehsan Khoshbakht

ROUBEN MAMOULIAN: SFUMATURE DI DESIDERIO

SUSO CECCHI D’AMICO, SCRIVERE SU MISURA

Nel corso di una carriera iniziata ai tempi della nascita del neorealismo e durata oltre sessant’anni, Suso Cecchi d’Amico ha collaborato a più di centoventi film (prevalentemente, ma non esclusivamente, italiani) diretti da esordienti o da registi affermati. Il suo scopo non è mai stato quello d’imporre le proprie idee, bensì di capire e assecondare i progetti e le poetiche degli autori con cui ha lavorato. D’altro canto, come ogni artista, aveva evidentemente una voce e una personalità sue proprie. Proporsi di rintracciarle all’interno di film assai diversi per tono, genere e linguaggio è lo scopo di questa rassegna, certo parziale ma sicuramente affascinante, che presenta una selezione di opere significative scelte in una filmografia ricca ed eterogenea quale pochi altri scrittori di cinema possono vantare.
A cura di Masolino, Silvia e Caterina d’Amico

SUSO CECCHI D’AMICO, SCRIVERE SU MISURA

ATTRAVERSO LA NEBBIA: POWELL PRIMA DI PRESSBURGER

Tornato all’inverno londinese dopo l’apprendistato con Rex Ingram nel Sud della Francia, tra il 1930 e il 1939 – anno in cui Alexander Korda lo mise a lavorare con Emeric Pressburger per La spia in nero – Michael Powell partecipò al rinascimento della produzione inglese. Spesso liquidati come ‘quota quickies’, lavori di bassa qualità realizzati in economia e con il solo obiettivo di sfruttare il momento legislativo favorevole, questi film furono una scuola inestimabile per la nuova generazione di registi che sarebbe sbocciata negli anni Quaranta. Powell era solito dire scherzosamente che la sua reputazione non sarebbe sopravvissuta alla ricomparsa di alcuni dei suoi primi venti film. Oggi che l’onore del regista è salvo, quei film rivelano le origini del suo umorismo irriverente, della sua sensibilità ai temi d’attualità e della sua crescente abilità nella direzione degli attori.
A cura di James Bell in collaborazione con Thelma Schoonmaker e Ian Christie

ATTRAVERSO LA NEBBIA: POWELL PRIMA DI PRESSBURGER

16MM - PICCOLO GRANDE PASSO

Dopo aver celebrato l’anno scorso i cent’anni del formato 9,5mm, continuiamo con un altro anniversario. Un secolo fa Eastman Kodak introdusse il formato 16mm come alternativa meno costosa alla pellicola 35mm. Gli ambiti in cui il 16mm era ed è usato erano e sono molto vari. Abbiamo così deciso di unire le forze con l’associazione  indipendente Cinémathèque16 di Parigi per presentare  una selezione dalla loro eclettica collezione di copie d’epoca che abbraccia molti aspetti di questo formato (muti colorati, primi film pubblicitari, Scopitones, versioni home movie di celebri film horror, trailer di muti perduti e rarità  del cinema di finzione e non). Il secondo capitolo dell’edizione di quest’anno è dedicato al cinema sperimentale del Québec e di tutto il Canada. La selezione offre tra l’altro l’occasione di (ri)scoprire le opere sperimentali di autentici  artisti come Joyce Wieland ed Étienne O’Leary, ciascuno dei quali è rappresentato con una personale.
A cura di Karl Wratschko con la collaborazione di Cinémathèque16, Cinémathèque québéquoise e André Habib

16MM – PICCOLO GRANDE PASSO

IL CINEMA RITROVATO KIDS & YOUNG

La sezione Il Cinema Ritrovato Kids – curata dal Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna Schermi e Lavagne – propone agli spettatori più piccoli un viaggio nel tempo e nello spazio: un programma di otto giorni con una trentina di film, accompagnati da laboratori creativi, spettacoli, concerti. Tra i temi di questa edizione troviamo le fiabe del mondo, la scuola polacca di cinema d’animazione, un programma assieme al festival di La Rochelle; alcuni classici come Crin blanc di Albert Lamorisse e Heidi di Luigi Comencini e la rassegna “Cinemini”, presentata dal DFF – Deutsches Filminstitut & Filmmuseum di Francoforte.
Accanto alle proiezioni per i più piccoli, Schermi e Lavagne propone attività dedicate ai giovani cinefili. Gli allievi del Conservatorio di Rovigo hanno composto le colonne sonore di una selezione di film italiani degli anni Dieci, sotto la guida di Daniele Furlati. Il gruppo del Cinema Ritrovato Young presenterà alcuni titoli e realizzerà pillole video, interviste agli ospiti e al pubblico e recensioni. Schermi e Lavagne organizzerà, insieme a European Children’s Film Association, la prima edizione dell’ECFA Workshop Warehouse, un’iniziativa che porterà una cinquantina di operatori specializzati in educazione all’immagine e rappresentanti di festival europei, per seguire una serie di laboratori innovativi.

IL CINEMA RITROVATO KIDS & YOUNG