A 40 anni dal suo esordio e dalla vittoria al Festival di Cannes dove era stato presentato come work in progress, il capolavoro coppoliano Apocalypse Now ritorna nel 2019 sul grande schermo in una nuova versione. Apocalypse Now - Final Cut è il frutto di un lungo lavoro di restauro, durante il quale il regista, grazie al team di American Zoetrope, ha rimesso mano sia al montaggio che alla qualità dell’immagine e del suono, regalando una esperienza inedita del grande classico.
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La parola “film” nasconde una duplice accezione: indica un racconto narrato attraverso immagini ma anche un oggetto materiale, concreto, senza il quale tale storia non potrebbe essere illustrata.
Come entra in questa storia la versione del 2019 denominata Final Cut, presentata dal regista in anteprima europea al Cinema Ritrovato?
A 40 años de su estreno, Francis Ford Coppola lanza una nueva versión de Apocalypse Now
by Marina Artusa (Clarín, June 28, 2019)
El director definió a Apocalypse Now. Final Cut como la mejor edición del material filmado durante 238 días en las Filipinas en 1978.
Vittorio Storaro talks about Coppola’s cinema and the origins of the surreal photography of Apocalypse Now.
Starting from the 70s, Dutch photographer Charles 'Chas' Gerretsn has worked as a war photographer in Vietnam, Cambodia, Laos and Chile, giving the world some unforgettable shots. The most famous is the portrait of the dictator Pinochet. After moving to Hollywood in 1975 he started shooting for different studios until 1989, when Francis Ford Coppola asked him to report everything that happens on the set of his new movie in 1976. Baris Azman's documentary Dutch Angle: Chas Gerretsen & Apocalypse Now was released after KINO Rotterdam and the Nederlands Fotomuseum collaborated together. Now, the largely undiscovered work finally comes to light.
L'OCCHIO DELL'APOCALYPSE
di Cecilia Bressanelli (La Lettura - Corriere della Sera, June 23, 2019)