Cento anni fa: 1919

Programma a cura di Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

Il 1919, primo anno dopo la Grande guerra, è anche il primo della serie Cento anni fa per il quale esiste un canone stabilito. Celebri film come Blind Husbands di Eric von Stroheim, J’accuse di Abel Gance, Giglio infranto di D.W. Griffith e Madame du Barry di Ernst Lubitsch si affacciano subito alla mente di ogni cinefilo. Mettendoli in fila saremmo arrivati a comporre un programma fenomenale in non più di dieci minuti. Ma l’opzione più semplice non sembrava la più interessante, e abbiamo deciso, come ogni anno dal 2004, di andare in pellegrinaggio negli archivi e vedere il maggior numero possibile di film del 1919. Abbiamo quasi ignorato i classici riconosciuti dal canone; quasi ma non del tutto: nella nostra selezione trovano posto film di Carl Th. Dreyer e di Mauritz Stiller. Considerato un capolavoro fin dal 1935 (da Bardèche e Brasillach), citato in ogni storia del cinema e ampiamente proiettato, Il tesoro di Arne di Stiller dà la misura dell’arte cinematografica nel 1919, ed è inoltre un grande film che il tempo ha reso ancora più grande.
Abbiamo altresì deciso subito di inserire quanti più cortometraggi possibile, e di accompagnare i film a soggetto con newsreel, film pubblicitari, travelogue, comiche e film educativi, per restituire lo spirito di uno spettacolo cinematografico dell’epoca, e per dare un’idea più completa della vastità della produzione di quell’anno. Film di questo genere lasciano di rado le celle degli archivi, poiché programmarli è un problema e una sfida. Ma sono loro che riportano davvero in vita l’anno di cui ci occupiamo, e qualche volta offrono spiragli di autentica bellezza. Per queste ragioni ci è sembrato fosse nostra responsabilità accoglierli nel programma.
Il focus è sui film tedeschi e scandinavi. Non era previsto, semplicemente è andata così perché i film che più ci hanno sorpreso del 1919 provengono da questi paesi. La quantità di ‘buoni’ film realizzati in Germania è singolarmente alta, e non sarebbe stato difficile mettere insieme un convincente Cento anni fa con i soli film tedeschi. Siamo consapevoli del rischio che le nostre tendenze germanofile suscitino qualche critica, e così, per rincarare la dose, abbiamo fatto scivolare nel programma del festival un’altra produzione tedesca del 1919: una nuova copia 35mm dello sconosciuto Tötet nicht mehr! di Lupu Pick, splendido complemento a Sylvester (1923), che sarà presentato in Piazzetta Pasolini come evento speciale in onore di Enno Patalas (1929-2018).
Le lunghe giornate del Cinema Ritrovato sapranno produrre connessioni tra tutte le sezioni del festival. Ma forse potremo fermarci un momento e pensare a Georges Méliès che nel 1919, a cinquantotto anni, dirigeva un teatro di va­rietà in quello che era stato il suo studio cinematografico; a Musidora che a trent’anni stava lavorando al suo secondo film da regista, Vicenta; e a Georges Franju che, a sette anni, presumibilmente andava a scuola a Fougères.

Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

Programma