Edizione 2022
Sezioni

Il Cinema Ritrovato Kids & Young

Il Cinema Ritrovato Kids si rivolge a un pubblico di bambine e bambini con una ricchissima proposta di proiezioni, laboratori, incontri e spettacoli teatrali. In questa edizione il focus principale sarà il cinema comico, in particolare la gag: dalle origini alle prime apparizioni di Charlot, da Buster Keaton ai cortometraggi animati della serie ceca Pat & Mat. Sarà anche l’occasione per ricordare il grande studioso e storico del cinema Giannalberto Bendazzi, scomparso lo scorso dicembre. E ancora, il meglio del festival Animateka di Lubiana, un omaggio al cinema di silhouette di Lotte Reiniger e un appuntamento speciale dedicato al più famoso viaggio sulla luna della storia del cinema. Un gruppo di giovani tra i 14 e i 18 anni ha iniziato a febbraio un percorso sul complesso e affascinante lavoro della programmazione e della comunicazione cinematografica. In occasione del festival presenteranno una rassegna composta da titoli selezionati tra quelli in programma al festival, intorno ai quali realizzeranno pillole video, interviste agli ospiti e al pubblico e recensioni.

Il Cinema Ritrovato Kids & Young

SUPER8, 9.5MM & 16 MM – Piccolo grande passo

Nell’edizione di quest’anno, da un lato attingeremo alla collezione dell’Università di Paderborn dedicata ai film a passo ridotto realizzati tra il 1964 e gli anni Duemila da cineaste sperimentali di lingua tedesca quali Ute Aurand, Elfi Mikesch, Christine Noll Brinckmann e molte altre. Dall’altro lato celebreremo i cent’anni del formato 9,5mm con restauri provenienti dalle collezioni di Home Movies, INEDITS, Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e copie d’epoca provenienti da Lichtspiel / Kinemathek Bern che saranno riprodotti con un proiettore 9,5mm: ancora una volta le apparecchiature si riveleranno non meno prodigiose dei film.
A cura di Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

SUPER8, 9.5MM & 16 MM – Piccolo grande passo

PETER WEISS – POESIA IN MOVIMENTO

Peter Weiss (1916-82), pittore, poeta, romanziere, drammaturgo e regista di origine tedesca, fu un pioniere dell’arte e del cinema sperimentale svedesi degli anni Cinquanta. I suoi cortometraggi sperimentali raffigurano con una ricca poesia visiva il corpo e la condizione umana, mentre gli eccellenti corti documentari offrono una magnifica testimonianza dell’attenzione di Weiss per i dettagli e della sua capacità di trovare la dignità umana anche nelle circostanze più difficili. In questo programma figurano film di entrambe le categorie, ma il pezzo forte è il lungometraggio Hägringen (1959), straordinaria e personalissima ‘sinfonia urbana’ sull’incontro di un giovane con la città di Stoccolma e con la società in senso lato. I film, provenienti dalla collezione dello Svenska Filminstitutet, saranno presentati in copie d’epoca e in recenti restauri digitali.
A cura di Jon Wengström

PETER WEISS – POESIA IN MOVIMENTO

FOREVER SOPHIA

Simbolo della rinascita di un paese dal dopoguerra agli anni Sessanta, diventata da bellezza popolare icona di glamour internazionale, Sophia Loren è una delle immagini dell’Italia più diffuse nel mondo. Eppure nella sua carriera di attrice è possibile scovare tesori nascosti, curiosità dimenticate, e nelle sue interpretazioni sfumature inattese. La sua filmografia è in realtà varia e segue fasi ulteriori: gli anni del melodramma, le prorompenti apparizioni all’epoca del neorealismo rosa affiancata da Mastroianni, la rivelazione come attrice drammatica nella Ciociara e il coronamento in Una giornata particolare. E intorno i film hollywoodiani di Cukor, Donen e ovviamente Chaplin, e tanti ruoli in film italiani da riscoprire per gli spettatori di tutto il mondo. Perché i personaggi di Sophia Loren, più che mai, vanno visti sul grande schermo.
A cura di Emiliano Morreale

FOREVER SOPHIA

“DITE LA VERITÀ!” - UNO SGUARDO SUL CINEMA JUGOSLAVO

Fondata nel 1918 come Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, la Jugoslavia costituì una delle nazioni dell’Europa moderna più composite dal punto di vista sociopolitico, culturale ed etnico. Gli anni Cinquanta e Sessanta videro la nascita di nuovi formidabili artisti e di innovazioni estetiche declinate su piani diametralmente opposti, con il sostegno di un sofisticato studio system nazionale. Gli artisti trattarono questioni rilevanti confrontandosi con la realtà jugoslava contemporanea, infrangendo tabù e creando nuovi strumenti di espressione cinematografica. Questa rassegna, in cui figurano nuovi splendidi restauri e copie d’archivio, ci porta dal cinema classico del dopoguerra alla ‘nuova onda’ jugoslava e celebra le opere di grandi registi. A emergere sono film che hanno il potere di dire la verità – risvegliando la mente e accendendo lo spirito –, qualità che distingue i grandi capitoli della storia del cinema mondiale.
A cura di Mina Radović

“DITE LA VERITÀ!” – UNO SGUARDO SUL CINEMA JUGOSLAVO

Documenti e documentari

Film sul cinema, documentari recenti e classici che tornano a vivere sul grande schermo in versione restaurata. Fra questi ultimi, L’ultimo valzer, capolavoro del cinema rock di Martin Scorsese, l’inquietante Obedience, resoconto filmato del più celebre esperimento di psicologia sociale della storia, e due mediometraggi (A noi! e Accuso Mussolini!) che incorniciano, su opposti fronti, la parabola del fascismo in Italia. Non mancheranno i grandi ritratti, come i travolgenti atti d’amore dedicati a tre star iconiche come Maurice Chevalier, Yves Montand e Leila Diniz, ‘la Bardot’ brasiliana, o quelli che percorrono l’universo di grandi maestri con Luis Buñuel e Jacques Tati. A proposito di maestri, non perdetevi À vendredi, Robinson, ovvero una delle più intense riflessioni sulla creatività, la storia, il presente e il futuro del cinema attraverso il dialogo fra due potestà e due canizie come Godard e Golestan.
A cura di Gian Luca Farinelli

Documenti e documentari

HUGO FREGONESE, IL VAGABONDO

Hugo Fregonese passò da un paese all’altro con la stessa facilità con cui altri registi cambiavano studio cinematografico. Perfetta incarnazione del ‘vagabondo a cavallo’, come recita il titolo di un suo film, fu un eterno nomade e di nomadi e fughe parlò nei suoi film. Maestro del thriller poliziesco e di un western rude e vigoroso, con una carriera che abbraccia oltre quattro decenni e molti paesi di produzione – dalla natia Argentina all’America, dalla Spagna all’Italia, dal Regno Unito alla Germania Ovest –, Fregonese è stato vittima di una sottovalutazione che sconfina nell’oblio. Questa rassegna è un primo passo verso il riconoscimento della sua importanza e di un cinema che esprime punti di vista e passioni dei personaggi, unendo l’estetica dei film a basso costo al fatalismo, al mito e alla violenza brutale. Il nome di Fregonese è spesso associato ai dieci film girati durante la sua permanenza quinquennale a Hollywood negli anni Cinquanta. Questa rassegna raccoglie alcuni dei migliori titoli di quel periodo accanto a film girati altrove. Sorprendentemente coerente per un artista girovago come Fregonese, che promette di essere una delle principali rivelazioni del Cinema Ritrovato 2022.
A cura di Dave Kehr e Ehsan Khoshbakht

HUGO FREGONESE, IL VAGABONDO

I FIORI AVVELENATI DI VICTORIN-HIPPOLYTE JASSET

Omaggio a un uomo che diresse oltre centosessanta film in meno di cinque anni e che merita fama imperitura per aver introdotto nel cinema il genere poliziesco. Dopo una carriera da costumista e regista di popolarissimi spettacoli teatrali, Victorin-Hippolyte Jasset (1862- 1913) creò i primi serial polizieschi della storia del cinema, con protagonisti il detective Nick Carter e il crudele genio del male Zigomar, e un mediometraggio sull’intrepida cacciatrice di spie Protéa. Altrettanto affascinanti e sensazionalistici appaiono i titoli dei suoi film perduti: Meskal il contrabbandiere, Docteur Phantom, L’avvoltoio della Siria. Nel 1910 Jasset andò in Tunisia, e i film (in parte perduti) che vi girò insieme a Georges Hatot sono ben documentati da numerose immagini recentemente riscoperte negli archivi del fotografo Albert Samama Chikli.
A cura di Émilie Cauquy, Hiroshi Komatsu e Mariann Lewinsky

I FIORI AVVELENATI DI VICTORIN-HIPPOLYTE JASSET

Cinemalibero

“La storia del cinema è una terra strana e in gran parte inesplorata” scrive Peter von Bagh a proposito di Kahdeksan surmanluotia, capolavoro di Mikko Niskanen che quest’anno mostriamo finalmente in una copia restaurata 35mm. Questa edizione di Cinemalibero è un viaggio fatto di strade secondarie, attraverso opere che ci invitano a riconsiderare il canone del cinema: dalla Finlandia, ci mettiamo sulle tracce della carovana di Thamp̄ fino a un villaggio del Kerala; con Canoa respiriamo il clima di tensione e repressione del Messico del 1968; seguiamo l’esilio tedesco di un operaio turco nel film di Sohrab Shahid Saless, capofila della nouvelle vague iraniana; arrivati poi a Dakar, ci immergiamo nell’incendiario universo di Mambéty. Otto programmi, dodici film, sette nuovissimi restauri tra cui le anteprime del capolavoro Yeelen di Souleymane Cissé e Les Mains libres, primo film dell’Algeria indipendente.
A cura di Cecilia Cenciarelli ed Elena Correra

Cinemalibero

L’ULTIMA RISATA: COMMEDIE MUSICALI TEDESCHE, 1930-32

Per alcuni preziosi anni le sale cinematografiche tedesche furono attraversate da uno spirito decisamente spensierato, sensuale e frivolo. Le commedie musicali della tarda Repubblica di Weimar che presenteremo al festival, prodotte nel breve periodo compreso tra l’avvento del sonoro e l’ascesa al potere del nazismo, sono alcune perle nascoste di quell’epoca. Radicati nella tradizione dell’operetta ottocentesca ma adattati al gusto estetico e ai costumi contemporanei, questi film presentarono al pubblico comici e cantanti popolari e celebrarono la modernità urbana, sofisticata ed edonistica della scena culturale weimariana. La selezione raccoglie un’ampia varietà di stili comici e musicali e si concentra in particolare sul ricco contributo di registi, sceneggiatori, produttori, compositori e attori ebrei, che dopo il 1933 dovettero scontrarsi quasi tutti con il divieto di lavorare in Germania. Tanto che questo genere cinematografico può essere visto come il barlume di una storia alternativa del cinema, uno sguardo su un mondo perduto. 
A cura di Lukas Foerster

L’ULTIMA RISATA: COMMEDIE MUSICALI TEDESCHE, 1930-32

PETER LORRE, STRANIERO IN TERRA STRANIERA

La sua voce evoca angeli e demoni, il suo corpo e il suo volto sono quelli di un bambino oppresso dal senso di colpa. Definito negli anni Trenta da Charlie Chaplin “il più grande attore vivente”, ispirò giganti della letteratura come Bertolt Brecht, Graham Greene ed Elfriede Jelinek. Ma Peter Lorre è anche ‘l’uomo perduto’, titolo che scelse per la sua unica esperienza di regia. La sua vita, i suoi film, i suoi sogni irrealizzati e la sua presenza fisica rappresentano nel loro complesso una delle più fedeli rappresentazioni dell’uomo novecentesco. Al posto del completo trionfo ci sono le luci e le ombre che attraversano l’Europa centrale tra modernismo e fascismo, dipendenza ed esilio, cultura del denaro e fama. Passato dal teatro d’improvvisazione viennese al declino dello studio system classico, Peter Lorre è uno specchio in cui si riflettono volti e maschere del suo secolo. “Perseguitato dal precoce successo di M (1931) di Fritz Lang, morì a cinquantanove anni ormai ridotto a una caricatura di Hollywood”: questa definizione convenzionale non è del tutto falsa, ma si lascia sfuggire il 90 per cento di ciò che questo programma spera di riportare in vita.
A cura di Alexander Horwath

PETER LORRE, STRANIERO IN TERRA STRANIERA

CENTO ANNI FA: 1922

Se siete alla ricerca di capolavori, quest’anno troverete film di figure eccelse come Dreyer, Flaherty, Nazimova, Vertov, Delluc, Murnau, Dwan e Stroheim. Ma uscendo dai consueti canoni potrete anche scoprire opere di Zhang Shichuan, Teuvo Puro, Warren A. Newcombe e una selezione di cortometraggi tra cui due film a silhouette della pioniera dell’animazione Lotte Reiniger. Dedichiamo uno speciale omaggio ad Albert Samama Chikli e a sua figlia Haydée Tamzali che cento anni fa realizzarono Zohra, il primo film di finzione tunisino.
A cura di Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

CENTO ANNI FA: 1922

KENJI MISUMI: UN AUTORE INCONSAPEVOLE

Kenji Misumi (1921-75), del quale lo scorso anno ricorreva il centenario, è uno dei maestri misconosciuti del film storico giapponese. Soprannominato ‘piccolo Mizoguchi’, per la maggior parte della sua carriera lavorò alla Daiei confezionando negli anni Sessanta film di forte impatto stilistico, caratterizzati da una gravità morale che non appare mai forzata. Specializzato nel chambara (il film di cappa e spada), nel quale infuse singolari sfumature freudiane e un inventivo repertorio d’immagini widescreen, creò anche film convincenti incentrati sulle moderne arti marziali e sulle esperienze romantiche femminili. Allievo di Teinosuke Kinugasa, ne condivise il gusto per le immagini espressioniste ma sviluppò uno stile personale. Il pezzo forte della retrospettiva sarà la cosiddetta ‘trilogia della spada’, recentemente restaurata in 4K da Kadokawa, che comprende alcuni dei capolavori di Misumi.
A cura di Alexander Jacoby e Johan Nordström

KENJI MISUMI: UN AUTORE INCONSAPEVOLE

IL SECOLO DEL CINEMA: 1902

Anno cruciale per viaggiare indietro nel tempo, dato che nel 1902 apparve uno degli astri più luminosi degli albori del cinema, “Star Film 399-411” ossia Viaggio nella luna di Georges Méliès, e insieme ai fantastici film a trucchi e alle splendide féerie dello stesso Méliès, nonché alle imitazioni di Gaston Velle (con i fratelli Lumière) e di Ferdinand Zecca (con Pathé), sarà tra i punti forti del programma. La grande varietà di generi già offerta da Pathé frères è un altro aspetto importante della produzione del 1902, che preannuncia la straordinaria espansione e il successo mondiale del cinematografo negli anni a venire.
A cura di Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

IL SECOLO DEL CINEMA: 1902

Ritrovati e Restaurati

La selezione di quest’anno dei Ritrovati e Restaurati presenta grandi maestri come Renoir, Visconti, Buñuel, Bertolucci, Pasolini, Stevens, Sirk, von Stroheim e Murnau accanto ad autori meno celebrati ma non meno sorprendenti: Kira Muratova, con i suoi primi Brevi incontri (sorta di musicarello sui tormenti di una giovane dirigente del partito comunista sovietico) e Lunghi addii; Tuija-Maija Niskanen, con il ritratto femminile di Avskedet; Vojteˇch Jasný, che con Až prˇijde kocour firma un film di assoluta libertà con protagonista un gatto! Celebre come attore, meno come regista, con Buck and the Preacher Sidney Poitier ci offre un western stupefacente in cui afro-americani e indiani si alleano (contro i bianchi cattivi). E ancora, Argento, Lynch, Waters, Russell: sono solo alcuni dei nomi dello speciale programma pop che abbiamo in serbo per i nostri spettatori.

PRATELLO POP
Per mostrare tutta la bellezza dei restauri di questa edizione, ai nostri schermi abituali abbiamo aggiunto quello del Cinema Europa, dove Il Cinema Ritrovato è nato trentasei anni fa e che, nelle serate, accoglierà la programmazione di Pratello Pop, una sottosezione di Ritrovati e Restaurati che guarda ai nuovi piaceri della cinefilia, con sette film eccentrici, travolgenti, visionari firmati da William Cameron Menzies (Invaders from Mars), Ken Russell (Tommy), Dario Argento (Tenebre), John Waters (Pink Flamingos), Gerard Damiano (Deep Throat), David Cronenberg (Videodrome) e David Lynch (Twin Peaks: Fire Walk With Me).

A cura di Gian Luca Farinelli

Ritrovati e Restaurati