L’ULTIMA RISATA: COMMEDIE MUSICALI TEDESCHE, 1930-32

A cura di Lukas Foerster

Come la maggior parte dei paesi, la Germania fu rapidamente conquistata dal cinema sonoro. Per soddisfare le richieste di un mercato in crescita e in evoluzione, i produttori cercarono nuovi talenti e spesso li trovarono nell’ambiente del cabaret e del teatro di varietà berlinesi, celebri in tutto il mondo. Tra i generi di maggior successo che si delinearono all’inizio degli anni Trenta c’erano la commedia, il musical e una commistione di entrambi: lo specifico genere tedesco del Tonfilmlustspiel. Questi film, radicati nell’operetta ottocentesca ma adattati all’estetica e al costume contemporanei, presentarono al pubblico cinematografico attori e cantanti popolari e celebrarono la modernità urbana, sofisticata ed edonistica della cultura di Weimar. Per pochi preziosi anni, appena prima della presa del potere da parte dei nazisti, nei cinema tedeschi si diffuse uno spirito decisamente spensierato, sensuale, frivolo e disinibito.
Le commedie musicali degli ultimi anni della Repubblica di Weimar pullulano di false contesse e vagabondi. Poliziotti e autorità vengono sistematicamente derisi e le identità sociali, sessuali e di genere sono fluide e cangianti.
Ancor più di altri generi del cinema di Weimar, il Tonfilmlustspiel è indissolubilmente legato al lavoro di registi, sceneggiatori, produttori, compositori e attori ebrei provenienti da tutta la Germania, ma molto spesso anche dall’Austria, che erano stati attratti dalla fiorente metropoli culturale rappresentata dalla Berlino degli anni Venti. Quasi nessuno di loro poté continuare a lavorare in Germania dopo l’ascesa al potere di Adolf Hitler, nominato cancelliere il 30 gennaio 1933. I cittadini ebrei tedeschi vennero subito esclusi da tutti gli incarichi di rilievo e si scatenarono pogrom antisemiti. Appena due mesi dopo l’UFA, la principale società di produzione cinematografica dell’epoca, stracciò i contratti della maggior parte dei collaboratori ebrei.
Il destino dei lavoratori del cinema ebrei rispecchia la sorte di tutti gli ebrei tedeschi. Alcuni riuscirono a fuggire, altri non fecero in tempo e furono sterminati nei campi di concentramento, come Otto Wallburg, uno dei caratteristi più emblematici della sua generazione, un pilastro della commedia musicale di Weimar.
Oggi il Tonfilmlustspiel è quasi la fiammella di una storia alternativa; uno sguardo su un mondo perduto e mai pienamente riconquistato dal cinema tedesco del dopoguerra. Con l’eccezione di alcune intramontabili produzioni UFA, come Die Drei von der Tankstelle or Der Kongress tanzt, la tradizione del Tonfilmlustspiel è oggi quasi completamente dimenticata, con solo pochi film disponibili in Dvd o in streaming. Per mettere in luce la portata di questa omissione, la presente rassegna riunisce otto lungometraggi e due corti prodotti tra il 1930 e il 1932. Un’attenzione particolare è rivolta al lavoro di società di produzione più piccole come Terra-Filmkunst e Super-Film.

Lukas Foerster

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