Romy e Alain, tra vita e finzione
Romy,
ti guardo dormire.
Sono accanto a te, sei vestita di una lunga tunica nera e rossa, ricamata sul petto. Sono fiori, credo, ma non li guardo.
Ti dico addio, il più lungo degli addii, mia Puppelé. È così che ti chiamavo, “Piccola bambola” in tedesco.
Non guardo i fiori ma il tuo viso e penso che sei bella, e che forse non lo sei mai stata così tanto.
Per la prima volta nella mia vita – e nella tua – ti vedo serena, in pace. Come sei calma, come sei bella.
Sembra che una mano abbia dolcemente cancellato dal tuo viso tutte le angosce.
Alain Delon, 29 maggio 1982
Quest’anno il Cinema Ritrovato celebra l’indimenticabile e indimenticata diva Romy Schneider. A lei dedica una sezione: Romy. Vita e Romanzo, a cura di Volker Schlöndorff.
I film scelti attestano che i suoi ruoli sono stati segnati dalla sua vita quanto dalle sceneggiature; finzione e vissuto si informano a vicenda per realizzare il ritratto di una donna che non esita a esporsi a tutte le lacerazioni che la natura e la storia le impongono, anche se ciò significa far soffrire il suo corpo e la sua anima fino alla morte.
Viene allora da pensare al sodalizio amoroso e professionale con Alain Delon. Sintonia perfetta in scena, passione, tradimenti e contrasti nella vita di coppia. E così, realtà e finzione si confondono anche nel film iconico che li vede protagonisti: La Piscine (Francia/Italia, 1968) in programma mercoledì 21 luglio, ore 21.45, in Piazza Maggiore.
“La Piscine è prima di tutto una storia d’amore, di un amore in crisi. Abbiamo due coppie: una è formata da due amanti, l’altra da un padre e una figlia. Giocano per tre giorni il gioco dell’amore e delle bugie. E il gioco si conclude con un omicidio”, dice il regista Jacques Deray. Lo stesso gioco di amore e bugie che unisce Romy e Alain. Pare che fu Delon a volerla nel film, pur avendo da poco divorziato. Il feeling in scena è evidente, come è evidente l’amore che li lega. Tuttavia, non tornarono mai assieme. Romy morì all’età di quarantaquattro anni e Alain le scrisse una struggente lettera, della quale se ne può leggere una parte nell’incipit di questo approfondimento.