Aspettando Il Cinema Ritrovato: le sezioni
In attesa della XXXIV edizione de Il Cinema Ritrovato Festival (Bologna, 25-31 agosto 2020), iniziamo a esplorare le sezioni del ricco programma di quest’anno. Anche in questa edizione viaggeremo nel paradiso dei cinefili attraverso lo spazio e il tempo.
Il secolo del cinema: 1900
Il vecchio secolo è alle spalle. Dopo cinque anni di rodaggio, il cinema è in forma smagliante. Tra esaltazione della modernità elettrica e dispiegarsi d’un immaginario esotico, l’Esposizione universale di Parigi del 1900 sarà una ‘pietra miliare’ e un formidabile banco di prova per la nuova meraviglia tecnologica, che spalanca infinite vedute sul mondo. La nostra sezione è pensata non come un panorama, ma come una disseminazione centrifuga di immagini che s’irradia a partire da ciò che si vide all’Expo parigina: le vedute e le diapositive tricrome Lumière, l’Indocina colonizzata nei magnifici film del grande viaggiatore Gabriel Veyre e un programma ricostruito del Phono-CinémaThéatre. Altrove, intanto, una palpitante Venezia veniva catturata dall’operatore Giancarlo Stucky, il giramondo Joe Rosenthal andava dall’Inghilterra al Sudafrica e alla Cina in cerca di storie da filmare e il grande Goerges Méliès fabbricava nuove meraviglie: una Jeanne d’Arc di monumentale lunghezza (250m) e un incantevole Rêve de Noël.
A cura di Mariann Lewinsky
Cento anni fa: 1920
Con il 1920, entriamo in un nuovo decennio, nel quale la produzione cinematografica internazionale diventa di colpo vastissima. Per questa edizione abbiamo dunque dovuto stabilire delle priorità, e abbiamo voluto offrirvi eccitanti scoperte nel genere film d’avventura, alcune gemme dimenticate (tra le quali il cecoslovacco Tam Na Horách di Sidney Goldin) e rarità di grandi registi come Germaine Dulac, Ernst Lubitsch e André Antoine. Vi invitiamo inoltre a godere come mai prima d’ora dell’esperienza del cinema muto, con la proiezione di capolavori in copie che risplendono delle imbibizioni e dei viraggi curati da Jan Ledecký: tra questi Erotikon di Stiller, Die Spinnen di Lang e La cintura delle Amazzoni di Mario Guaita-Ausonia, quest’ultimo scritto dall’ancora immeritatamente misconosciuta Renée Deliot. Preparatevi alla pura gioia delle performances di attrici e attori come Astrea, Diana Karenne, Anny Ondra, Henny Porten, Ausonia, Polidor e Emil Jannings. Il programma sarà completato da una selezione di cortometraggi.
A cura di Mariann Lewinsky e Karl Wratschko
Le pioniere del cinema in Unione Sovietica
Non è una semplice nota in calce alla Storia: fino agli anni Cinquanta, l’Unione Sovietica fu il paese con il maggior numero di registe donne. Il fatto stesso che si possano citare più di dieci grandi autrici di lungometraggi di finzione e altrettante documentariste, nonché alcune registe di film d’animazione, testimonia il forte impatto della Rivoluzione sul ruolo sociale delle donne – in un paese che in teoria doveva essere più ‘arretrato’ rispetto all’Europa occidentale. Nel 2013 Il Cinema Ritrovato ha reso omaggio a Olga Preobraženskaja. Vorremmo continuare con – solo per citarne alcune – la poliedrica Aleksandra Chochlova (principale collaboratrice di Lev Kulešov), la georgiana Nutsa ‘Nino’
Gogoberidze (il cui unico film, Užmuri, è stato riscoperto l’anno scorso) e Margarita Barskaja (autrice di Rvanye bašmaki, un classico). La rassegna presenterà anche le opere delle pioniere del documentario Ėsfir’ Šub e Lidija Stepanova, accanto ai film di campionesse di incassi quali Vera Stroyeva, Nadežda Koševerova e Tat’jana Lukaševi .
A cura di Irène Bonnaud e Bernard Eisenschitz
Buster Keaton!
I cinque programmi di quest’anno guardano alla stagione d’oro di Keaton con un obiettivo più largo. Oltre ai nuovi restauri di The Boat (1921) e The Balloonatic (1923) presenteremo, sempre in versione restaurata, i due film che segnano l’alba e il tramonto della carriera di Keaton, The Saphead (1920) e Spite Marriage (1929), quest’ultimo restaurato in collaborazione con Warner Bros e The Criterion
Collection. Lobster Films porterà in dote i suoi restauri di (entrambe le versioni) di The Blacksmith (1922) e The Love Nest (1923). Guardando questi film l’uno dopo l’altro potremo: avvistare un pallone aerostatico con braccia e gambe; ferrare un cavallo in una boutique di scarpe; salire a bordo della locomotiva più famosa della storia del cinema (dopo quella in arrivo alla Ciotat!); vedere una vasca
affondare nel mezzo dell’Oceano pacifico.
Il progetto Keaton è promosso e realizzato da Fondazione Cineteca di Bologna e Cohen Film Collection.
A cura di Cecilia Cenciarelli con Serge Bromberg e Tim Lanza
Documenti e documentari
Dedicata ai documentari classici (come Tempo di viaggio, co-diretto da Andrej Tarkovskij e Tonino Guerra), o ai film di storia del cinema e della cinematografia, questa sezione propone una selezione dei migliori e più recenti documentari tra cui storie di registi leggendari (Jean Pierre Melville, Volker Schlöndorff), attori (Jane Fonda, Isabelle Huppert, Jane Birkin), direttori della fotografia (Tonino Delli
Colli), distributori di film (Searching for Mr. Rugoff) – e il particolare caso di uno degli uomini più fidati di Hitler, Albert Speer, che ha avuto una singolare esperienza nel mondo del cinema, come viene raccontato in Speer Goes to Hollywood.