Aspettando Il Cinema Ritrovato: “Chahine: l’ultimo degli ottimisti arabi”
Youssef Chahine è stato un uomo-cinema, nel senso che ha fatto praticamente di tutto: il regista, certo, ma anche il produttore, l’attore, il cantante, il montatore.
In cinquant’anni di carriera Chahine si è cimentato in tutti i generi, addirittura fondendoli: dal peplum intimista al documentario storico passando per la commedia musicale a carattere politico e al dramma autobiografico. Amava intensamente il popolo del Nilo, la gente comune d’Egitto. Tanto che dall’alto dei suoi quaranta film è possibile osservare la storia egiziana del Ventesimo secolo. L’autore di Stazione centrale e di Alessandria… perché? si è nutrito negli anni Trenta e Quaranta di cinema francese e inglese e si è formato nel paese di Hollywood, ma è stato anche segnato dal neorealismo italiano. Era in grado di parlare a tutti, grazie alla sua cultura globale e alla conoscenza di diverse lingue, da buon figlio della cosmopolita Alessandria, dove era cresciuto in una famiglia di confessione greco-cattolica. Classe 1926, Youssef Chahine è morto al Cairo il 28 luglio 2008. L’uomo che ha portato l’Egitto alla ribalta cinematografica internazionale ha militato fino alla fine contro le dittature, i fanatismi, i populismi. La sua lucidità non ha mai intaccato il suo ottimismo gioioso e contagioso.
Programma a cura di Tewfik Hakem, in collaborazione con Cinémathèque française e Chahine Estate.
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