Oltre lo specchio della vita: i film di John M. Stahl

Programma a cura di Ehsan Khoshbakht
Note di Jeremy Arnold, Charles Barr, Pamela Hutchinson, Ehsan KhoshbakhtJonathan Rosenbaum, Imogen Sara Smith

 

Per un secolo Hollywood ha tentato di convincerci che l’amore è una cosa meravigliosa. I film di John M. Stahl (1886-1950), ‘maestro del melodramma’, come spesso è stato definito, ci ricordano che l’amore è una cosa complicata nella quale il lieto fine non è affatto garantito.
Eppure, nell’arco di quarantatré film (un quarto di essi purtroppo è andato perduto), Stahl mostra come la ricerca dell’amore possa essere fonte di guarigione, trasformazione e perfino trascendenza. Al centro del suo mondo tenero e turbolento ci sono le donne, che spesso lavorano insieme e vivono da sole. Parti attive di una società in mutamento, sono interpretate con rara naturalezza da alcune tra le più seducenti icone cinematografiche. Come disse Gene Tierney, Stahl sapeva “tirar fuori il meglio da un’attrice”.
Il regista originario di Baku tratta le familiari tematiche dei cosiddetti women’s film con uno spiccato senso di fluidità e immediatezza, privilegiando una sua moderna semplicità di stile e sentimenti. “In film di questo tipo”, disse Stahl spiegando il proprio metodo, “l’emozione prende il posto dell’azione”.
Stahl iniziò la sua carriera come attore. Nel 1914 diresse il primo film, che fu seguito da una ventina di muti. Tra il 1927 e il 1930, da co-presidente della compagnia Tiffany-Stahl, produsse oltre quaranta film, uno dei quali, Clothes Make the Woman (Tom Terriss, 1928), offre un raro assaggio della vivace atmosfera degli studios. Negli anni del sonoro Stahl trascorse un decennio alla Universal Pictures girando molti dei suoi capolavori, come Back Street e Only Yesterday (proiettati a Bologna nel 2016). Collaborò poi con la MGM e la Columbia prima di firmare con la 20th Century Fox, dove rimase fino alla morte.
Per anni Stahl è stato conosciuto solo per via indiretta, attraverso due remake firmati da Douglas Sirk, ed è rimasto poco più che una nota a piè di pagina nella storia del cinema. Nel 2018 questa storia verrà corretta. In collaborazione con le Giornate del cinema muto di Pordenone, Il Cinema Ritrovato rivisiterà l’opera del maestro del melodramma, uno degli autori dimenticati del cinema americano. The Woman Under Oath (1919) verrà proiettato a Bologna come assaggio della più ampia retrospettiva pordenonese che includerà la maggior parte dei muti superstiti di Stahl.
A Pordenone verrà inoltre presentato un volume di saggi critici, The Call of the Heart (a cura di Bruce Babington e Charles Barr): alcuni degli autori del libro hanno offerto preziosi approfondimenti sui film di questa rassegna, e per questo li ringrazio.
Nei film che presentiamo molti personaggi seguono il richiamo del cuore, a qualsiasi costo. Nel cinema di Stahl, tuttavia, si ha la sensazione che perdere qualcosa arricchisca e rafforzi tanto quanto ottenerlo.

Ehsan Khoshbakht

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