Primo appuntamento in sala per la rassegna “Luciano Emmer 100: l’arte dello sguardo”
Primo appuntamento della rassegna “Luciano Emmer 100: l’arte dello sguardo” a cura di Emiliano Morreale, un’importante occasione per celebrare il poliedrico regista a cent’anni dalla sua nascita. A presentare la proiezione Roberto Chiesi, responsabile del Centro Studi Pasolini della Cineteca di Bologna, che ha sottolineato: “Non solo un omaggio al grande regista, ma anche un’opportunità per conoscere il Fondo Luciano Emmer, conservato presso la Cineteca di Bologna”.
Il mondo di Emmer si compone di molteplici percorsi: a partire dal documentario d’arte – pochi come lui seppero intuire altrettanto bene la pittura attraverso il mezzo cinematografico – passando poi al cinema, fino ad una prolifica produzione televisiva con gli indimenticabili Caroselli.
Ieri pomeriggio al Cinema Jolly il primo appuntamento della rassegna: in programma 3 film che ben rappresentano le “3 vie” di Luciano Emmer: due episodi del Carosello, “Racconto di un affresco”, un documentario d’arte che esplora la Cappella degli Scrovegni di Giotto e “Domenica d’agosto”, il primo lungometraggio del regista.
“Domenica d’agosto” è un film che Emmer gira nel 1949, a soli 4 anni dalla fine della guerra. Il film è prodotto dal Sergio Amidei e co-sceneggiato dallo stesso Amidei con Franco Brusati, Giulio Macchi e con la collaborazione di Cesare Zavattini. Si tratta di un film che ancora riprende l’eredità neorealista, ma che accoglie in maniera consistente una natura nuova, fatta di situazioni più leggere e spensierate, intuizione della commedia all’italiana e, più in generale, celebrazione della nascente cultura popolare in Italia.
A 4 anni dalla fine della guerra, Emmer ritrae una umanità che vuole liberarsi dei sacrifici del conflitto e che è alla ricerca di una spensieratezza nuova. L’espediente narrativo è una calda giornata d’agosto, in cui il regista ritrae una moltitudine di romani che si recano al lungomare di Ostia per passare la domenica. Insieme al regista seguiamo le vicende di sei personaggi che sembrano respirare e trasmettere il nuovo spirito della ripresa del secondo dopoguerra. Colti da questo vitalismo, i protagonisti del film oscillano tra le proprie origini popolari e l’ingenua aspirazione al ceto borghese.
La borghesia sul lungomare si rilassa al di là della rete, quella che separa la spiaggia libera dalla “Pineta”, dove due dei protagonisti si intrufolano per fingersi figli di qualche famiglia “bene”. Solo verso il volgere del film, al loro ritorno a Roma, avverrà la “caduta della maschera” e i due giovani si scopriranno vicini di casa di un quartiere popolare, e sorrideranno delle rispettive bugie.
Oltre ad essere il primo appuntamento della rassegna Luciano Emmer 100: l’arte dello sguardo, “Domenica d’agosto” è anche parte della rassegna Marcello come here: Mastroianni ritrovato (1954-1974): nel film incontriamo infatti un giovanissimo Mastroianni, al suo quarto lungometraggio, nei panni del vigile urbano Ercole. Nel film si ha l’esperienza unica di scoprire un Mastroianni non ancora divo, impegnato nel ruolo del “buono”, del “mite”, ruolo che in diverse occasioni gli fu assegnato in giovane età, prima che diventasse il divo indimenticabile che tutti conosciamo.
Un Marcello Mastroianni unico anche per l’inatteso doppiaggio di Alberto Sordi, che ci lascia in preda ad una sorta di stranito incanto.
Laura Di Nicolantonio