Un festival musicale
Il cinema classico – all’interno del contesto di un festival – si trasforma, esce dal confortante dimensione della neutrale replicabilità, diventa un’arte performativa: il cinema assume corpo, rivive nelle pellicole – usurate o riportate tramite il restauro allo splendore originario -, risplende declinato nei diversi formati, dal 16 al 35 al 70mm, riemerge dai proiettori che accolgono le pizze… Un festival è una festa viva del cinema, che richiede competenza tecnica e logistica, armonia di azione e gestione dell’imprevisto. E – in tutta questa delicata vitalità – non dimentichiamo un tratto fondamentale della Settima arte, la componente musicale.
Al Cinema Ritrovato l’invenzione dei Lumière diventa un’arte performativa anche perché tutti i muti in programma sono accompagnati dal vivo da pianisti, piccole ensemble e grandi orchestre, al Lumière, in piazzetta Pasolini e al Modernissimo.
Quest’anno Piazza Maggiore ospiterà quattro concerti: My Cousin, unico film sopravvissuto interpretato da Enrico Caruso, con una sequenza dove ascolteremo anche la voce del grande tenore e una nuova partitura del maestro Daniele Furlati eseguita dall’ensemble del Teatro Comunale di Modena; My Grandmother (Chemi bebia) di Kote Mikaberidze, capolavoro sotterraneo del cinema georgiano, accompagnato dal trio finlandese Cleaning Women con una colonna sonora travolgente ed esplosiva; la prima del nuovo restauro, curato dal MoMA, di Il vento (The Wind) di Victor Sjostrom, accompagnato da una celebre composizione di Carl Davis eseguita dell’Orchestra del Conservatorio G.B. Martini di Bologna diretta da Timothy Brock. Il quale dirigerà anche l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna che eseguirà le celebri musiche che Nino Rota scrisse per Amarcord di Federico Fellini.
Tra i tanti concerti, ci piace citare Silent Trilogy (Mykkätrilogia), trilogia di cortometraggi muti realizzati dall’autore di Scompartimento n. 6 Juho Kuosmanen, accompagnati dal vivo da un ensemble di musicisti finlandesi e da un rumorista. Un evento che ci rende particolarmente felici perché ci consente di ricordare, a dieci anni dalla sua scomparsa, Peter von Bagh, che per oltre un decennio ha guidato Il Cinema Ritrovato, trasformandolo e rendendolo quello che è oggi. Peter fu, a Helsinki, insegnante di cinema di Kuosmanen, che dal 2012 ha iniziato a realizzare i film che compongono questa singolare quanto folgorante esperienza di cinema muto contemporaneo.
Il Cinema Ritrovato è sempre stato un festival per le orecchie, oltre che per gli occhi, e anche quest’anno ci saranno alcune delizie sonore, come i sedici cortometraggi con protagonista Duke Ellington e i quattordici corti musicali del programma Women in Jazz della collezione Theo Zwicky.
La lunga e appassionante ‘playlist’ del Cinema Ritrovato 2024 include – e citiamo solo alcune hit – la Marlene Dietrich cantante, Leonard Cohen (I compari), Bob Dylan (Pat Garrett and Billy the Kid), i Velvet Underground (Ich bin ein Elefant, Madame), Michel Legrand (Les Parapluies de Cherbourg), Ry Cooder (Paris, Texas), Ibrahim Ferrer e altri maestri cubani (Buena Vista Social Club) e, naturalmente, Mozart con l’Amadeus di Miloš Forman.