Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ martedì 14 aprile
Tre pellicole italiane (una con un cast eccezionale e due firmate da grandi registi del calibro di Marco Bellocchio e Luciano Emmer), un blockbuster (che è anche un cult) targato Steven Spielberg e un piccolo capolavoro islandese. Queste le proposte di visione in tv e sulle piattaforme online di questo martedì 14 aprile, che potete vedere di seguito nel dettaglio:
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LA CAMBIALE (1959, 105 min) di Camillo Mastrocinque
[Rai Movie (canale 24), ore 10.25]
Il pretesto è di perfetta semplicità. Una cambiale che gira di mano in mano. Solo che le mani sono quelle di alcuni tra i più grandi attori italiani, nel momento magico della nostra commedia. E da lì nasce la catena di episodi, da quello con Gassman tosacani (pardon, coiffeur des chiens!) a quello con Tognazzi improbabile campione di lotta libera. Tutti poi, più che alla cambiale, sembrano correre dietro alle grazie di Sylva Koscina… Ah, ma non dimentichiamo Totò e Peppino, maestri della falsa testimonianza, da cui la cambiale inizia il giro.
(A.R.)
Approfondimenti
Per i più giovani, che probabilmente non sanno cosa fosse la cambiale.
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SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA (1972, 83 min) di Marco Bellocchio
[Cine34 (canale 34), ore 21.10]
Milano 1972, il caporedattore del quotidiano di destra “Il Giornale” (quello vero sarebbe stato fondato pochi anni dopo) strumentalizza un delitto a sfondo sessuale per incolpare un militante della sinistra extraparlamentare e accusare i partiti progressisti. Quando scopre il vero colpevole, lo minaccia e tiene segreta la verità. Avvalendosi della collaborazione di Goffredo Fofi, Bellocchio si misura con il cinema “politico” sviscerando dall’interno come funzionava (e funziona) la “macchina del fango”. Avrebbe dovuto dirigerlo uno sceneggiatore di Leone, Sergio Donati, che fu sostituito da Bellocchio per dissensi con Gian Maria Volonté. Particolarmente intense le scene di Volonté con Laura Betti.
(R.C.)
Approfondimenti
Video-intervista a Marco Bellocchio e analisi critica di Sandro Bernardi.
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Sulle piattaforme di distribuzione online:
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LA DONNA ELETTRICA (Kona fer í stríð, 2018, 101 min) di Benedikt Erlingsson
[Disponibile su Chili, iTunes, Infinity]
Anche se Scorsese ha lanciato una giusta e coraggiosa crociata contro il cinema dei super eroi, credo non possa non amare Halla nuova super eroina, straordinariamente umana, La donna elettrica di Benedikt Berlingsson, già distribuito in Italia per la sua regia d’esordio, Storie di cavalli e di uomini. Piccolo capolavoro di un genere ancora non troppo ricco, quello ambientalista, ci insegna come una donna può opporsi, da sola a una Corporation che sta distruggendo il suo Paese. Ci farà scoprire molte cose sorprendenti: come la natura può nasconderci a un drone, come si può abbatterlo con un arco, che il cellulare va tenuto in frigorifero e che l’essere più solo dell’Islanda, non è, in realtà, solo. La donna elettrica declina al presente un sentimento non molto in voga ai nostri tempi, l’utopia, ed esalta l’immensa forza delle donne. E poi, quanti film islandesi avete visto?
(GL.F.)
Approfondimenti
Il pressbook con note di regia; video-intervista a Benedikt Erlingsson; il film conquista il Premio Lux 2018.
Recensioni: Natalia Aspesi su “la Repubblica”, Alberto Savi su “Cineforum” e Kenneth Turan sul “Los Angeles Times”.
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DOMENICA D’AGOSTO (1950, 88 min) di Luciano Emmer
[Disponibile su Chili]
Nel 2018 la Cineteca ha festeggiato i 100 anni del regista Luciano Emmer, dedicandogli una rassegna all’interno del Cinema Ritrovato. Tra i film presentati non poteva mancare Domenica d’agosto, il suo esordio al lungometraggio (Emmer si era fatto conoscere con i sui meravigliosi documentari d’arte), che segna una pietra miliare nella storia del cinema italiano. È una commedia corale, ambientata tra Roma e Ostia in cui s’intrecciano le storie di persone semplici, di un’Italia appena uscita dalla guerra, ma già pronta a pregustare tutti piaceri (e gli orrori) della vita moderna che di lì a poco porterà il boom economico. Film perfettamente in equilibrio tra passato (il fascismo, la guerra) e il futuro (gli anni Sessanta) ci ricorda come eravamo ma ci mostra anche come siamo diventati.
(M.Z.)
Approfondimenti
L’omaggio a Emmer al Cinema Ritrovato e gli articoli su CinefiliaRitrovata.it; la scheda di Gian Luca Farinelli sull’Enciclopedia del Cinema Treccani; l’Archivio Luciano Emmer della Cineteca.
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