28/06/2019

Conversazione con Romy Schneider

Il 27 giugno il DAMSLab, “casa” della sezione “Documenti e Documentari” curata da Gian Luca Farinelli, ha ospitato la proiezione di Conversation avec Romy Schneider (2017) di Patrick Jeudy, presente in  sala per un confronto introduttivo con il direttore del festival. 

Il film si basa in gran parte sulle registrazioni di una lunga conversazione tra due donne tedesche di eccezionale personalità: l’attrice Romy Schneider e la femminista Alice Schwarzer, fondatrice della rivista “Emma”. Jeudy, che si definisce “documentarista d’archivio”, ha ricordato gli sforzi sostenuti per costruire un racconto coeso da un materiale sonoro frammentato e oscuro. Durante l’intervista Schneider chiedeva spesso di spegnere il registratore, trincerandosi nel silenzio, o si apriva a flussi di coscienza dolenti e sibillini. “Sarà un film sul nulla!”, temeva Jeudy. Così non è stato. Ricerche minuziose hanno portato al ritrovamento di gemme straordinarie: backstages, videointerviste, confessioni private. Guidati dai commenti dello stesso Jeudy e dalle reminiscenze di Schwarzer, pur di matrice inevitabilmente soggettiva, incontriamo una Schneider inedita, il cui vissuto non si riduce a una parabola discendente, dalle crinoline della principessa Sissi ai fumi dell’alcol. Scopriamo un’infanzia devastata dalle tiranniche ambizioni della madre filonazista, oltre che dalle viscide attenzioni del patrigno, un’intimità violata dalla ferocia mediatica, e una maturità che nella solitudine rivive l’angoscia di antiche ferite. 

Dopo poco più di un’ora di proiezione, il pubblico abbandona il buio della sala, e sente ancora addosso gli occhi di mare di Romy Schneider. 

Report di Chiara Pierini
Nell’ambito del corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale, nel progetto di formazione della Cineteca di Bologna.