24/06/2019

‘Bab Al-Hadid’ inaugura la retrospettiva dedicata al regista egiziano Youssef Chahine

La retrospettiva del Cinema Ritrovato sul grande regista egiziano Youssef Chahine ha inizio al Jolly con la proiezione di Bab al-hadid (1958). Presenta il film il giornalista Tewfik Hakem.

Glamour, Musica e Rivoluzione: queste le parole chiave scelte dalla Cineteca per descrivere la sconfinata produzione del cineasta egiziano Youssef Chahine, presente alla XXXIII edizione del Cinema Ritrovato con una retrospettiva nell’ambito della macrosezione “La Macchina dello Spazio”.

La rassegna sul regista africano ha tagliato il nastro d’inizio domenica 23 giugno al Cinema Jolly con la proiezione di Bab al-hadid (Stazione centrale/Central Station,1958). In sala a presentare il film era presente il giornalista Tewfik Hakem, che ha approfondito al pubblico la brillante produzione di Chahine. 
“Nel corso della sua lunga carriera Youssef Chahine ha saputo amalgamare con successo una moltitudine di generi, spaziando dalla commedia al dramma, dal peplum al musical” racconta Hakem. “Si è cimentato con scioltezza in ogni mestiere cinematografico, fornendo anche ottime performance attoriali, come nel caso di Bab al-hadid.” 

Nel film Chahine interpreta Qinawi, un vagabondo che si innamora perdutamente della bellissima (e già promessa) Hanuma, dando via a una serie di improbabili peripezie sullo sfondo della traboccante stazione ferroviaria del Cairo. “Al momento dell’uscita il film non fu accolto positivamente dalla critica” racconta Hakem. “Durante la prima al Cairo un giornalista sputò in faccia a Chahine e anche i famigliari del regista ne presero le distanze. Non apprezzavano che avesse deciso di interpretare un personaggio con tendenze criminali e un’ossessione patologica per il sesso. A decretarne il successo è stata la televisione, che lo ha riproposto ricorrentemente fino a farlo diventare un cult.” 

Ad oggi Bad al-Hadid è considerato uno dei capolavori di Chahine, “un dramma con il glamour di un film da studio hollywoodiano ma con un forte appeal popolare allo stesso tempo” chiosa Hakem. “Una volta gli dissi che mi ricordava Vittorio De Sica per la sua capacità di far scendere in mezzo al popolo i grandi divi del cinema. Lui mi rispose: “Perché devo essere io a ispirarmi a lui e non il contrario?” Come negarlo, in effetti. Il suo stile era unico e suo al 100%” conclude sorridendo il giornalista. 

La retrospettiva Chahine: glamour, musica e rivoluzione. L’ultimo degli ottimisti arabi. continua nei prossimi giorni. Bad al-Hadid sarà proiettato in replica mercoledì 26 giugno alle ore 21:45 al Cinema Jolly.

Report di Michele Persici
Nell’ambito del corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale, nel progetto di formazione della Cineteca di Bologna.