Aspettando Il Cinema Ritrovato: “Georges Franju: documentario oltre il reale”
Cofondatore della Cinémathèque française, Georges Franju lavorò a lungo per tramandare il patrimonio del cinema scientifico, e fu in questo ambito apparentemente marginale della settima arte che scoprì i segreti meccanismi della paura al cinema. Ancor prima di realizzare lungometraggi indimenticabili e atipici, sapeva che “a essere strano è ciò che è familiare, e che appare d’un tratto sotto una luce nuova”. Ciascuno dei suoi tredici cortometraggi parte da tale presupposto. Franju non tenta di sviare l’incarico, sta al gioco. Nella sua esplorazione del presente scopre l’angoscia e l’orrore. Sente il polso del suo tempo, che è un tempo postbellico e prebellico, a cominciare da Le Sang des bêtes, che descrive la quotidianità dell’assassinio professionale di massa. Ma Franju racconta anche la scienza e la morte, la distruzione del passato e quella incombente del pianeta, e infine le meraviglie dell’illusione, della tragedia e del sogno. “Sono realista e dunque surrealista”.
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