MUTI MUSICALI

L’avvento del sonoro trasformò tutta la produzione del passato, retroattivamente, in ‘film muti’. Nulla di più fuorviante: piuttosto, bisognerebbe chiamarli ‘film musicali’ e vedere in essi l’eredità del teatro musicale, genere prolifico e popolarissimo nell’Ottocento. Un accompagnatore di film − ammonivano Edith Lang e George West nel loro manuale Musical Accompaniment of Moving Pictures (1920) − “non dovrebbe mai dimenticare che non sta suonando per un concerto, ma sta fornendo musica di accompagnamento per uno spettacolo”. E, altrettanto, la musica del melodramma teatrale viene spesso equiparata alla colonna sonora cinematografica, perché hanno tutte e due la funzione di sottolineare situazioni ed emozioni (sia dei personaggi che del pubblico), ma senza farsi notare, “come un tappeto” (Ernst Bloch). Musica faite pour être entendue sans être écoutée (Nicole Wild, 1987).

A ogni presentazione di un film muto si pone il problema della musica. Le partiture originali si sono conservate solo in casi eccezionali, e non ci sono più orchestre da cinema che sapevano improvvisare in ensemble, come un’orchestrina da ballo. Quando al giorno d’oggi un film muto viene accompagnato da un’orchestra, musica e musicisti sono oggetto di troppa attenzione – e inoltre i costi sono esorbitanti.

Per questi motivi la sezione ha soprattutto la dimensione di un modello. Presenta tuttavia una serie di soluzioni possibili nella realtà: la nuova composizione (The Rink, Easy Street, The Immigrant di Chaplin; Prix de BeautéThe First Born, i ‘due canti per due cortometraggi’), l’ispirazione alla musica dell’originale (nel caso dell’opera La muette de Portici), l’improvvisazione (Pierrot Diva), la combinazione di film con musiche già esistenti (Lyrisch Nitraat). Infine, proponiamo due appuntamenti con una tecnica praticata dal 1900 a oggi, dalle fonoscene ai videoclip, e che consiste nell’accompagnare le immagini che mostrano un cantante, o illustrano il contenuto di una canzone, con la stessa canzone registrata.

(Mariann Lewinsky)

Programma a cura di Mariann Lewinsky