Cento anni fa: 1921

A cura di Karl Wratschko e Mariann Lewinsky

Il 1920 avrebbe dovuto essere l’ultimo episodio del nostro serial Cent’anni fa. Per un anno è stato impossibile viaggiare e cercare film negli archivi, e comunque, quanto davvero rimane da scoprire dell’ultimo decennio del cinema muto? Un piccolo tributo al 1921 sarebbe stato sufficiente – forse il nuovo restauro dei Figli di nessuno, e un paio di classici.

Queste erano le buone intenzioni. Che, come scoprirete nelle prossime pagine, hanno lastricato la via d’un esuberante programma di trentasette tra lungo e cortometraggi. Quella del 1921 s’è rivelata un’annata sorprendente, punto d’incontro tra il Già e il Non ancora. Registi di primo rango come Ernst Lubitsch (Die Bergkatze), Victor Sjöström (Körkarlen) e Mauritz Stiller (Johan, non in programma) lavorano ancora in Europa; presto saranno tutti a Hollywood. Il cinema di Weimar e le avanguardie hanno già lasciato il segno, la produzione sovietica invece non è ancora decollata. Una conseguenza è che il Gosfil’mofond conserva nelle proprie collezioni molte copie importate di film del 1921, di alcuni dei quali non c’è traccia altrove; sono decenni che nessuno ha più visto Crazy to Marry di ‘Fatty’ Arbuckle o The Swamp con Sessue Hayakawa; quest’anno noi li vedremo.

Star degli anni Dieci come lo stesso Hayakawa, Alla Nazimova (Camille) e Henny Porten (Die Hintertreppe) non solo proseguono nelle loro carriere divistiche, ma gestiscono le proprie case di produzione. Una simile indipendenza artistica e finanziaria sarebbe presto diventata impensabile negli Stati Uniti, così come un attore protagonista asiatico (o di qualsiasi categoria etnica diversa da quella che gli americani classificano come ‘caucasica’).

Se The Kid, probabilmente il film più importante dell’anno, non figura nel programma, non mancano certo le comiche, rappresentate da sette grandi: Arbuckle, Biscot, Chaplin, Hardy, Keaton, Laurel e Larry Semon. Per ridere al cinema, fu un anno fantastico.

E per tutto il resto? Nel luglio del 1921 Hitler diventava il capo del Partito nazionalsocialista tedesco. In Russia il bolscevismo si trasformava in un regime totalitario ed espansionista, che conservava il potere con l’arma del terrore; le ribellioni popolari venivano represse nel sangue (a Kronštadt, a Tambov), in febbraio l’Armata Rossa invadeva e occupava la Repubblica Democratica di Georgia. Sul piano internazionale, il Comintern richiedeva ai propri membri di rompere ogni ponte col riformismo, spaccando il movimento dei lavoratori tra socialisti e comunisti. Una frattura fatale, che in Italia avrebbe favorito l’ascesa del fascismo. Negli Stati Uniti, dove le ossessioni legate alla morale e alla razza influenzavano la politica, lo scandalo Arbuckle preannunciava future cacce alle streghe e apriva la strada a un sistema di autoregolamentazione censoria dell’industria cinematografica. Come miglior guida al contesto generale, consigliamo di leggere o rileggere Le origini del totalitarismo di Hannah Arendt.

Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

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