Arrigo Frusta: l’officina della scrittura
Programma a cura di Andrea Meneghelli, Claudia Gianetto e Stella Dagna
Nella Torino d’inizio Novecento Arrigo Frusta, al secolo Augusto Sebastiano Ferraris (1875-1965), era direttore dell’Ufficio Soggetti della casa di produzione Ambrosio. Sfuggito al destino di notaio che il padre aveva progettato per lui, fu giornalista, poeta dialettale e amabile sfaccendato, prima di imbattersi nella sua vera vocazione: la scrittura per lo schermo. Il giovane cinema aveva fame di nuove storie e per Frusta la caccia all’ispirazione giusta era sempre aperta; l’idea per un film di successo poteva venire da un appunto scritto di getto sul retro di una busta o da un trafiletto di giornale con una notizia curiosa. Ma anche, soprattutto, dai grandi classici: Schiller, Manzoni, Shakespeare, nessun adattamento era troppo impervio per la sua penna. Maestro della variazione sul tema, fu forse il primo, nel muto italiano, a vedersi riconosciuto pubblicamente il ruolo di scrittore per i film.
Tra il complimento a una bella attrice e un’arrampicata (nel 1910 girò con Giovanni Vitrotti tre film in alta quota), Frusta lavorò a più di 250 tra sceneggiature e soggetti, dando un contributo strategico alla sistematizzazione della pratica del ‘cinema scritto’ negli anni cruciali che videro il rapido allungarsi del metraggio dei film e il primo codificarsi dei generi di quella che – lui stesso tenne a rimarcarlo – era soprattutto un’industria.
Le sceneggiature di Frusta alternano le parole a disegni e schizzi. La sua tecnica di lavoro, come ha notato Silvio Alovisio analizzando il ricco fondo di documenti conservato dal Museo Nazionale del Cinema, era spesso caratterizzata da un approccio visivo alle storie, a riprova di come il modello di fabbrica-cinema dell’epoca prevedesse una divisione non troppo rigida dei ruoli di lavorazione.
Sceneggiò grandi successi dell’epoca – tra i quali Nozze d’oro (1911) e Gli ultimi giorni di Pompei (1913), non riproposti quest’anno perché già presentati in edizioni precedenti del festival – contribuendo a consolidare il successo del cinema italiano sui mercati mondiali, come attesta la provenienza delle copie in rassegna che per raggiungere Bologna hanno viaggiato da Amsterdam, Washington, Tokyo, Londra (un particolare ringraziamento al BFI – National Archive, che ci ha permesso di lavorare sulle copie nitrato della collezione Joye). Se pur la sua predilezione andava al dramma storico (del capolavoro Nerone viene proposto il nuovo restauro), alcune delle sorprese principali della rassegna, concentrata sulla prima fase della sua produzione, potranno arrivare dalla frequentazione delle terre di confine della favola, del thriller e della pochade.
La proposta è quella di affacciarsi ai film in programma puntando l’attenzione sui piccoli gesti che definiscono un personaggio, sull’abilità nella creazione di rapporti causali tra le scene, sui tocchi di realismo. Insomma sui primi frutti di quella ‘officina della scrittura’ di cui Frusta fu maestro.
Stella Dagna
Programma
Sabato 23/06/2018
16:30
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni
FRUSTA NELLA COLLEZIONE KOMIYA 1
FRUSTA NELLA COLLEZIONE KOMIYA 1
Hiroshi Komatsu, Chiruzu Usui (National Film Archive of Japan) e Andrea Meneghelli (Cineteca di Bologna)
Mie Yanashita
Giovedì 28/06/2018
16:00
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni
Arrigo Frusta: Spergiure
Arrigo Frusta: Spergiure
Claudia Gianetto e Stella Dagna
Donald Sosin
Venerdì 29/06/2018
16:00
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni
FRUSTA NELLA COLLEZIONE KOMIYA 2 / Giocare a scacchi con la morte
FRUSTA NELLA COLLEZIONE KOMIYA 2 / Giocare a scacchi con la morte
Antonio Coppola
Sabato 30/06/2018
09:00
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni
Arrigo Frusta: Nuovi restauri
Arrigo Frusta: Nuovi restauri
Andrea Meneghelli (Cineteca di Bologna), Claudia Gianetto (Museo Nazionale del Cinema di Torino), Daniela Currò (Conservatore Cineteca Nazionale) e Elif Rongen– Kaynakçi (EYE Filmmuseum)
Stephen Horne
Sabato 30/06/2018
11:00
Sala Cervi
Workshop – Arrigo Frusta: storia e metodo di lavoro
Workshop – Arrigo Frusta: storia e metodo di lavoro
Sabato 30/06/2018
16:45
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni
CAPITOLO 5: FRUSTA RISCRITTORE TUTTOFARE
CAPITOLO 5: FRUSTA RISCRITTORE TUTTOFARE
I tre titoli di questo programma completano le variegate declinazioni della Serie d’Oro inaugurata nel 1909 con Spergiura! e Nerone. Arturo Ambrosio considera Frusta una sorta di enciclopedia vivente, capace nel chiuso del suo Ufficio Soggetti di scrivere o riscrivere qualsiasi storia, come il frenetico ritmo produttivo richiede. Nell’adattamento dalla ballata di Schiller Der Handschuh (Il guanto), Frusta ricrea l’atmosfera romantica di corte con un gran finale, purtroppo perduto, in cui leoni veri tengono in sospeso il fiato dello spettatore. Nel 1911 D’Annunzio – a fronte di un vantaggioso contratto e senza scrivere una riga, a parte exequatur e svolazzante firma in calce ai soggetti di Frusta – concede per la prima volta i suoi testi alla settima arte: in Sogno di un tramonto d’autunno ritroviamo Mary Cléo Tarlarini, la prima diva dell’Ambrosio, perfetta nel ruolo di una Gradeniga misurata, altera e vibrante di gelosia. Frusta non disdegna alcuna impresa e non solo compie – con registi come Maggi, Rodolfi e Caserini – i primi passi nel genere della commedia che tanta fortuna avrà nel cinema italiano, ma dedica anche una cura non scontata alla scrittura di comiche brevi. Il manoscritto della sceneggiatura di Gigetta è gelosa (1914, film interamente perduto) contiene un sorprendente monologo da recitarsi (!? …) allo specchio, scritto da Frusta per Gigetta Morano. Lo sceneggiatore ha un’attenzione particolare per i ruoli femminili (e un debole per le attrici) e proprio la protagonista di Santarellina lo ricorda come il vero genio della casa di produzione torinese.
Claudia Gianetto
Daniele Furlati