Sab

30/06

Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 16:45

CAPITOLO 5: FRUSTA RISCRITTORE TUTTOFARE

I tre titoli di questo programma completano le variegate declinazioni della Serie d’Oro inaugurata nel 1909 con Spergiura! e Nerone. Arturo Ambrosio considera Frusta una sorta di enciclopedia vivente, capace nel chiuso del suo Ufficio Soggetti di scrivere o riscrivere qualsiasi storia, come il frenetico ritmo produttivo richiede. Nell’adattamento dalla ballata di Schiller Der Handschuh (Il guanto), Frusta ricrea l’atmosfera romantica di corte con un gran finale, purtroppo perduto, in cui leoni veri tengono in sospeso il fiato dello spettatore. Nel 1911 D’Annunzio – a fronte di un vantaggioso contratto e senza scrivere una riga, a parte exequatur e svolazzante firma in calce ai soggetti di Frusta – concede per la prima volta i suoi testi alla settima arte: in Sogno di un tramonto d’autunno ritroviamo Mary Cléo Tarlarini, la prima diva dell’Ambrosio, perfetta nel ruolo di una Gradeniga misurata, altera e vibrante di gelosia. Frusta non disdegna alcuna impresa e non solo compie – con registi come Maggi, Rodolfi e Caserini – i primi passi nel genere della commedia che tanta fortuna avrà nel cinema italiano, ma dedica anche una cura non scontata alla scrittura di comiche brevi. Il manoscritto della sceneggiatura di Gigetta è gelosa (1914, film interamente perduto) contiene un sorprendente monologo da recitarsi (!? …) allo specchio, scritto da Frusta per Gigetta Morano. Lo sceneggiatore ha un’attenzione particolare per i ruoli femminili (e un debole per le attrici) e proprio la protagonista di Santarellina lo ricorda come il vero genio della casa di produzione torinese.
Claudia Gianetto

Accompagnamento al piano di

Daniele Furlati

Info sulla
Proiezione

Sabato 30/06/2018
16:45

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

SANTARELLINA

Scheda Film

Torino come Parigi, villa Rey sulla collina torinese come elegante collegio delle ‘Hirondelles’ per garrule educande. Il meschino maestro di musica con aggiunta di parrucca e cilindro è anche un brillante autore di vaudeville con tanto di amante primadonna. La
devota allieva promessa sposa a uno sconosciuto ufficiale (tanto può un paravento!) è anche una vivace ragazza canterina poi addirittura osannata sostituta della bizzosa primadonna in un’allegra commedia musicale. Altro che collegio! In Santarellina tutto
ruota intorno al gioco dello sdoppiamento. La vitalità della fanciulla, la leggerezza del teatro, la goliardia della caserma si pongono a contrasto delle figure religiose e militari, comunque al tempo sacre e intoccabili. Se la commedia ripresa agli inizi del Novecento fosse stata sceneggiata da uno scanzonato Frusta contemporaneo, avremmo potuto ritrovarci una badessa come pasciuta monaca di Monza, l’ufficialetto e azzimati colleghi come lascivi apache in localacci notturni.

Cast and Credits

T. alt.: Mam’zelle Nitouche. Sog.: dall’operetta Mam’zelle Nitouche di Henri Meilhac e Albert Millaud. Scen.: Arrigo Frusta. F.: Giuseppe Angelo Scalenghe. Int.: Gigetta Morano (Denise / Mam’zelle Nitouche), Ercole Vaser (il maestro Celestino / Floridor), Mario Bonnard (tenente Fernand), Cesare Zocchi (maggiore Chateaugibus), Lina Gobbi Cavicchioli (madre superiora), Maria Brioschi (Corinne), Ernesto Vaser (impresario del teatro), Mario Voller Buzzi (un ufficiale), Serafino Vité (soldato ubriaco). Prod.: S.A. Ambrosio. 35mm. L.: 871 m. D.: 42 a 18 f/s

SOGNO DI UN TRAMONTO D’AUTUNNO

Scheda Film

Gradeniga scopre che il suo amante Orseolo la tradisce con Pantea. In un crescendo di tensione gli spazi della messinscena restano distanti ma a portata di sguardi sempre più feroci. Frusta disegna un fatale scollamento tra chi agisce ignaro e noncurante, chi osserva e chi asseconda la follia omicida. Mentre i due amanti amoreggiano a bordo di una nave in festa, Gradeniga manda a chiamare una maga per vendicarsi della rivale. Amore. Gelosia. Vendetta. Morte. Temi purtroppo sempre attualissimi, qui ambientati tra ovattate nebbie del Brenta, velluti dannunziani e vascelli del peccato. Lei, altera dogaressa, lui, il solito playboy, l’altra la solita lussuosa e lussuriosa meretrice; invece di una sbrigativa rivoltella, micidiali spilloni conficcati in una statuetta di cera. Muore l’odiata rivale ma con lei muore anche l’amato, vittime della passione estrema di Gradeniga che, quasi in uno stato di nefasto incantamento, annienta e incenerisce l’amore stesso.

Cast and Credits

Sog.: dall’omonima pièce di Gabriele D’Annunzio. Scen.: Arrigo Frusta. F.: Giovanni Vitrotti. Int.: Mary Cléo Tarlarini (Gradeniga), Mario Voller Buzzi (Orseolo), Lola Visconti Brignone (Pantea), Antonietta Calderari (Pentella), Gigetta Morano, Giuseppina Ronco (ancelle di Gradeniga), Filippo Costamagna, Oreste Grandi, Paolo Azzurri, Ernesto Vaser (seguito di Pantea). Prod.: S.A. Ambrosio. 35mm. L.: 313 m. D.: 17′ a 18 f/s Imbibito

IL GUANTO

Scheda Film

Il frammento sopravvissuto mostra il gioco crudele tra la sprezzante Cunegonda e l’appassionato Delorge, che inutilmente cerca di attrarre le sue attenzioni: “Signora, ogni giorno vi prendete gioco di me ed io muoio d’amore. Mettetemi alla prova. Per i
vostri begl’occhi son pronto a sfidare la morte”. Un soggetto proposto con entusiasmo da Frusta ma in prima battuta bocciato da Ambrosio: una follia proporre un altro film in costume e per di più con leoni vivi! Inaspettatamente, dopo qualche mese, il ripensamento: Frusta riceve l’incarico di completare in fretta la sceneggiatura. Si può risparmiare sui ricchi costumi (riciclati, pare, da un altro film) ma per le fiere il prudente e parsimonioso Ambrosio osa: in gran segreto ha già “scritturato un serraglio”. Ed è l’arrivo di Alfred Schneider con i suoi leoni, divenuti poi parte della troupe negli stabilimenti di Via Catania e attrazione in numerose pellicole. In mezzo ai vivissimi leoni a scanso d’incidenti, che non mancheranno però su altriset, scende Schneider addobbato da Delorge che,  recuperato il fatidico guanto, recupera anche un po’ di buon senso e il guanto lo scaglia in viso a Cunegonda.

Cast and Credits

Sog.: dalla ballata Der Handschuh di Friedrich Schiller. Scen.: Arrigo Frusta. F.: Giovanni Vitrotti. Int.: Mary Cléo Tarlarini (Cunegonda), Giuseppe Gray (Delorge), Mario Voller Buzzi, Alberto A. Capozzi, Mirra Principi, Oreste Grandi, Gigetta Morano. Prod.: S.A. Ambrosio. 35mm. D.: 15′