SANTARELLINA

Mario Caserini

T. alt.: Mam’zelle Nitouche. Sog.: dall’operetta Mam’zelle Nitouche di Henri Meilhac e Albert Millaud. Scen.: Arrigo Frusta. F.: Giuseppe Angelo Scalenghe. Int.: Gigetta Morano (Denise / Mam’zelle Nitouche), Ercole Vaser (il maestro Celestino / Floridor), Mario Bonnard (tenente Fernand), Cesare Zocchi (maggiore Chateaugibus), Lina Gobbi Cavicchioli (madre superiora), Maria Brioschi (Corinne), Ernesto Vaser (impresario del teatro), Mario Voller Buzzi (un ufficiale), Serafino Vité (soldato ubriaco). Prod.: S.A. Ambrosio. 35mm. L.: 871 m. D.: 42 a 18 f/s

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Torino come Parigi, villa Rey sulla collina torinese come elegante collegio delle ‘Hirondelles’ per garrule educande. Il meschino maestro di musica con aggiunta di parrucca e cilindro è anche un brillante autore di vaudeville con tanto di amante primadonna. La
devota allieva promessa sposa a uno sconosciuto ufficiale (tanto può un paravento!) è anche una vivace ragazza canterina poi addirittura osannata sostituta della bizzosa primadonna in un’allegra commedia musicale. Altro che collegio! In Santarellina tutto
ruota intorno al gioco dello sdoppiamento. La vitalità della fanciulla, la leggerezza del teatro, la goliardia della caserma si pongono a contrasto delle figure religiose e militari, comunque al tempo sacre e intoccabili. Se la commedia ripresa agli inizi del Novecento fosse stata sceneggiata da uno scanzonato Frusta contemporaneo, avremmo potuto ritrovarci una badessa come pasciuta monaca di Monza, l’ufficialetto e azzimati colleghi come lascivi apache in localacci notturni.

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