23/06/2019

Prima che mi dimentichi di tutto. Vincenzo Mollica riceve il Premio Il Cinema Ritrovato e dialoga con Gian Luca Farinelli.

In occasione della XXXIIII edizione del Cinema Ritrovato, Vincenzo Mollica riceve il Premio Il Cinema Ritrovato: un omaggio alla sua carriera di grande importanza per la storia del giornalismo culturale. Tiene poi una lezione sul regista Federico Fellini, raccontando aneddoti della sua vita e delineando tratti esemplari della sua personalità, folle e geniale al tempo stesso. 

Il primo giorno della XXXIII edizione del Cinema Ritrovato parte con tante novità, tra cui la consegna del “Premio Il Cinema Ritrovato” a Vincenzo Mollica.
Operazione insolita durante il Festival, per quest’anno si è deciso di fare un’eccezione e portarla avanti, per premiare un personaggio unico nella scena italiana, che per tanti anni è stato il volto del cinema in televisione: “Un artista della parola, dal linguaggio pieno di ironia e umanesimo” come lo definisce il direttore del Festival Gian Luca Farinelli.

Presso l’Auditorium – DAMSLab, in seguito alla consegna del premio, Mollica ha tenuto una lezione di cinema incentrata sul tema del ricordo: in un’epoca sfuggente, in cui si tende alla superficialità e alla facile dimenticanza, Farinelli e Mollica battono sull’importanza del ricordare per salvare dall’oblio perle della nostra storia. “Amo il lavoro che fa la Cineteca per salvare il cinema italiano dall’imbecillità che lo circonda” ha commentato il giornalista, apprezzando il premio attribuitogli.
Dal tema del ricordo è partito poi il racconto di Federico Fellini, di cui Mollica fu uno degli amici più fedeli. Il giornalista ha deliziato il pubblico in sala con aneddoti sui numerosi momenti trascorsi insieme al regista, lasciando largo spazio agli avvenimenti più spassosi e alle uscite comiche di Fellini, ma dedicando anche tanta attenzione a ricordi che lo hanno commosso a tal punto da strappargli una lacrima: “Il complimento più bello che gli fecero fu relativo a Giulietta Masina, in quanto fu definita come una Charlot al femminile”, un elogio che Fellini apprezzò molto in quanto grande appassionato di Charlie Chaplin. Da qui poi la riflessione è proceduta soffermandosi sulla tematica circense presente nelle opere felliniane: “C’è un eco di circense in ogni film di Fellini, ma non un circo canonico, ma un circo rimodellato in base a una diversa estetica e moralità”.

La lezione si è conclusa, tra risate e applausi del pubblico, con un accenno quanto mai ironico alla scritta che il giornalista vorrebbe sulla propria lapide per essere ricordato: “Qui giace Vincenzo Paperica che tra gli umani fu mollica” in omaggio alla sua caricatura, ideata da Andrea Pazienza e disegnata da Giorgio Cavazzano per il fumetto di Topolino, ma soprattutto, aggiungiamo noi, come omaggio alla sua semplicità e umiltà.

Report di Cinzia Baldi
Nell’ambito del corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale, nel progetto di formazione della Cineteca di Bologna.

Qui di seguito la gallery (foto di Lorenzo Burlando)