29/06/2019

Parlando di Bernardo

Bernardo Bertolucci non c’è più. Ha lasciato un senso di vuoto in tutto il mondo come mostrano i filmati degli amici che non potevano essere al Teatro Argentina di Roma – serata realizzata per celebrare la sua memoria – riproposti mercoledì pomeriggio al Cinema Ritrovato durante l’incontro “Parlando di Bernardo”.

Erano fisicamente presenti al DAMSlab gli amici Clare Peploe,  Chema Prado, Bernard Eisenschitz, Marco Bellocchio, Gian Luca Farinelli, Cecilia Cenciarelli, Giovanni Mastrangelo e Andrea Gambetta che hanno iniziato l’incontro provando a dar vita ai loro ricordi anche cercandoli in quelli di Bernardo attraverso un filmato di famiglia. L’home movie Attilio e Bernardo Bertolucci a Casarola durante la guerra (1943) di Antonio Marchi mostra ombre, luci, case di campagna, specchi d’acqua, finestre e quindi la desolazione campagnola, affascinante e malinconica. Ad un certo punto nel filmato arriva un bambini sorridente e felice di essere a Casarola e nell’assorto silenzio della sala si sente sussurrare: “è lui? È lui?”.

L’incontro è stato moderato da Tiziana Lo Porto che ha descritto la sua amicizia ricordando alcuni dei momenti passati con il Maestro. La parola è poi passata a Bellocchio che, attraverso la filmografia di Bertolucci, ha ricostruito i ricordi riguardanti il loro legame: “con Bernardo ho avuto un rapporto di più di cinquant’anni, in realtà non era quel tipo di amicizia in cui ci si frequenta e ci si confida, è sempre stato un rapporto particolare, anche di rivalità in cui siamo stati molto uniti, ma anche molto separati. Il suo cinema è completamente diverso dal mio tant’è che mi disse: ‘io non avrei mai pensato di immaginare una madre buttata in un burrone, è un po’ piacentino.’. Come se per lui ci fosse nella piacentinità una crudeltà che non c’era nella dimensione parmense. […] Ci siamo tante volte incrociati, ma solo negli ultimi anni andai da lui, due o tre volte, e ne fui molto contento, c’erano altri amici e furono incontri veramente affettuosi. […]. Eravamo anche una coppia, poi Bernardo volò nel mondo e io rimasi. Non a Piacenza, ma in Italia. Quindi è stato tutto un rapporto di passioni e di pulsioni diverse, ma gli amici di Bernardo erano altri. […] Comunque nella diversità più assoluta c’era uno stare insieme che andrebbe analizzato, da uno psichiatra o anche da un critico.”.

Jacopo Quadri ha invece raccontato del suo lavoro di ricerca per la realizzazione di La camera da letto, tratto da un romanzo in versi di Attilio Bertolucci, e della conversazione, regalatagli da Bernardo, “molto commovente” per il film che stava facendo su Giuseppe Bertolucci. Quadri ha infine aggiunto al suo intervento un aneddoto riguardante l’affetto e la devozione che Bernardo aveva per il padre, “sublime e terribile allo stesso tempo”.

Gian Luca Farinelli ricordando il legame con Giuseppe Bertolucci ha parlato della conoscenza con Bernardo dicendo: “tutte le volte che andavo da Bernardo e Clare e che loro venivano qui era un momento di straordinaria emozione. Bernardo e Clare mi piace associarli perché erano e sono una coppia formidabile, c’era un’aura di bellezza intorno, più forte di tutto e più forte della malattia. Ha affrontato la malattia con il coraggio che lo ha accompagnato per tutta la vita e in tutta la sua straordinaria avventura artistica. […] Ho molti ricordi di questa bellezza che trasformava anche le cose intorno, Bernardo ti obbligava ad essere migliore. […] Come quando insieme a Marco [Bellocchio] erano qui e uscendo in Piazzetta, invece di scappare, entrambi si sono seduti a bere qualcosa. Tutte le persone erano pronte con le loro macchine fotografiche e i cellulari e di colpo hanno riposto l’attrezzatura, rimanendo a guardare come si guarda un animale mai visto o come si guarda un essere umano, tornando ad essere esseri umani e non esseri che devono immortalare qualcosa. Bernardo aveva questa capacità straordinaria. […] Possedeva l’autorevolezza in maniera lucente e luminosa.”.

Dopo questo intervento è stato mostrato il primo dei due montati, il secondo in chiusura, ad opera di Jacopo Quadri, della serata dello scorso dicembre al Teatro Argentina, contenente i filmati di alcuni ‘amici’ di Bertolucci –  da Martin Scorsese a Paolo Sorrentino, da Roberto Benigni a Steven Spielberg, e tanti altri – che volevano condividere, ognuno con il proprio stile, il loro ricordo del Maestro.

Report di Carolina Caterina Minguzzi
Nell’ambito del corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale, nel progetto di formazione della Cineteca di Bologna.

Guarda il video della lezione

Gallery di Margherita Caprilli