26/06/2019

Visite guidate alle collezioni della Cineteca e al laboratorio L’Immagine Ritrovata

Le visite guidate alle collezioni della Cineteca e al laboratorio L’Immagine Ritrovata portano alla scoperta di un patrimonio unico nel suo genere, punto di riferimento nazionale e internazionale per professionisti, studiosi e appassionati di cinema.

È un mobile in legno utilizzato per l’Esposizione Universale del 1873 a dare vita all’idea della creazione di un archivio fotografico della città di Bologna e del suo legame con il cinema. Un patrimonio che ad oggi raccoglie oltre due milioni di fotografie di diverso formato nato negli anni Sessanta con la Cineteca stessa. È Rosaria Gioia (Responsabile Archivio fotografico e della Grafica) a raccontare la storia della nascita e dello sviluppo della collezione di scatti che raccontano non solo la storia del capoluogo emiliano, ma anche quella del cinema e dei suoi protagonisti. Tra il materiale in esposizione al piano superiore della Biblioteca Renzo Renzi, in occasione del Cinema Ritrovato, parte della collezione di Vittorio Martinelli dedicato al cinema muto con le foto dipinte a mano o impreziosite da perline e brillanti, il fondo Angelo Novi come omaggio a Bernardo Bertolucci e l’album di fotografie, parte del fondo De Sica, che raccoglie 279 fotografie del set di Miracolo a Milano consegnandoci le immagini non solo della lavorazione della pellicola, ma di una città in cambiamento. 

E poi parte del fondo dedicato a Pier Paolo Pasolini, illustrato al pubblico partecipante alla visita da Roberto Chiesi (Centro Studi Pier Paolo Pasolini), tra cui il materiale appartenente alla sua segretaria di edizione, schizzi per i costumi e bozzetti e disegni realizzati anche come omaggio al regista. Una ricchezza di materiali dunque non solo filmici e fotografici, ma anche cartacei e legati agli oggetti del cinema. Fa parte ad esempio dell’Archivio Blasetti la corona utilizzata nel film La corona di ferro, colossal realizzato prima della guerra – “forse il primo fantasy italiano” come lo descrive Michela Zegna (Fondi cartacei e archivi extra filmici) – del quale la Cineteca conserva anche la brochure. E ancora il cofanetto intarsiato in legno di Un’avventura di Salvator Rosa e tre bozzetti di costume realizzati da Nino Novarese che disegnerà i costumi per Cleopatra e sarà vincitore del primo premio Oscar per il costume. 

È la stessa Zegna a ricordare che la Cineteca non è però solo archivi, ma anche una biblioteca fornitissima frequentata da studenti, ricercatori e appassionati, “perché per fortuna il cinema è un’arte che non ha confini”. Non a caso la Cineteca ospita dal 2009 l’Archivio Videoludico, un’area dedicata al videogioco, linguaggio al quale il cinema contemporanea si lega fortemente.

All’aspetto più materiale della pellicola, protagonista indiscussa del Cinema Ritrovato, è invece dedicato L’Immagine Ritrovata, il laboratorio specializzato nel campo del restauro cinematografico. Il viaggio dell’immagine in movimento inizia dal settore riparazione dove lo scopo è rendere la pellicola abbastanza resistente per poterla in seguito digitalizzare. L’intervento in questa fase, anche se lungo, deve essere leggero e reversibile. Qualsiasi danno fisico è qui riparabile con l’utilizzo di bisturi e nastri adesivi speciali. 

Guendalina Piselli
Nell’ambito del corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale, nel progetto di formazione della Cineteca di Bologna.

Nel video, Anna Fiaccarini, direttrice della Biblioteca Renzo Renzi.
Video realizzato da Alessandro Criscitiello, Bianca Ferrari, Guendalina Piselli e Lorenzo Torcello.
Nell’ambito del corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale, nel progetto di formazione della Cineteca di Bologna.