26/04/2022

Nosferatu: Max Schreck era davvero un vampiro?

Tra gli eventi più attesi del Cinema Ritrovato 2022  c’è sicuramente il cineconcerto di Nosferatu, capolavoro espressionista di Friedrich Wilhelm Murnau che proporremo in Piazza Maggiore nell’anno del suo centenario (fu proiettato per la prima volta a Berlino il 4 marzo 1922). Il film deve la sua fama, oltre che all’onirica regia di Murnau, alla straordinaria interpretazione di Max Schreck, talmente credibile nel ruolo del conte Orlok che sul suo conto si diffusero presto numerose leggende. La più suggestiva? Max Schreck non sarebbe stato un semplice attore, ma un vero vampiro assoldato da Murnau in persona durante un suo viaggio nei Carpazi.

A questa lugubre ipotesi è dedicato il gustosissimo film L’ombra del vampiro di E. Elias Merhige, con John Malkovich nei panni di Murnau e Willem Dafoe in quelli di Schreck/Orlok. E in effetti gli elementi a sostegno non sarebbero pochi: prima di Nosferatu, Schreck non aveva mai calcato i set cinematografici, nessuno ne aveva sentito parlare, e pare che per tutta la durata delle riprese nessuno lo abbia mai visto senza trucco e costume di scena e che anche nella pause tra un take e l’altro non uscisse mai dal personaggio. E poi quel nome, Max Schreck, che tradotto significa “massimo terrore“, non poteva essere vero, no?

La realtà è molto più banale. Oggi disponiamo di numerosi informazioni su Max Schreck, prima e dopo Nosferatu – che, per inciso, fu l’unico ruolo horror della sua carriera. Friedrich Gustav Max Schreck, figlio di un cartografo e cresciuto nelle campagne berlinesi, si formò come attore presso il Berliner Staatstheater e si esibì in numerosi teatri in tutta la Germania. Si ipotizza che tra i suoi maestri ci sia stato anche lo stesso Stanislavskij – e quindi la sua abitudine a non uscire dal personaggio durante le pause tra le riprese sarebbe stata semplice applicazione del Metodo.

Tra il 1919 e il 1922, prima di essere scritturato per il ruolo che lo avrebbe consacrato a fama mondiale, si esibì presso la Münchner Kammerspiele di Monaco di Baviera. E anche dopo Nosferatu (che non fu il suo primo film in assoluto, aveva già rivestito ruoli secondari in almeno altre due pellicole) la sua carriera proseguì sia al teatro che al cinema, seppur spesso in ruoli secondari o non accreditato: lavorò ad esempio con Max Ophüls, fece un altro film con Murnau, recitò nel dramma sociale La strada di Karl Grune e prese parte a un corto scritto da Bertolt Brecht. Quando morì nel 1936, all’età di soli 56 anni (ironicamente, per un attacco di cuore), aveva interpretato oltre 725 ruoli diversi a teatro ed era apparso in oltre 50 film.