28/03/2020

Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ lunedì 30 marzo

Un inizio settimana di consigli all’insegna del cinema italiano – tra classici pasoliniani, spaghetti western e due pellicole interpretate dall’Albertone nazionale – con l’aggiunta di uno sci-fi dal gusto Alieno e di uno speciale evento teatrale:

IL VANGELO SECONDO MATTEO (1964, 137 min) di Pier Paolo Pasolini
[TV 2000 (canale 28), ore 22.10]

Uno dei film più iconici di Pier Paolo Pasolini, che imprime la propria cifra stilistica rendendo ancora più dirompente uno dei grandi testi dell’umanità. “La mia lettura del Vangelo non poteva che essere la lettura di un marxista – ha detto lo stesso Pasolini -, ma contemporaneamente serpeggiava in me il fascino dell’irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un’opera marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità”.
(A.R.)

Approfondimenti

Per vedere un incontro con l’attore che interpreta Gesù, Enrique Irazoqui.

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PROMETHEUS (2012, 123 min) di Ridley Scott
[Rai 4 (canale 21), ore 22.50]

Chi siamo? Da dove veniamo? Con questo ambiziosissimo film dagli effetti speciali strabilianti, il regista Ridley Scott, non ci pensa proprio a fornire una risposta. Dilata invece il dilemma shakespeariano offrendo allo spettatore un complicatissimo universo fanta-horror che racconta gli antefatti, senza esserne semplicemente un prequel, del suo film cult Alien (1979). Prometheus, nasce – lo stesso Scott l’ha dichiarato – dai “filamenti del DNA di Alien“, ma in questo film la paura non è data dagli angusti e claustrofobici ambienti di una navicella spaziale in cui scorrazza un mostro extraterrestre. Qui le spettacolari panoramiche su paesaggi di pianeti remoti lasciano incantati. In questo film la paura è data dall’inarrestabile capacità di contagio e mutazione del fluido nero trovato nella cupola aliena. È la paura dell’invisibile.
(M.Z.)

Approfondimenti

Una recensione da Cineocchio.

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UN GENIO, DUE COMPARI, UN POLLO (1975, 120 min) di Damiano Damiani
[Rai Movie (canale 24), ore 5.00]

In questa fase della sua carriera, Sergio Leone abbandona (temporaneamente) la regia per intraprendere la carriera del produttore. Ha in mente una scanzonata storia del West, con spruzzate di spigliato sentimentalismo alla francese (modello Jules et Jim). Sceglie per la regia Damiano Damiani, reduce dal notevole Quien sabe?. Ingaggia per il ruolo principale Terence Hill (ormai indelebilmente associato a Trinità) e come sua deliziosa spalla femminile Miou-Miou. Anche Ennio Morricone, evidentemente, è della partita. La lavorazione ha momenti travagliati: la prima sequenza la girerà lo stesso Leone, altre Giuliano Montaldo. Ma il risultato resta un bell’esempio di western amabile e ironico, costruito come un’infinita matrioska di inganni e controinganni.
(A.M.)

Approfondimenti

La colonna sonora di Morricone.

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Segnaliamo anche un appuntamento speciale che parte lunedì:

ORLANDO FURIOSO DI LUCA RONCONI (1975, 293 min totali)
[evento in 5 puntate, da lunedì 30 marzo a venerdì 3 aprile su RAI 5 (canale 23), ore 16.30]

Nel 1975 Luca Ronconi, in collaborazione con Edoardo Sanguineti, realizzò per la Rai l’adattamento televisivo dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, ispirandosi allo spettacolo da lui stesso diretto e presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1969. È uno spettacolo importante nella storia del teatro, non solo italiana; per la sua messa in scena spettacolare e carnevalesca, capace di coinvolgere il pubblico in maniera nuova, ispirò Ariane Mnouchkine che, successivamente, creò il suo 1789. Probabilmente mai la vena fantastica e immaginifica del poema di Ariosto è stata resa con tanto genio e capacità inventiva. Testo di Edoardo Sanguineti, fotografia di Vittorio Storaro e Arturo Zavattini. Tra i moltissimi attori una giovanissima Ottavia Piccolo (Angelica) e una strabiliante Mariangela Melato (Olimpia). Le riprese, tutte girate in interni, furono realizzate in saloni, scale, soffitte e cortili del Palazzo Farnese di Caprarola, nelle Terme di Caracalla, nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin di Roma, nel Teatro Farnese e nel Palazzo della Pilotta di Parma. All’epoca si disse che il pubblico televisivo non aveva amato l’esperimento. Ma, tuttavia, l’Orlando di Ronconi registrò un’audience di 9 milioni di telespettatori. La versione televisiva, 60 minuti a puntata, dura 293’ in totale, uscì in sala anche una versione cinematografica di 113’.
(GL.F.)

Approfondimenti

La scheda dal sito ufficiale di Luca Ronconi.

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Un film dalla mattina di martedì 31 marzo:

ACCADDE AL COMMISSARIATO (1954, 105 min) di Giorgio Simonelli
[Rai Movie (canale 24), ore 7]

Tra la moltitudine di piccoli video che popolano i nostri smartphone in questi giorni di quarantena, quasi tutti avranno visto quello nel quale Alberto Sordi, di fronte al vice-commissario, si vantava di aver bevuto solo vino, chiuso in una cantina negli anni della guerra. Sordi ha dato vita a una galleria irresistibile di personaggi finiti, per una ragione o per l’altra, sotto interrogatorio, e, in quel caso, si trattava del film Accadde al penitenziario del 1955. La variazione sul tema è uno dei segreti della comicità, e allora perché non rivedere questo Accadde al commissariato, dell’anno precedente, nel quale Alberto Sordi si inventava il ridicolo venditore di bolle di sapone in gonnella? Ma di fronte al commissario Nino Taranto ne passano di tutte i colori: qui ci piace ricordare un’icona del cinema che ci ha lasciato qualche giorno fa, Lucia Bosè, questa volta in coppia con Walter Chiari.
(A.R.)

Approfondimenti

Una scheda di Paolo Mereghetti in occasione della proiezione dell’episodio con Alberto Sordi al festival Il Cinema Ritrovato. 

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E dalle piattaforme:

I COMPLESSI (1965, 102 min) di Luigi Filippo D’Amico, Dino Risi e Franco Rossi
[Disponibile su Amazon]

Nell’età d’oro del cinema italiano, gli anni Cinquanta e Sessanta, sceneggiatori, registi e attori si scambiavano come in una pochade; per moltiplicare le possibilità inventarono il film a episodi che consentiva di poter offrire al pubblico cast straordinari, senza bloccare le star molto a lungo (Manfredi, Tognazzi e Sordi, tutti e tre in stato di grazia). Il complesso della schiava nubiana è una vera rarità e il più bello sberleffo fatto ai censori che tenevano in scacco il nostro cinema. Sordi dentone, l’unico a riuscire a entrare in Rai pur senza raccomandazione, è l’apoteosi della satira, del genio di Sordi e del suo sceneggiatore, l’ex partigiano Rodolfo Sonego.
(GL.F.)

Approfondimenti

La puntata della trasmissione di Radio 3 “Hollywood Party” dedicata all’episodio del film diretto da Dino Risi.

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Selezione titoli, commenti e link approfondimenti a cura di Gian Luca Farinelli, Andrea Meneghelli, Andrea Ravagnan e Michela Zegna.