THE OPEN ROAD

Claude Friese-Greene

F.: Claude Friese-Greene; Prod.: Claude Friese-Greene. 35mm. D.: 65’ a 24 f/s. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

The Open Road rappresentò il culmine della ricerca di Claude Friese-Greene verso una fotografia dai colori naturali nei primi anni ’20. Viaggiò in auto lungo tutta la costa occidentale della Gran Bretagna, da Land’s End fino a John O’Groats, filmando luoghi e persone particolarmente pittoreschi lungo la strada. Il film era stato concepito come un resoconto di viaggio in 26 episodi di circa 15 minuti ciascuno, e i primi nove vennero proiettati in alcune fiere a partire dal novembre 1925. Non sappiamo se questa serie sia stata effettivamente distribuita. I negativi originali, non ancora montati, vennero acquisiti dalla NFTVA alla fine degli anni ’50.

Nel sistema Friese-Greene, la macchina da presa era dotata di un disco con filtri che esponevano i fotogrammi in modo alternato attraverso un filtro rosso, e l’unione di un filtro giallo e di un’apertura senza filtro. Il colore veniva quindi registrato con uno schema alternato nei fotogrammi in movimento. La copia in bianco e nero veniva colorata in modo che i fotogrammi filtrati col rosso si colorassero di rosso e quelli alternati di ciano. La pellicola durante la proiezione sfarfallava molto, ma l’immagine veniva percepita a colori grazie al veloce alternarsi dei fotogrammi colorati.

Questa nuova stampa contiene un’ora di questo materiale in una forma che si avvicina alla sequenza originale. Il colore è stato sintetizzato in modo digitale, basandosi sui due colori dell’unica copia nitrato attualmente a disposizione. Questa copia del terzo episodio è stata rinvenuta nella collezione del Museo del Cinema di Londra.

Kieron Webb, BFI National Film and Television Archive

 

Copia proveniente da

Versione ricostruita nel 2006 dai negativi originali nitrati e promossa dall’Eric Anker-Petersen Charity