Il cinema di Kenji Misumi: un glossario
Il Cinema Ritrovato celebra quest’anno il genio e il talento di Kenji Misumi (1921-1975), prolifico autore specializzato in film ad ambientazione storica a cui è dedicata la sezione Kenji Misumi: un autore istintivo. Ma cosa si intende per film ad ambientazione storica, qual è la differenza tra jidai-geki e chanbara e a che anni risale di preciso il periodo Edo? Ecco un rapido glossario che permetta anche ai meno esperti di orientarsi nella produzione di Misumi.
Bunraku (文楽): tradizionale teatro dei burattini giapponese, le cui esibizioni sono accompagnate dalla musica dello shamisen, un liuto a tre corde. Il nome deriva dal burattinaio Uemura Bunrakuken (1751-1811), che nel primo decennio del XIX secolo intraprese a Osaka un importante progetto per rilanciare il teatro dei burattini, aprendo il primo teatro, chiamato Bunraku-za. Alcuni dei film di Kenji Misumi, avendo origini letterarie o essendo tratti da fatti di cronaca, raccontano vicende che erano state precedentemente adattate anche per il bunraku.
Bushido (武士道): letteralmente, la “via del guerriero”. Era il codice di condotta adottato dai samurai, basato su sette concetti fondamentali: Gi (Onestà e Giustizia), Yu (Eroico Coraggio), Jin (Compassione), Rei (Gentile Cortesia), Makoto (Completa Sincerità), Meiyo (Onore), Chugi (Dovere e Lealtà). Di origini antiche (prime forme di codici di onore cavalleresco risalgono al X secolo dopo Cristo), il bushido trova applicazione ancora oggi nel Giappone contemporaneo nei campi più disparati: dagli affari, alla comunicazione, alla vita interpersonale, alle arti marziali moderne.
Chanbara (チャンバラ): a volte traslitterato chambara, letteralmente è il combattimento alla spada ma per estensione è il termine con cui ci si riferisce ai film di samurai, genere in cui Kenji Misumi era un vero maestro. L’equivalente europeo sarebbero i film di cappa e spada.
Gendai-geki (現代劇): come suggerisce piuttosto letteralmente il termine (“gendai”=presente; “geki”=film), i gendai-geki sono film ad ambientazione contemporanea e moderna. In programma al Cinema Ritrovato sarà possibile anche vedere uno dei rari esempi di gendai-geki girato da Musumi, Ken, ambientato in una scuola di kendo nel giappone moderno.
Jidai-geki (時代劇): in contrapposizione a gendai-geki, i jidai-geki sono i drammi ad ambientazione storica. È un termine ampio, all’interno dei quali rientra il sottogenere dei chanbara.
Kabuki (歌舞伎): tipica forma teatrale sorta in Giappone all’inizio del XVII secolo che combina recitazione, canto e danza. Caratteristica di questa forma di rappresentazione è lo sfondamento della quarta parete, con dialoghi frequenti tra attori e pubblico. Molti degli stilemi narrativi del teatro kabuki hanno influenzato le altre forme di narrazione del Paese, dal fumetto, all’animazione al cinema. Esattamente come per il bunraku, alcuni dei film di Misumi raccontano vicende precedentemente adattate per il teatro Kabuki.
Kendo (剣道): letteralmente “la via della spada“, è una forma di scherma derivata dall’evoluzione delle tecniche di combattimento con la katana. Si svolge con spade di bambu (gli shinai) e proteggendosi il corpo con delle armature protettive (i bogu). Grande risalto viene dato alla condotta e alla disciplina. Non a caso il film di Misumi ambientato in una scuola di kendo che vedremo al Ritrovato quest’anno, Ken, è tratto da un racconto del celebre Yukio Mishima (1925-70), che com’è noto praticava il kendo, propugnava il codice etico dei samurai e si tolse la vita praticando il seppuku dopo un tentativo fallito di colpo di Stato.
Periodo Edo (江戸時代, Edo-Jidai): anche noto come periodo Tokugawa, è la fase della storia del Giappone che va dal 1603 al 1868 e corrisponde agli anni in cui la famiglia Tokugawa detenne il potere politico e militare del Paese. Il nome deriva da quello della capitale designata, Edo, vale a dire l’attuale Tokyo. È il periodo in cui è ambientata la maggior parte dei chanbara diretti da Musumi.
Ronin (浪人): Il samurai senza padrone, letteralmente “uomo onda”, inteso come “uomo alla deriva”, “uomo che vaga”. Con questo termine si indicano i samurai che hanno perduto il loro padrone o perché questi è deceduto o perché ne hanno perso la fiducia. Sono dei guerrieri disonorati, costretti a vagare senza meta. Tra i ronin più famosi del mondo del cinema possiamo citare Kanbei Shimada, leader dei Sette Samurai di Kurosawa. Kenji Misumi portò al cinema un altro celebre ronin, Ogami Itto, protagonista dei film della saga di Lone Wolf and Cub, tratta dal manga di Kazuo Koike e Goseki Kojima.
Samurai (侍): appartenente alla casta dei guerrieri nel Giappone medievale, opera alle dipendenze dello Shogun o di un Daimyo e segue il bushido (per questo talvolta ci si riferisce al samurai con il semplice termine bushi, guerriero). L’importanza della figura del samurai va a decadere nel corso del periodo Edo fino a sparire del tutto durante il rinnovamento Meiji del XIX secolo.
Seppuku (切腹): il suicidio rituale giapponese cui chi segue il bushido deve sottoporsi quando perde il suo onore o per evitare una morte disonorevole. Consiste nel trafiggersi il ventre con una spada corta (la traduzione letterale del termine è non a caso “taglia ventre“) dopo aver assunto la posizione seiza, cioè in ginocchio con le punte dei piedi rivolte all’indietro. La pratica prevedeva che una seconda persona, il kaishakunin, completasse il rituale tagliando la testa del suicida.
Shogun (将軍): capo militare e politico del Giappone tra il 1192 e il 1868. Si trattava di un titolo ereditario: nonostante lo shogun dovesse essere nominato dall’imperatore di fatto la nomina era una pura formalità. I poteri dello shogun erano quelli di un capo del governo, simili a quello dei cancellieri nelle monarchie europee. Il termine letteralmente significa “comandante dell’esercito” ed è l’abbreviazione di sei-i taishōgun (lett. “grande generale dell’esercito che sottomette i barbari”).
La XXXVI edizione del festival Il Cinema Ritrovato si svolgerà a Bologna
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