Il Cinema Ritrovato 2022 | Anticipazioni

 

Care amiche e cari amici del Cinema Ritrovato,
 
a inizio estate il nostro amato festival ritornerà nei cinema e nelle piazze di Bologna in tutto il suo splendore. In un momento in cui ci sembra che l’oscurità e l’ansia abbiano la meglio su tutto, è indispensabile ritrovarci e combattere la tristezza e l’impotenza celebrando ciò che genera bellezza, speranza e significato.
Il Cinema Ritrovato ritrova la sua consueta collocazione temporale: vi aspettiamo dunque a Bologna dal 25 giugno al 3 luglio 2022 per riprenderci insieme la gioia di un vero festival!
Prevediamo che il formato della manifestazioni ritorni al suo assetto pre-pandemia, garantendo così alla nostra ineguagliabile compagine internazionale di cinefili un pieno accesso alle sale, al programma e alla condivisione dal vivo: abbiamo bisogno più che mai di incontrare amici vecchi e nuovi, passare da una sala all’altra, mangiare fuori e ubriacarci di cinema e del suo splendore.
Nel 2020 abbiamo fatto di necessità virtù, introducendo un’edizione online del festival con una selezione di film resi disponibili per lo streaming in tutto il mondo. Oggi, grazie alle riaperture e alla fine delle restrizioni, siamo lieti di tornare all’esperienza che è per noi la più naturale, con la capienza al completo e l’entusiasmante visione di film proiettati sul grande schermo. Per questo renderemo disponibili in streaming esclusivamente le masterclass e i dibattiti e non i film.
A grande richiesta, abbiamo deciso però di mantenere il sistema di prenotazione : il pubblico non dovrà più preoccuparsi di assicurarsi un posto a sedere e potrà agevolmente programmare le proprie visioni. Come sempre, il pass del festival vi darà accesso illimitato alla maggior parte delle proiezioni e degli eventi, al chiuso e all’aperto. 
Gli spettatori del festival potranno anche visitare la mostra Folgorazioni figurative allestita nei rinnovati spazi del Sottopasso di Piazza Re Enzo e dedicata all’opera di Pier Paolo Pasolini, nato 100 anni fa a Bologna: ci sembra un matrimonio perfetto, che unisce uno dei grandi figli di Bologna e un festival intriso di storia locale.
Nelle prossime newsletter vi forniremo ulteriori informazioni sui film in programma e sui grandi ospiti che trasformeranno Il Cinema Ritrovato in una nove giorni di celebrazioni della storia del cinema, con testimonianze e interventi illuminanti. Vi parleremo di Cinemalibero, di Buster Keaton, dei nuovi restauri di film muti e sonori, della sezione documentari, del programma speciale per i ragazzi. 
Negli ultimi anni abbiamo lottato senza sosta per fare in modo che il festival restasse un evento reale, fisico; per tenerlo in vita nella forma che tanto amiamo. La grande emozione manifestata da tutti coloro che hanno preso parte alle ultime due edizioni ci ha insegnato prima di tutto a non dare per scontata la gioia di guardare film insieme, fianco a fianco.
Tornerà sul palco di piazza Maggiore anche l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna: due cineconcerti con partiture originali composte e dirette da Timothy Brock per celebrare i cento anni di altrettanti capolavori della storia del cinema, Foolish Wives di Erich von Stroheim il 27 giugno e uno dei capisaldi del cinema horror ed espressionista, Nosferatu di F.W. Murnau, che ipnotizzerà il pubblico della piazza il 2 luglio.
Come di consueto accoglieremo ospiti, amici, registi, storici del cinema, attori: per ora vi annunciamo l’arrivo a Bologna di John Landis, che oltre a regalarci una masterclass, sarà in Piazza Maggiore il 3 luglio.
Voi preoccupatevi solo di arrivare a Bologna, al resto penseremo noi!

 

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Forever Sophia

Simbolo della rinascita di un paese dal dopoguerra agli anni Sessanta, diventata da bellezza popolare icona di glamour internazionale, Sophia Loren è una delle immagini dell’Italia più diffuse nel mondo. Eppure nella sua carriera di attrice è possibile scovare tesori nascosti, curiosità dimenticate, e nelle sue interpretazioni sfumature inattese. La sua filmografia è in realtà varia e segue fasi ulteriori: gli anni del melodramma, le prorompenti apparizioni all’epoca del neorealismo rosa affiancata da Mastroianni, la rivelazione come attrice drammatica nella Ciociara e il coronamento in Una giornata particolare. E intorno i film hollywoodiani di Cukor, Donen e ovviamente Chaplin, e tanti ruoli in film italiani da riscoprire per gli spettatori di tutto il mondo. Perché i personaggi di Sophia Loren, più che mai, vanno visti sul grande schermo…
A cura di Gian Luca Farinelli ed Emiliano Morreale

Foto (© Reporters Associati & Archivi): Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica (1963)

 

Hugo Fregonese, il vagabondo

Hugo Fregonese passò da un paese all’altro con la stessa facilità con cui altri registi cambiavano studio cinematografico. Perfetta incarnazione del ‘vagabondo a cavallo’, come recita il titolo di un suo film, fu un eterno nomade e di nomadi e fughe parlò nei suoi film. Maestro del thriller poliziesco e di un western rude e vigoroso, con una carriera che abbraccia oltre quattro decenni e molti paesi di produzione – dalla natia Argentina all’America, dalla Spagna all’Italia, dal Regno Unito alla Germania Ovest –, Fregonese è stato vittima di una sottovalutazione che sconfina nell’oblio. Questa rassegna è un primo passo verso il riconoscimento della sua importanza e di un cinema che esprime punti di vista e passioni dei personaggi, unendo l’estetica dei film a basso costo al fatalismo, al mito e alla violenza brutale. Il nome di Fregonese è spesso associato ai dieci film girati durante la sua permanenza quinquennale a Hollywood negli anni Cinquanta. Questa rassegna raccoglie alcuni dei migliori titoli di quel periodo accanto a film girati altrove. Opera singolarmente coerente per un artista girovago come Fregonese, che promette di essere una delle principali rivelazioni del Cinema Ritrovato 2022.
A cura di Dave Kehr e Ehsan Khoshbakht

Foto: Blowing Wild di Hugo Fregonese (Ballata selvaggia, 1953)

 

L’ultima risata: commedie musicali tedesche, 1930-32

Per alcuni preziosi anni le sale cinematografiche tedesche furono attraversate da uno spirito decisamente spensierato, sensuale e frivolo. Le commedie musicali della tarda Repubblica di Weimar che presenteremo al festival, prodotte nel breve periodo compreso tra l’avvento del sonoro e l’ascesa al potere del nazismo, sono alcune perle nascoste di quell’epoca. Radicati nella tradizione dell’operetta ottocentesca ma adattati al gusto estetico e ai costumi contemporanei, questi film presentarono al pubblico comici e cantanti popolari e celebrarono la modernità urbana, sofisticata ed edonistica della scena culturale weimariana. La selezione raccoglie un’ampia varietà di stili comici e musicali e si concentra in particolare sul ricco contributo di registi, sceneggiatori, produttori, compositori e attori ebrei, che dopo il 1933 dovettero scontrarsi quasi tutti con il divieto di lavorare in Germania. Tanto che questo genere cinematografico può essere visto come il barlume di una storia alternativa del cinema, uno sguardo su un mondo perduto.
A cura di Lukas Foerster

Foto: Das Kabinett des Dr. Larifari di Robert Wohlmuth (1930)

 

Peter Lorre, straniero in terra straniera

La sua voce evoca angeli e demoni, il suo corpo e il suo volto sono quelli di un bambino oppresso dal senso di colpa. Definito negli anni Trenta da Charlie Chaplin “il più grande attore vivente”, ispirò giganti della letteratura come Bertolt Brecht, Graham Greene ed Elfriede Jelinek. Ma Peter Lorre è anche ‘l’uomo perduto’, titolo che scelse per la sua unica esperienza di regia. La sua vita, i suoi film, i suoi sogni irrealizzati e la sua presenza fisica rappresentano nel loro complesso una delle più fedeli rappresentazioni dell’uomo novecentesco. Al posto del completo trionfo ci sono le luci e le ombre che attraversano l’Europa centrale tra modernismo e fascismo, dipendenza ed esilio, cultura del denaro e fama. Passato dal teatro d’improvvisazione viennese al declino dello studio system classico, Peter Lorre è uno specchio in cui si riflettono volti e maschere del suo secolo. “Perseguitato dal precoce successo di M (1931) di Fritz Lang, morì a cinquantanove anni ormai ridotto a una caricatura di Hollywood”: questa definizione convenzionale non è del tutto falsa, ma si lascia sfuggire il 90% di ciò che questo programma spera di riportare in vita.
A cura di Alexander Horwath

Foto: Peter Lorre sul set di The Beast with Five Fingers di Robert Florey (Il mistero delle cinque dita, 1946)

 

“Dite la verità!”: uno sguardo sul cinema jugoslavo

Fondata nel 1918 come Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, la Jugoslavia costituì una delle nazioni dell’Europa moderna più composite dal punto di vista sociopolitico, culturale ed etnico. Gli anni Cinquanta e Sessanta videro la nascita di nuovi formidabili artisti e di innovazioni estetiche declinate su piani diametralmente opposti, con il sostegno di un sofisticato studio system nazionale. Gli artisti trattarono questioni rilevanti confrontandosi con la realtà jugoslava contemporanea, infrangendo tabù e creando nuovi strumenti di espressione cinematografica. Questa rassegna, in cui figurano nuovi splendidi restauri e copie d’archivio, ci porta dal cinema classico del dopoguerra alla ‘nuova onda’ jugoslava e celebra le opere di grandi registi. A emergere sono film che hanno il potere di dire la verità – risvegliando la mente e accendendo lo spirito –, qualità che distingue i grandi capitoli della storia del cinema mondiale.
A cura di Mina Radović

Foto: Tri di Aleksandar Petrović (1965)

 

Kenji Misumi: un autore istintivo

Kenji Misumi (1921-75), del quale lo scorso anno ricorreva il centenario, è uno dei maestri misconosciuti del film storico giapponese. Soprannominato ‘piccolo Mizoguchi’, per la maggior parte della sua carriera lavorò alla Daiei confezionando negli anni Sessanta film di forte impatto stilistico, caratterizzati da una gravità morale che non appare mai forzata. Specializzato nel chambara (il film di cappa e spada), nel quale infuse singolari sfumature freudiane e un inventivo repertorio d’immagini widescreen, creò anche film convincenti incentrati sulle moderne arti marziali e sulle esperienze romantiche femminili. Allievo di Teinosuke Kinugasa, ne condivise il gusto per le immagini espressioniste ma sviluppò uno stile personale, e in Giappone è considerato un autore importante. Il pezzo forte della retrospettiva sarà la cosiddetta ‘trilogia della spada’, recentemente restaurata in 4K da Kadokawa, che comprende alcuni dei capolavori di Misumi.
A cura di Alexander Jacoby e Johan Nordström

Foto: Ken ki di Kenji Misumi (1965)

 

Peter Weiss – Poesia in movimento

Peter Weiss (1916-82), pittore, poeta, romanziere, drammaturgo e regista di origine tedesca, fu un pioniere dell’arte e del cinema sperimentale svedesi degli anni Cinquanta. I suoi classici cortometraggi sperimentali raffigurano con una ricca poesia visiva il corpo e la condizione umana, mentre gli eccellenti corti documentari offrono una magnifica testimonianza dell’attenzione di Weiss per i dettagli e della sua capacità di trovare la dignità umana anche nelle circostanze più difficili. In questo programma figurano film di entrambe le categorie, ma il pezzo forte è il lungometraggio Hägringen (1959), straordinaria e personalissima ‘sinfonia urbana’ sull’incontro di un giovane con la città di Stoccolma e con la società in senso lato. I film, provenienti dalla collezione dello Svenska Filminstitutet, saranno presentati in copie d’epoca e in recenti restauri digitali.
A cura di Jon Wengström

Foto: Hägringen di Peter Weiss (1959)

 

Il secolo del cinema: 1902

Anno cruciale per viaggiare indietro nel tempo, dato che nel 1902 apparve – con l’anonima denominazione “Star Film 399-411” – uno degli astri più luminosi degli albori del cinema. Oggi naturalmente lo conosciamo come Viaggio nella luna di Georges Méliès, e insieme ai fantastici film a trucchi e alle splendide féerie dello stesso Méliès, nonché alle imitazioni di Gaston Velle (con i fratelli Lumière) e di Ferdinand Zecca (con Pathé), sarà tra i punti forti del programma. La grande varietà di generi già offerta da Pathé frères è un altro aspetto importante della produzione del 1902, che preannuncia la straordinaria espansione e il successo mondiale del cinematografo negli anni a venire.
A cura di Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

Foto: Le Voyage dans la lune di Georges Méliès (Viaggio nella luna, 1902)

 

Cento anni fa: 1922

Se siete alla ricerca di capolavori, quest’anno troverete film di figure eccelse come Dreyer, Flaherty, Nazimova, Vertov, Delluc, Murnau, Dwan e Stroheim. Ma uscendo dai consueti canoni potrete anche scoprire opere di Zhan Shichuan, Teuvo Puro e Albert Samama Chikli. Una serie di proiezioni speciali celebrerà il centenario del formato 9,5mm, dato che nel 1922 Pathé commercializzò il Pathé Baby (o Pathéscope), sistema pensato per il cinema amatoriale.
A cura di Mariann Lewinsky e Karl Wratschko

Foto: Salomé di Charles Bryant e Alla Nazimova (1922)


I fiori avvelenati di Victorin-Hippolyte Jasset

Omaggio a un uomo che diresse oltre 160 film in meno di cinque anni e che merita fama imperitura per aver introdotto nel cinema il genere poliziesco. Dopo una carriera da costumista e regista di popolarissimi spettacoli teatrali, Victorin-Hippolyte Jasset (1862-1913) creò i primi serial polizieschi della storia del cinema, con protagonisti il detective Nick Carter e il crudele genio del male Zigomar, e un mediometraggio sull’intrepida cacciatrice di spie Protéa. Altrettanto affascinanti e sensazionalistici appaiono i titoli dei suoi film perduti: Meskal il contrabbandiere, Docteur Phantom, L’avvoltoio della Siria. Nel 1910 Jasset andò in Tunisia, e i film (in parte perduti) che vi girò insieme a Georges Hatot sono ben documentati da numerose immagini recentemente riscoperte negli archivi del fotografo Albert Samama Chikli.
A cura di Émilie Cauquy, Hiroshi Komatsu e Mariann Lewinsky

Foto: locandina italiana di Zigomar, peau d’anguille di Victorin-Hippolyte Jasset (1911)

 

Super8, 9.5mm & 16 mm – Piccolo grande passo

Nell’edizione di quest’anno, da un lato attingeremo alla collezione dell’Università di Paderborn dedicata ai film a passo ridotto realizzati tra il 1964 e gli anni Duemila da cineaste sperimentali di lingua tedesca quali Ute Aurand, Elfi Mikesch, Christine Noll Brinckmann e molte altre. Dall’altro lato celebreremo i cent’anni del formato 9,5mm con esemplari provenienti dalle collezioni di Home Movies, Les Inedits, Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e Lichtspiel/Kinemathek Bern che saranno riprodotti con un proiettore 9,5mm d’epoca: ancora una volta le apparecchiature si riveleranno non meno prodigiose dei film.
A cura di Annette Brauerhoch e Karl Wratschko

Foto: Kool Killer di Pola Reuth (1981)
 

Non solo film

Il Cinema Ritrovato DVD Awards 
Le migliori uscite dell’anno scelte da una giuria internazionale.

Mostra mercato dell’editoria cinematografica 
Una ricca esposizione di libri di cinema, manifesti, DVD e Blue-ray. Lasciate un po’ di spazio in valigia!

FIAF Film Restoration Summer School 
Dopo il rinvio forzato dell’edizione 2020, si svolgerà finalmente a Bologna la nona edizione della summer school dedicata la restauro cinematografico promossa da FIAF, ACE, Cineteca di Bologna e L’Immagine Ritrovata. 

Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni Figurative
Bologna, Sottopasso di Piazza Re Enzo, fino al 16 ottobre 2022
Un percorso per scoprire come le grandi opere della storia dell’arte si siano innestate nel lavoro cinematografico di Pasolini, in un dialogo senza fine.

 

Il Cinema Ritrovato Board 2022

Direttori: Cecilia Cenciarelli, Gian Luca Farinelli, Ehsan Khoshbakht, Mariann Lewinsky

Comitato scientifico: Richard Abel, Peter Bagrov, Peter Becker, Janet Bergstrom, Kevin Brownlow, Gian Piero Brunetta, Ian Christie, Lorenzo Codelli, Eric de Kuyper, Bryony Dixon, Shivendra Singh Dungarpur, Bernard Eisenschitz, Alexander Horwath, Aki Kaurismäki, Dave Kehr, Martin Koerber, Hiroshi Komatsu, Miguel Marías, Nicola Mazzanti, Mark McElhatten, Olaf Möller, Alexander Payne, Chema Prado, Elif Rongen-Kaynakçi, Jonathan Rosenbaum, Thelma Schoonmaker, Martin Scorsese, Jon Wengström, Karl Wratschko

Comitato di programmazione: Guy Borlée, Roberto Chiesi, Paola Cristalli, Anna Fiaccarini, Goffredo Fofi, Andrea Meneghelli, Paolo Mereghetti, Emiliano Morreale, Davide Pozzi ed Elena Tammaccaro

Coordinatore: Guy Borlée

Promosso da: Fondazione Cineteca di Bologna
Sostenitori: Gaumont, The Film Foundation, Pathé
Con il sostegno di: Comune di Bologna | Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo | Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura | Europa Creativa – Programma MEDIA
Main Sponsor: Gruppo Hera

 

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Volontari cercasi!
Se desideri partecipare come volontario al festival Il Cinema Ritrovato o a Sotto le Stelle del Cinema hai tempo fino al 23 maggio per proporre la tua candidatura.

Info e contatti
Cineteca di Bologna 
Via Riva di Reno, 72 – 40122 Bologna – Italia
Tel +39 0512194814 / 4211
ilcinemaritrovato@cineteca.bologna.it