30/04/2020

Il Cinema Ritrovato | Fuori Sala #8

“Un’Italia giovanissima di appena quarantanove anni, una Piazza del Duomo strapiena
di esseri umani: 
uomini, donne, bambini, anziani, militari, vetturini.
Vedrete bastoni e cappelli, un numero smisurato di cappelli,
come se nessun italiano potesse girare per strada senza.
Un’Italia ancora ignara della guerra che sta per scoppiare e del fascismo,
un’Italia dall’eleganza sublime, dove tutti vogliono essere felici”.
Gian Luca Farinelli

 

Ottava puntata della rubrica online “Il Cinema Ritrovato | Fuori Sala“, alla scoperta di piccole perle di cinema conservate nei nostri archivi (guarda gli episodi precedenti).

Per questo ultimo giovedì di confinamento vi vogliamo proporre alcune splendide immagini d’archivio che mettono in scena la felicità (d’antan, ma è anche un augurio per il nostro presente!) del ritrovarsi, della condivisione, della compartecipazione. Il viaggio all’indietro nel tempo questa volta ci porterà a Nord, a Milano e nella provincia torinese, agli inizi del secolo scorso: in un’Italia ancora giovanissima, la gente in festa in Piazza Duomo (e la magnifica carrellata sulla folla) di Ricordo della Settimana d’Aviazione di Luca Comerio e la grande festa popolare – con paesani frementi, cuochi, banda e “un dolce prodigioso fatto di 500 uova e 115 kg di farina” – del corto Il polentone a Pont Canavese di Giovanni Vitrotti.

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Guarda l’introduzione e i due corti cliccando sull’immagine:


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Il programma di questa settimana è un’accoppiata di gioielli che ci riporta a 110 anni fa. In entrambi i casi, l’occasione è una giornata festiva che richiama la gente a riversarsi in piazza e condividere una gioia. Guardarli oggi, è un’altra festa, che ci riempie gli occhi e ci regala uno strascico di ebrezza. Tra questi due brevi film scorre un legame forte e una corrente di specularità. Il centro di Milano e la campagna nella provincia torinese, una bella giornata di sole e un pomeriggio autunnale un po’ brumoso, la smania ardita del progresso tecnologico e  il sapore ruspante di una cucina povera e gustosa, una certa compostezza richiesta dagli abiti della festa e l’urgenza di lasciarsi andare con la gradita collaborazione del vino e della musica. Entrambi, sono opera di figure importantissime del nostro cinema (il milanese Luca Comerio e il torinese Giovanni Vitrotti), autentici pionieri della macchina da presa che ci ricordano costantemente come la forza e la bellezza del cinema non abbiano limiti anagrafici. 

Il Ricordo della Settimana d’Aviazione è stato girato in concomitanza di un grande evento organizzato nel settembre del 1910, il “Circuito Aereo Internazionale di Milano”. Per l’occasione, viene allestito un modernissimo aerodromo a Taliedo, alla periferia della città, dove gli scavezzacollo dell’aria si sfidano in gare di velocità (non mancarono gli incidenti). Tutto questo, nel film, non c’è. Abbiamo invece una vertiginosa carrellata filmata da un tram che percorre circolarmente piazza del Duomo, una sorta di calamita che attrae irresistibilmente centinaia e centinaia di uomini donne e bambini che salutano, saltellano, inseguono. L’inquadratura sembra letteralmente esplodere di volti, corpi, cappelli, ombrellini, pipe: potete riguardarla all’infinito e scoprire ogni volta una microstoria che vi era sfuggita. Solo per pochi secondi, alla fine, ecco gli aerei sfrecciare davanti alle guglie (proprio come facevano nelle cartoline illustrate che accompagnavano l’evento), ma c’è una sorpresa che non sveliamo. 

Il polentone a Pont Canavese, girato in periodo carnevalesco, è un inno al cibo, al vino e alla musica come collanti sociali insostituibili, fin dalla prima inquadratura: un uomo entra in scena percuotendo un tamburo, lo seguono un adulto e un bambino che si portano appresso una capiente damigiana. È l’introduzione a un euforico viavai che culmina su un palco. Sotto gli occhi della folla trepidante, un nugolo di cuochi si prodiga con grande lena coordinata per portare a termine l’impresa fumante e soddisfare una fame che non riguarda solo il cibo, ma anche quel bisogno innato che chiamiamo “stare assieme”. E proprio questo è lo spettacolo, come avremo modo di vedere la settimana prossima. 

Andrea Meneghelli

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Rubrica a cura del direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli e del responsabile dell’Archivio Pellicole Andrea Meneghelli.