24/04/2020

Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ sabato 25 aprile

Resistenza e non solo tra i film che suggeriamo in una giornata che offre una scelta molto ampia per la serata, a cui aggiungiamo un consiglio dalle piattaforme per rileggere assieme a Ettore Scola una bella fetta della storia recente del nostro Paese.

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I SETTE FRATELLI CERVI (1968, 105 min) di Gianni Puccini
[Rai Storia (canale 54), ore 21.10]

La vita e la morte dei sette fratelli Cervi, contadini di Campegine (in provincia di Reggio Emilia) – in particolare Aldo (Gian Maria Volonté, al suo quarto ruolo legato alla Resistenza) e la moglie Verina (Carla Gravina) – che, da sempre antifascisti, si impegnano nella lotta partigiana sotto la guida del padre Alcide, fino a quando vengono fucilati dai nazisti, a Reggio Emilia, il 28 dicembre 1943. Era dal 1954 che Gianni Puccini tentava di raccontare al cinema la loro storia ma la censura preventiva democristiana era sempre riuscita ad impedirglielo. Grazie anche all’apporto di Zavattini alla sceneggiatura, Puccini racconta con asciutto, scarno realismo l’universo rurale nell’Emilia degli anni ’40 e evita qualsiasi retorica anche nella parte finale.
(R.C.)

Approfondimenti

Recensione d’epoca su “La Stampa”; documentario di Franco Cigarini (1969) su Alcide Cervi e i figli; sito dell’Istituto Alcide Cervi e del Museo Cervi.

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LA NOTTE DI SAN LORENZO (1982, 105 min) di Paolo e Vittorio Taviani
[Rai Movie (canale 24), ore 21.10]

 

 

Un episodio avvenuto a San Miniato, pese natale dei fratelli Taviani, durante l’occupazione nazista (gli abitanti minacciati di morte dai nazisti e dai fascisti si salvano con l’esodo) rievocato dallo sguardo dell’infanzia che lo dilata alle dimensioni del mito e della leggenda omerica, in un mélange di sogno e realtà.

Approfondimenti

Dall’Enciclopedia del cinema Treccani.

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ZODIAC (2007, 157 min) di David Fincher
[Iris (canale 22), ore 21.10]

David Fincher porta sullo schermo il celebre caso del killer dello zodiaco, che colpì a San Francisco alla fine degli anni Sessanta senza mai essere identificato (lo stesso di Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!). Sulle tracce del pluriomicida seguiamo le ricerche di Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal), disegnatore e autore dei libri da cui il film è tratto, e Dave Toschi (Mark Ruffalo), il detective che ispirò le figure di Callaghan e del Bullitt di Steve McQueen. All’apparenza ci troviamo di fronte a un thriller classico, un serial killer movie come già il precedente Seven, ma a metà film i crimini s’interrompono, la trama si avvita in un’indagine che lentamente si disperde nella mole crescente di indizi, sospetti, tracce, frustrando e aggirando le aspettative nei confronti del genere. Il racconto è cronologico, ma si estende lungo un arco di ventidue anni, con continui salti in avanti di ore, settimane, mesi, anni, che rendono sempre più difficoltoso ricostruire gli accadimenti. Siamo più dalle parti di Dürrenmatt che non del poliziesco.
(A.A.)

Approfondimenti

Video che analizza in parallelo Zodiac e Memories of Murder di Bong Jon-hoo; i 30 film preferiti di Bong Jon-hoo tra cui Zodiac e una recensione “Variety”.

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IL GIGANTE (Giant, 1956, 201 min) di George Stevens
[La7 (canale 7), ore 21.15]

Guardiamo Il gigante per quello che evidentemente è, una lunga epopea ranchera, una debordante saga sui vecchi e i giovani, una storia esemplare dell’innocenza americana corrotta dal petrolio (tanto esemplare, debordante e lunga che per godersela ci vorrà un intero pomeriggio sfaccendato). Guardiamolo per quello che è in modo appena meno evidente, un processo di costruzione mitologica intorno al corpo di un attore, così adolescente e alieno e Actors’ Studio, uno che si nasconde nella penombra del proprio cappello, nella fessura sbieca dei propri sguardi. Il processo fu interrotto, e il mito rilanciato verso l’eternità, dalla morte di James Dean, che si schiantò con la sua Porsche ancor prima della fine delle riprese. Rivediamolo mentre il petrolio finalmente erompe e lo inzuppa, e lui esibisce trionfante la sua faccia unta e nera, ridente maschera tragica, annuncio d’un destino di ricchezza e solitudine: scena-displuvio in cui questo grande film di George Stevens ci si svela per quel che è veramente: un capolavoro mancato.
(P.C.)

Approfondimenti

Scheda dal catalogo del Cinema Ritrovato 2014; la storia del film dal catalogo AFI; la recensione d’epoca di Bosley Crowther sul “New York Times”; il film, il romanzo e il Texas; una lecture di Don Graham, autore di un volume sul film; Jerry Lewis consegna l’Oscar a Stevens; un documentario su George Stevens.

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Dai cataloghi delle piattaforme online:

C’ERAVAMO TANTO AMATI (1974, 120 min) di Ettore Scola
[Disponibile su NOW TV e Sky on demand]

Per chi non l’ha mai visto sarà una scoperta, per chi l’ha visto un buon modo per festeggiare il giorno della liberazione. C’eravamo tanto amati racconta la vita di tre amici, dalla guerra partigiana, al 1974. Nino Manfredi, infermiere comunista, Stefano Satta Flores, intellettuale e cinefilo di Nocera inferiore, Vittorio Gassman, avvocato impegnato, che si trasformerà in spericolato palazzinaro. Tutti e tre innamorati della stessa donna, un’incantevole Stefania Sandrelli, fragile e indipendente, che cerca la fortuna a Roma come attrice. Dedicato a Vittorio De Sica, che morì durante le riprese, è un atto d’amore verso il cinema italiano, Ladri di biciclette e La dolce vita entrano letteralmente nel film, ma anche verso i suoi attori, tutti sublimi e capaci di invecchiare credibilmente assieme ai personaggi che interpretano. Superlativo Aldo Fabrizi, nel suo ultimo grande personaggio cinematografico, quello del costruttore e corruttore romano. Sceneggiato da Age e Scarpelli, è una cornucopia d’invenzioni cinematografiche, come la dichiarazione d’amore di Manfredi alla Sandrelli, l’irruzione di Lascia o raddoppia, il passaggio dal bianco e nero al colore, il dialogo tra Gassman e Giovanna Ralli tra le auto distrutte… Un film sull’Italia, ma soprattutto sull’amicizia, sulle passioni, sui tradimenti, sul tempo che passa e sull’indulgenza con cui guardare la vita.
(G.L.F.)

Approfondimenti

Recensione d’epoca di Giovanni Grazzini e un estratto dal volume I film di Ettore Scola; la scheda di Jean Gili dall’Enciclopedia del cinema Treccani; un’antologia critica dal volume-catalogo del Pesaro Film Festival; C’eravamo tanto amati… alla radio; video-intervista a Ettore Scola; Scola alla tv francese, dall’archivio dell’INA; Emiliano Morreale racconta Ettore Scola a “Wiki Radio”.

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Selezione titoli, commenti e approfondimenti a cura di Alice Autelitano, Alessandro Cavazza, Roberto Chiesi, Paola Cristalli e Gian Luca Farinelli.