01/04/2020

Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ giovedì 2 aprile

Cinema classico (italiano e statunitense, con due storie in costume dedicate una ai Borboni e l’altra ai Romanoff, e una terza ambientata durante la Seconda guerra mondiale) e cinema contemporaneo (anime serie vs anime nere) in questa cinquina di consigli, commenti e approfondimenti di giovedì 2 aprile:

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A SERIOUS MAN (2009, 106 min) di Joel e Ethan Coen
[Iris (canale 22), ore 17.15]

Con ironia lucida, seria ed esilarante, i fratelli Coen riscrivono la storia di Giobbe e mettono a tema il dramma della vita: il rapporto tra l’uomo e Dio. Pantaloni con cintura ascellare e orlo sopra le caviglie, Larry Gopnik è un professore di fisica sposato con due figli. Mentre corregge assorto i compiti degli studenti, la moglie gli annuncia che vuole il divorzio. Cosa mi sta dicendo Dio? Come faccio a capirlo? Cosa devo fare? E senza tregua: come mai Dio ci fa sentire le domande, senza darci le risposte? Sono le questioni che Larry inizia a porsi e a rivolgere ad altri, tra cui tre rabbini, senza trovare risposta.
(M.N.)

Approfondimenti

Il pressbook con la storia del film e le dichiarazioni dei registi e del protagonista Michael Stuhlbarg; l’antologia della critica italiana. In lingua inglese: note sul film di Christopher Orr su “The Atlantic”, Peter Bradshaw su “The Guardian” e David Denby sul “New Yorker”; i registi e gli interpreti Richard Kind and Michael Stuhlbarg parlano del film; featurette dietro le quinte del film.

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FERDINANDO I° RE DI NAPOLI (1959, 105 min) di Gianni Franciolini
[Rai Movie (canale 24), ore 19.15]

Napoli, inizio Ottocento. Il borbonico Ferdinando I° si è guadagnato il nomignolo di Re Lazzarone, non a caso: pensa più alle bettole e alle gonnelle che al buon governo. Il popolo mormora, Pulcinella non risparmia strali, Bonaparte si profila minaccioso all’orizzonte. Gioia e rivoluzione tra i colori sgargianti e i ritmi giusti della commedia arguta. Ma soprattutto un cast sontuoso e polifonico che ci lusinga con passo svelto e cuor leggero: i fratelli De Filippo (Peppino è il re cialtrone, Eduardo il salace Pulcinella), Vittorio De Sica prete ciarlatano, Renato Rascel cocchiere progressista, Nino Taranto primo ministro menagramo, Aldo Fabrizi contadino, Marcello Mastroianni giovane testa calda. E Rosanna Schiaffino per chiudere in bellezza.
(A.M.)

Approfondimenti

Pulcinella al cinema

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DOVE OSANO LE AQUILE (Where Eagles Dare, 1968, 148 min) di Brian G. Hutton
[Iris (canale 22), ore 21]

Se volete provare la vertigine delle altezze spettacolari delle montagne austriache, immergendovi in un paesaggio mozzafiato, niente di meglio di questo thriller spionistico. Ambientato durante la Seconda guerra mondiale, racconta di un commando militare impegnato in un raid ad alto rischio contro i servizi segreti tedeschi, arroccati in una fortezza inespugnabile. A capo della pericolosa missione ci sono il Maggiore britannico Smith (Richard Burton) e il Tenente americano Shaffer (Clint Eastwood). Nel film ci sono così tante scene acrobatiche che Eastwood lo ribattezzò “Dove osano le controfigure”. Le più strepitose sono quelle girate sulla funivia che collega il paese del fondo valle al castello. L’acme della vicenda – che ha luogo quando Burton e Eastwood fanno irruzione nella sala principale della fortezza dove si trovano i tedeschi, dissimulando la loro vera identità – è stata ripresa da Tarantino in Bastardi senza gloria (2009), nella scena della taverna, quando il Maggiore Hellstorm smaschera i commensali che in realtà sono soldati americani.
(M.Z.)

Approfondimenti

Il BFI ospita una conversazione sul film, in occasione del cinquantenario; il produttore Elliot Kastner racconta la storia del film; la recensione di Vincent Canby sul “New York Times”; Liz Taylor e Richard Burton: una notte di terrore dietro le quinte del film; una mostra (anche virtuale) nella vera fortezza delle aquile.

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ANASTASIA (1956, 105 min) di Anatole Litvak
[Tv 2000 (canale 28), ore 21.10]

Uno spettro romantico s’aggirò a lungo per l’Europa, una fantasia secondo la quale la più giovane della stirpe Romanoff, sfuggita all’eccidio bolscevico, vagava innominata da un paese all’altro. Su questa base l’esule Litvak e il grande Arthur Laurents (un curriculum di sceneggiatore che va da Nodo alla gola a Come eravamo) ordiscono una trama tesa sul melodramma, sull’impostura, sul melodramma come impostura. Bisogna non avere un cuore per non commuoversi almeno un po’, all’incontro della presunta Anastasia con la presunta aristocratica nonna che non vuole o troppo vuole credere alla sua identità… Si commosse Hollywood, che attribuì l’Oscar a Ingrid Bergman, tornata a Hollywood dopo gli anni Rossellini, e sul New York Times Bosley Crowther commentò così: “Questo film pone fine alla lunga assenza di Miss Bergman da un cinema degno di lode”.
(Su Amazon Prime potete recuperare I Romanoff: non è una serie in costume, è un’altra fantasia che segue i destini di alcuni personaggi che portano quel nome, costeggiando ambienti e generi contemporanei. Attesissima poiché nata dalla mente di Matthew Weiner, l’uomo che inventò Mad Men, s’è rivelata una mezza delusione. Ma il primo e il settimo episodio sono formidabili).
(P.C.)

Approfondimenti

La recensione integrale di Bosley Crowther sul “New York Times”; la storia del film su AFI Catalogue; la bellissima (ma non vera) storia della principessa Anastasia e degli altri falsi Romanoff; la recensione di Emily Nussbaum sul “New Yorker” della serie I Romanoff.

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ANIME NERE (2014, 103 min) di Francesco Munzi
[Rai Movie (canale 24), ore 23.05]

Cosa sappiamo della Calabria, cosa sappiamo di Africo, cosa sappiamo della ‘ndrangheta? Poco, molto poco. Francesco Munzi, qui al suo terzo film, riesce nel miracolo di portarci dentro a un’Italia che ignoriamo o che conosciamo solo attraverso stereotipi, dove i concetti di buono e cattivo sono superati da drammi ancestrali, dove Stato e Chiesa giocano solo un ruolo di sfondo. Un film che, come i suoi personaggi, i suoi volti, i suoi paesaggi, i suoi cieli, non ti lascia quando finisce. Tratto dal romanzo omonimo di Gioacchino Criaco, ha vinto nove, meritatissimi, David di Donatello.
(GL.F.)

Approfondimenti

Cinema alla radio: Francesco Munzi racconta il film a Hollywood Party; videointervista al regista e agli attori su RayPlay; antologia della critica italiana su Cinematografo.it; in libreria: il romanzo omonimo di Gioacchino Criaco, disponibile anche in eBook, e Anime nere. Dal libro al film (disponibile anche in versione digitale).

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Selezione titoli, commenti e link approfondimenti a cura di Alessandro Cavazza, Paola Cristalli, Gian Luca Farinelli, Andrea Meneghelli, Marcella Natale e Michela Zegna.