I TOPI GRIGI. Episodio 2: La tortura

Emilio Ghione

8 episodi. Sog.: Pio Vanzi. F.: Cesare Cavagna. Int.: Emilio Ghione (Za la Mort), Kally Sambucini (Za la Vie), Alfredo Martinelli (Pierino), Alberto Francis Bertone (Grigione), Nello Carotenuto (Musoduro), Ida Carloni Talli (duchessa Giovanna di Saint Valentin), H. Fiorin, B. Pasquali, Oreste Bilancia (il poliziotto). Prod.: Tiber-Film.
35mm. L.: 5869 m. D.: 321’ a 16 f/s. Bn. La busta nera (L.: 632 m. D.: 35’), La tortura (L.: 743 m. D.: 41’), Il covo (L.: 682 m. D.: 37’), La rete di corda (L.: 590 m. D.: 32’), La corsa al milione (L.: 762 m. D.: 42’), Aristocrazia canaglia (L.: 826 m. D.: 45’), 6.000 Volts (L.: 760 m. D.: 42’), Mezza quaresima (L.: 874 m. D.: 48’)

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

I topi grigi, serial in otto puntate prodotto dalla Tiber Film di Roma, fa parte della complessa saga di Za la Mort, apache e fuorilegge, protagonista di dodici film, quattro serial, tre romanzi e vari spettacoli teatrali creati tra il 1914 e il 1930 da Emilio Ghione (1879-1930).
Grazie al suo alter ego Za, Ghione diviene nel tempo un vero e proprio divo popolare. Da un lato, mentre incarna il ruolo di giustiziere indomito, è l’emblema di una mascolinità forzuta, dall’altro diventa interprete naturale del dandy rifratto in numerosi mélo ambientati nei salotti della nobiltà decadente coeva, soggetti debitori del clima dannunziano.
Il serial risulta composto di espedienti narrativi di origini eterogenee e potrebbe essere definito un grande polittico, che espone al pubblico saggi derivanti dal racconto nero, dal poliziesco, dall’esotico salgariano e farandolesco, dove l’improbabile e l’inverosimile si confondono a tratti naturalisti, al bisogno oraziano dell’angolo al quale il protagonista tende, soprattutto dopo ogni trasformazione che le mirabolanti avventure e disavventure richiedono a Za la Mort. Talvolta coesistono anche in uno stesso episodio generi differenti, in cui rientrano senza particolari preamboli stereotipie di diversa derivazione letteraria (d’appendice, avventurosa, per ragazzi…), che Ghione sembra captare e inserire per distogliere dall’esile trama la parte di pubblico affamata di colpi di scena. Le avventure e disavventure portano lo spettatore a sfiorare i quattro angoli del mondo rivelando un inedito Za la Mort in versione ulissiaca.
I topi grigi è a tutt’oggi l’unico serial della saga di Za conservato quasi integralmente rispetto al metraggio originario. Altri testimoni lacunosi ma leggibili sono i lungometraggi Anime buie (1916) e il film girato a Berlino L’incubo di Za la Vie (Der Traum der Zalavie, 1924); sono noti tre frammenti di diversa entità: Il triangolo giallo (1917), Dollari e fracks e S.E. la Morte (entrambi del 1919) posseduti da archivi pubblici e privati.

La tortura. I topi grigi, sempre più insospettiti, tengono sotto controllo Za, che per precauzione nasconde la busta nera e il denaro. In seguito i Topi Grigi catturano Za. Questi viene tradotto al cospetto di Grigione, che mette in scena un processo farsesco con l’intento di farlo confessare per recuperare il maltolto. Za si dichiara innocente, ma la sedicente giuria lo condanna alla tortura per mezzo di una gogna. In quegli stessi istanti la sua abitazione viene data alle fiamme dai malviventi.

Denis Lotti

Copia proveniente da

Restaurato da Cineteca di Bologna, Fondazione Cineteca Italiana, Milano e Cinémathèque Royale de Belgique grazie al contributo di Proyecto Lumière a partire da un negativo camera nitrato senza didascalie, recuperato da Cineteca Italiana presso l’archivio Pittaluga, e una copia positiva safety, stampata negli anni Cinquanta dallo stesso negativo e depositata presso la Cinémathèque Royale de Belgique contenente scene oggi decomposte nel nitrato. In mancanza di materiale d’epoca, per l’episodio La busta nera le didascalie sono state inventate sulla base dello svolgimento dell’azione. Per tutti gli altri episodi le didascalie sono state ricostruite utilizzando le liste della casa di produzione conservate dalla Cineteca Italiana.