A Woman Of The Sea

Josef Von Sternberg

T. Lavorazione: The Sea Gull; Sog., Scen.: Josef Von Sternberg; F.: Edward Gheller Iniziò Le Riprese, Poisubentrò Paul Ivano; Mo.: Charles Chaplin; Scgf.: Donald Hall; Int.: Edna Purviance (Joan), Ève Southern (Magdalen), Charles French (Il Padre), Raymond Bloomer (Peter, Il Pescatore), Gayne Whitman (Il Romanziere); Prod.: Charles Chaplin Per Charles Chaplin Film Corporation, Josef Von Sternberg. 35mm. Bn. Non Distribuito. La Copia Negativa È Stata Bruciata Il 21 Giugno 1933. 

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il marzo 1926: quarantaduesimo giorno di produzione e quarto di riprese di The Sea Gull. Bel tempo. Attori e troupe avevano risalito la costa da Los Angeles a Monterey a bordo di una Packard e di un camion Ford. Secondo il verbale giornaliero di produzione, firmato da Charles B. Hammond, tra le 8 di mattina e le 4:45 del pomeriggio erano stati girati 400 metri di pellicola: “Scena d’amore al molo durante la mattina, scene del mare agitato nel pomeriggio”. Ben presto reintitola­to A Woman of the Sea, il film era prodotto da Chaplin per dare nuovo impulso alla carriera della sua ex attrice protagonista Edna Purviance ed era diretto da Josef von Sternberg. Chaplin non vi compariva.

La ricerca nell’Archivio Chaplin di ‘impronte digitali lasciate da Josef von Sternberg’ probabilmente non fornisce risposte esaurienti ai tanti interrogativi sollevati dalla scomparsa di uno dei titoli più leggendari della storia del cinema, ma i documenti sono indubbiamente allettan­ti e vividi: i verbali giornalieri di produzione, la lista dei titoli finali e le didascalie. Leggendoli, si ha l’impressione di essere presenti sul set, giorno dopo giorno, durante tutta la lavorazione del film (ben prima della Monterey di Steinbeck, “latta, ferro, ruggine, legno scheggiato, selciato sbrecciato, terreni ricoperti di erbacce, cumuli di rifiuti, stabi­limenti di lamiera ondulata in cui si inscatolano le sardine”).

In realtà, i pochi che videro il film terminato in occasione di una pro­iezione privata o all’anteprima di Beverly Hills, organizzata da Sternberg senza il permesso di Chaplin, lo descrissero in ogni suo par­ticolare. Sternberg, Chaplin e la star Edna Purviance non si espresse­ro assolutamente in proposito. Si presume che John Grierson fosse uno di loro. Pochi anni prima di realizzare il proprio ritratto dei pesca­tori di aringhe del Mare del Nord in Drifters 1929), ispirato a Flaherty, Grierson descrive The Sea Gull come “una storia stranamente vuota e bella – forse la più bella che abbia mai visto – fatta di immagini di reti, mare e capelli al vento”. Il cameraman di Sternberg, Paul Ivano (che aveva sostituito Eddie Gheller il 26 aprile 1926), e Robert Florey furo­no altri due spettatori. In Monsleur Chaplin ou le rire dans la nuit, di Maurice Bessy e Robert Florey, quest’ultimo si spinge oltre e afferma di essere uno dei pochi ad aver visto le due versioni di The Sea Gull, “quest’opera cosi curiosa di Josef von Sternberg”. Il suo resoconto ali­mentò la leggenda sull’esistenza di due versioni del film e sul fatto che Chaplin forse non distribuì il film perché von Sternberg non l’aveva invitato all’anteprima in un cinema di Beverly Hills…

Negli ultimi venticinque anni, i documenti dell’Archivio Chaplin, la scoperta di alcune foto di Edna Purviance (la bellissima collezione Elli Hill, pubblicata di recente) e altri frammenti e documenti hanno per­messo di ricostruire la trama del film e di decifrarne lo stile. Questi documenti verranno presentati, insieme ad altri materiali e testimo­nianze su The Sea Gulls, nel tentativo di descrivere il processo di pròduzione del film e nella speranza di portare alla luce qualcosa di più, suscitando nuovo interesse per questo affascinante mistero della sto­ria del cinema.

Janet Bergstrom, Cecilia Cenciarelli