Martedì 27 luglio: serata finale del Cinema Ritrovato
In Piazza Maggiore apre la lettura dell’attrice Isabelle Huppert.
Poi le immagini dell’operatore bolognese, Mario Fantin,
membro della prima spedizione al mondo che raggiunse nel 1954 la vetta del K2.
La prima assoluta del restauro delle immagini di Italia K2,
con il Coro e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
Nel pomeriggio, la lezione di cinema del Premio Oscar Paul Haggis
e i Manetti Bros. che parlano di Quentin Tarantino.
E poi il cine-concerto dei Floribunda:
Stefano Pilia, Edoardo Marraffa, Giuseppe Franchellucci.
1954: una spedizione raggiunge per la prima volta la vetta del K2. Quella spedizione è italiana. E ha con sé un cine-operatore bolognese, Mario Fantin, che restituirà agli occhi del mondo le immagini uniche di quell’impresa, di quei paesaggi mai visti prima.
La Cineteca di Bologna (in collaborazione con il Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI e il sostegno del Ministero della Cultura) ha restaurato quelle immagini eccezionali e le presenterà in prima assoluta in Piazza Maggiore a Bologna, in una serata evento, domani martedì 27 luglio, alle ore 21.45, per la chiusura della 35ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato (serata sostenuta da Pelliconi), con l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna, diretti da Timothy Brock, che eseguiranno le musiche adattate e orchestrate da Daniele Furlati, a partire da quelle scritte da Teo Usuelli nel 1954.
A introdurre la serata sarà una lettura dell’attrice Isabelle Huppert.
Ma Il Cinema Ritrovato non salirà solo sul K2: con questa 35ª edizione si inaugura infatti il progetto pluriennale di restauro dei documentari realizzati da Mario Fantin in giro per il mondo. Inizieremo dalle “prove generali” della scalata al K2, quel Preludio al K2, girato sul Monte Rosa con i membri della stessa spedizione. E poi il Kilimandjaro, le Ande del Perù, in programma sempre nella giornata di martedì 27 luglio, alle ore 14.30, all’Auditorium DAMSlab (Piazzetta Pasolini).
La giornata di martedì 27 luglio, dedicata a Mario Fantin, si aprirà già alle ore 9.45, all’Auditorium DAMSLab, con un incontro sul restauro delle immagini del K2, condotto da Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, Andrea Meneghelli, responsabile dell’Archivio film della Cineteca di Bologna, e dal compositore Daniele Furlati.
A seguire, alle ore 12, interverranno, sempre all’Auditorium DAMSLab, il giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari e Mauro Leveghi, presidente del Trento Film Festival: alla 70ª edizione del Trento Film Festival (aprile 2022) vedremo infatti il restauro del film completo Italia K2, realizzato nel 1955 dal regista Marcello Baldi, utilizzando le immagini girate appunto da Mario Fantin durante la spedizione.
E prima di arrivare alla serata finale del Cinema Ritrovato, la giornata di domani, martedì 27 luglio, è fitta di appuntamenti: alle ore 15.30 al Cinema Jolly, altro cine-concerto, con il film russo del 1921 L’uccisione del Generale Gryaznov di Ivan Perestiani, musicato dal vivo dai Floribunda, ovvero il chitarrista Stefano Pilia (già Massimo Volume), il sassonista anima del collettivo bolognese Bassesfere Edoardo Marraffa e il violoncellista Giuseppe Franchellucci.
Alle ore 18.45, all’Auditorium DAMSLab, terrà la sua lezione di cinema il regista e sceneggiatore Premio Oscar Paul Haggis.
Ritroveremo Paul Haggis anche il giorno successivo, mercoledì 28 luglio, prima al MAST, alle ore 19, quando introdurrà la proiezione del suo Nella valle di Elah, nell’ambito della rassegna DISPLACED, e poi in Piazza Maggiore, alle ore 21.45, quando introdurrà la proiezione del film, diretto da Clint Eastwood e scritto dallo stesso Paul Haggis, Million Dollar Baby.
Alle ore 20, nel Cortile dell’Archiginnasio, i Manetti Bros. parleranno di Quentin Tarantino, assieme ad Alberto Pezzotta, curatore dell’edizione italiana del romanzo dello stesso Tarantino, C’era una volta a Hollywood.
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Il Cinema Ritrovato
Martedì 27 luglio
Ore 9.45
Incontri col restauro
Case study: Italia K2
Incontro con Gian Luca Farinelli (direttore Cineteca di Bologna), Andrea Meneghelli (responsabile Archivio film Cineteca di Bologna), Daniele Furlati (compositore)
Nel 1954 il CAI (Club Alpino Italiano) patrocina una spedizione alpinistica, diretta dal geologo Ardito Desio, che riuscirà, per la prima volta, a raggiungere, il 31 luglio 1954, il K2 (situato nella subcatena del Karakorum)”, racconta il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. “Fu impresa difficilissima perché oltre a scalare gli 8.608 metri della seconda vetta più alta del mondo, bisognava, per raggiungere il campo base (situato a 4.970metri), compiere, a piedi, una marcia di avvicinamento di 240 chilometri, attraversando fiumi su zattere, ponti di vimini sospesi, superare due ghiacciai con 600 portatori… Al di là della grande impresa alpinistica, era anche, a nove anni dalla fine della guerra, la dimostrazione agli italiani e al mondo che l’Italia poteva lasciarsi alle spalle il ricordo della sconfitta. Al seguito della spedizione era l’operatore e regista Mario Fantin, già conosciuto per le sue imprese fotografiche e cinematografiche in ambito alpinistico. Le riprese furono realizzate utilizzando varie cineprese 16mm, un cavalletto per dare stabilità alle immagini e pellicola 16mm Kodachrome. Fantin effettuò tutte le riprese fino a 6.560 metri, poi fu obbligato a fermarsi e istruì gli alpinisti che poterono così documentare la parte finale della scalata. Mai prima riprese cinematografiche erano state effettuate a tali quote. Al ritorno della spedizione il CAI affidò la regia del film a Marcello Baldi, trentino, documentarista d’esperienza, che aggiunse alle immagini della spedizione un controcanto girato in Italia e due voci off. La prima di Italia K2 avvenne il 25 marzo 1955, alla presenza del capo dello Stato, Luigi Einaudi. Il film ebbe un notevole successo, incassò 360 milioni di lire, poco meno di Grisbi di Becker e poco più del Delitto perfetto di Hitchcock. In accordo con la Cineteca del CAI, la Cineteca di Bologna ha realizzato il restauro di Italia K2, che verrà mostrato in prima, il prossimo anno, in occasione della settantesima edizione del Trento Film Festival. Lavorando al film ci siamo innamorati delle immagini di Mario Fantin, bolognese, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Con l’autorizzazione del CAI abbiamo immaginato di presentare, nella serata di chiusura del Cinema Ritrovato, una versione di Italia K2 realizzata solo con le immagini di Fantin, senza commento parlato, con sottotitoli che raccontano gli aspetti salienti dell’azione, recuperando le musiche, per coro e orchestra scritte, all’epoca, dal Maestro Teo Usuelli. Il restauro restituisce tutta l’emozione alle immagini girate da Fantin e all’impresa compiuta dagli uomini della spedizione, gli alpinisti e i ricercatori italiani, gli hunza, i pakistani, i portatori baltì. Le immagini sono così potenti che si ha la sensazione di assistere al compimento dell’ultima odissea umana sulla terra. E le riprese, liberate dalla retorica dell’epoca, ci fanno ritrovare lo sguardo etico di Fantin, capace, in condizioni impossibili, di trovare sempre l’inquadratura giusta, quella che ci racconta lo spirito profondo di quest’avventura, il rapporto tra l’uomo e la natura, la bellezza suprema delle montagne, la sfida umana per superare i propri limiti.
(Gian Luca Farinelli)
Mario Fantin è nato e vissuto a Bologna, una cinquantina di metri di altitudine sul livello del mare. Dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale (sottotenente in Albania, Kosovo e Montenegro), con un diploma da ragioniere in mano sceglie un mestiere che non esisteva: l’esploratore con la macchina da presa. E sale il più in alto possibile. Partendo dalle Alpi, si unisce alle spedizioni più avventurose dirette ai quattro angoli del globo, con lo scopo di tornare a casa per farcene partecipi in forma cinematografica. L’impresa più famosa è la conquista italiana del K2 nel 1954: Fantin arriva a 6.000 metri, e le sue immagini finiscono nel film Italia K2 firmato da Marcello Baldi (a Fantin spetterà nei titoli di testa la dicitura “documentazione cinematografica”, evidentemente inadeguata a rendere giustizia al suo ruolo nella creazione del film). Spesso al seguito di Guido Monzino, uno dei più grandi esploratori del XX secolo, Fantin si porta appresso la macchina da presa 16mm in oltre 30 spedizioni extra-europee, raggiungendo tra gli altri le Ande peruviane, il Kilimandjaro, il massiccio del Paine, la Groenlandia, il Tibesti, l’Africa Occidentale… In ogni occasione, unisce il puntiglio cronachistico e il desiderio di soddisfare un preciso desiderio di conoscenza alla dimensione estatica di un occhio impregnato di visioni al limite del possibile. Finché decide che la scoperta del mondo può avere luogo anche nel chiuso delle mura del suo appartamento bolognese, dove Fantin, nel 1967, costituisce il CISDAE (Centro Italiano Studio Documentazione Alpinismo Extrauropeo) e comincia a raccogliere quella che diventerà una collezione di imponenza schiacciante, oggi conservata al CAI (Club Alpino Italiano): decine di migliaia di fotografie, cartine, testimonianze, dati e documentazioni varie che si prefiggono lo scopo di mantenere viva la conoscenza di quella magnifica palla di roccia che chiamiamo Terra. Fantin si toglie la vita nel 1980, pressoché dimenticato. Destino beffardamente non raro, per chi ha dedicato l’esistenza alla conservazione della memoria. In partnership con il FAI (Fondo Ambiente Italiano, proprietario del Fondo Monzino) e il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI Torino (proprietario dell’Archivio Fantin), la Cineteca di Bologna ha intrapreso un progetto importante che porterà al restauro di un ampio numero dei film girati da Fantin. Questo programma è un primo omaggio, una sorta di assaggio in vista di un ampio percorso di scoperta ed esplorazione che già ci entusiasma. Con Preludio alpino al K2 assistiamo alle prove generali dell’impresa che porterà la spedizione italiana sulla seconda vetta più alta del mondo. Gli uomini che faranno la storia si danno convegno sul Plateau del Monte Rosa, per affiatarsi tra lo spettacolo di quelle cime. Sono le prove generali anche per Fantin, che mai si era avventurato così in alto con la cinepresa. Costa d’Avorio ci accompagna in un panorama del tutto diverso e ci consente di osservare da vicino un’altra attitudine fondamentale di Fantin: la sua attenzione per gli aspetti etnografici, che qui si lascia travolgere dalle danze rituali incontrate di villaggio in villaggio (la spedizione fu finanziata da Augusto Fantoni, il re italiano dei materassi a molle). Risaliamo in altra quota e ci lasciamo togliere il fiato da altri paesaggi con Yucay, montagna degli Incas (undici vette sopra i 5.000 nel Perù meridionale, spedizione organizzata dal CAI di Como) e Kilimandjaro, monarca africano (al seguito di Guido Monzino). Di questi due ultimi film presentiamo alcuni estratti.
(Andrea Meneghelli)
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Ore 12
Lezione di cinema
Italia K2. Riprese di Mario Fantin
Conferenza di Marco Albino Ferrari (giornalista e scrittore)
Interviene Mauro Leveghi (Presidente Trento Film Festival)
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Ore 14.30, Auditorium DAMSlab (Piazzetta Pasolini)
PRELUDIO ALPINO AL K2 (Italia/1954) di Mario Fantin (23’)
Restaurato dalla Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI Torino a partire a partire da una copia positiva 16mm.
COSTA D’AVORIO (Italia/1965) di Mario Fantin (30’)
Restaurato dalla Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con gli eredi di Augusto Fantoni a partire da una copia positiva 16mm.
YUCAI, MONTAGNA DEGLI INCAS (Italia/1958) di Mario Fantin (estratto di 15’)
Restaurato dalla Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI Torino a partire da un invertibile e da un negativo colonna ottico 16mm.
KILIMANDJARO, MONARCA AFRICANO (Italia/1960) di Mario Fantin (estratto di 15’)
Restaurato dalla Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) a partire da una copia positiva 16mm.
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Ore 15.30, Cinema Jolly
Cine-concerto
L’UCCISIONE DEL GENERALE GRYZANOV (URSS/1921) di Ivan Perestiani (56’)
Sonorizzazione dal vivo di Floribunda: Stefano Pilia (chitarra, elettronica), Edoardo Marraffa (sassofoni), Giuseppe Franchellucci (violoncello)
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Ore 18.45, Auditorium DAMSLab
Lezione di cinema
IL CINEMA SECONDO PAUL HAGGIS
Paul Haggis sarà a Bologna anche mercoledì 28 luglio, prima al MAST, alle ore 19, quando introdurrà la proiezione del suo Nella valle di Elah, nell’ambito della rassegna DISPLACED, e poi in Piazza Maggiore, alle ore 21.45, quando introdurrà la proiezione del film, diretto da Clint Eastwood e scritto dallo stesso Paul Haggis, Million Dollar Baby.
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Ore 20, Cortile dell’Archiginnasio
Libri sotto le stelle
I Manetti Bros. e il curatore dell’edizione italiana Alberto Pezzotta raccontano il romanzo di Quentin Tarantino C’era una volta a Hollywood.
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Ore 21.45, Piazza Maggiore
Serata finale. Cine-concerto. Prima assoluta
ITALIA K2. Riprese di Mario Fantin (Italia/1954)
Musiche di Teo Usuelli, adattate e orchestrate da Daniele Furlati, eseguite dall’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna, diretti da Timothy Brock.
Introduce Vincenzo Torti (Presidente Generale CAI).
Montaggio realizzato nel 2021 a partire dalle riprese di Mario Fantin per il documentario Italia K2 di Marcello Baldi (Italia, 1955) per gentile concessione di Club Alpino Italiano. Selezione e montaggio a cura di Andrea Meneghelli. Testi di Albino Ferrari. Musica originale di Teo Usuelli orchestrata e adattata da Daniele Furlati per gentile concessione di Michele dall’Ongaro. Italia K2 di Baldi è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI e il sostegno del Ministero della Cultura. Il restauro in 4K ha utilizzato il reversal e il negativo colonna originali messi a disposizione dal CAI, integrati, per le porzioni lacunose, da un interpositivo. Come riferimento per il grading ci si è avvalsi di una copia d’epoca 35mm conservata dalla Cineteca di Bologna. Tutte le lavorazioni sono state effettuate presso L’Immagine Ritrovata.