30/06/2016

Cinefilia Ritrovata, ‘Édouard et Caroline’

Édouard è un pianista squattrinato, Caroline una rampolla dell’alta borghesia. Sono una coppia di giovani sposi più innamorati che mai, ma un futile litigio li separa. Vorrebbero riconciliarsi, ma una serie di imprevisti e malintesi li allontana ancora di più, almeno fino all’immancabile happy ending. Questa è l’esile trama di Edouard et Caroline, la seconda commedia sentimentale diretta da Jacques Becker dopo Antoine et Antoinette, e il primo frutto del fortunato sodalizio con la sceneggiatrice Annette Wademant. Intrepretato dai giovani Daniel Gélin e Anne Vernon (la coppia ritornerà a collaborare in Rue de l’Estrapade), il film si svolge tutto nell’arco di una serata, e trova la sua forza nei dialoghi brillanti e sempre più concitati fra i due protagonisti, che battibeccano ininterrottamente per tutta la durata della pellicola. L’umorismo, che è delicato ma straordinariamente efficace, trae i suoi spunti da situazioni di vita quotidiana, e si nutre delle relazioni ambivalenti che si vengono a creare tra i pochi personaggi del film.

Per Becker la vicenda sentimentale è anche un pretesto per riflettere sulla difficoltà dei rapporti fra il ceto popolare e l’alta borghesia: il film muove a quest’ultima una critica bonaria ma puntuale, e un ricevimento dato dalla famiglia di Caroline si trasforma in un’ottima occasione per mettere alla berlina l’alta società parigina, con tutte le sue ipocrisie e contraddizioni. L’ottimismo di Becker è tuttavia evidente, e la riconciliazione finale della coppia suggerisce, se non una vicinanza delle diverse classi sociali, perlomeno una loro possibile convivenza. Édouard e Caroline rappresentano infatti una nuova generazione più aperta e dinamica, che risponde alle rigidità dei propri padri con la tolleranza e la fiducia nel prossimo.

Bertrand Tavernier, che ama i film di Becker di un amore incondizionato, afferma che proprio Becker è il regista francese che meglio aveva assimilato la lezione cinema hollywoodiano. In effetti Édouard et Caroline deve molto alle sophisticated comedy degli anni Trenta e Quaranta, da cui eredita la brillantezza dei dialoghi e la comicità delle situazioni, oltre all’eleganza della regia. Becker dirige questo film con tocco leggero e delicato, e lascia che la macchina da presa segua docilmente i suoi personaggi.

Basato sul modello della commedia hollywoodiana del “ri-matrimonio”, Édouard et Caroline è stato a lungo considerato un’opera minore nella filmografia di Becker, che solo un anno dopo gira il suo film più apprezzato, Casco d’oro. Eppure come spesso nei film del cineasta francese, i toni spensierati e frivoli nascondono un’opera ricca, riuscita e sorprendentemente moderna.

Maria Sole Colombo