Bologna fotografata. Tre secoli di sguardi
La mostra Bologna fotografata, la storia di Bologna e dei bolognesi in mostra al Sottopasso di Piazza Re Enzo dal 9 giugno, una grande mostra fotografica promossa dalla Cineteca di Bologna: dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri: gli sguardi dei fotografi sulla città.
“Dopo il successo della mostra Lumière. L’invenzione del cinematografo, la Cineteca ha immaginato una mostra con lo stesso approccio di quella dedicata ai fratelli Lumière”, racconta il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. “Una mostra storica, formativa e divertente, che consentirà di scoprire la città, la sua storia, le persone e i luoghi osservati da decine di fotografi. Una mostra realizzata in gloria degli archivi. Bologna è una città ricca proprio perché vi sono tanti archivi che si impegnano nell’opera così importante di conservazione della memoria”. Gian Luca Farinelli |
Una storia, tante storie. La fotografia per raccontare una storia. Anzi, tante storie. Quelle di Bologna e dei bolognesi, dei loro volti e dei loro cambiamenti attraverso gli sguardi dei fotografi.
Bologna fotografata, questo il titolo della nuova mostra che la Cineteca di Bologna allestirà nel Sottopasso di Piazza Re Enzo, nel cuore della città, dal 9 giugno al 30 settembre. L’allestimento delle luci è realizzato grazie a Viabizzuno.
Centinaia di fotografie per attraversare le vicende storiche di Bologna e comporre un ritratto capace di attraversare – come recita il sottotitolo della mostra – Tre secoli di sguardi: l’Ottocento, tutto il Novecento, e il nuovo millennio.
Un testimone d’eccezione: lo sguardo del fotografo. Un racconto vivo della città, della sua gente. È quello che può fare lo sguardo di un fotografo, testimone instancabile di tutto ciò che accade, della vita di tutti i giorni, degli immensi cambiamenti che la Storia ha impresso al secolo breve.
Così, attraverso lo sguardo di molti fotografi, la mostra vuole ripercorrere la Bologna che si affaccia alla modernità, pur lasciando ancora all’obiettivo dei fotografi qualche scampolo di maestosa antichità (le mura) o un inimmaginabile profilo fluviale, che oggi riemerge agli occhi stupiti dei turisti che si affacciano alla finestrella sul Reno.
Dallo Stato Pontificio ai giorni nostri. La capacità unica della fotografia di cogliere e fissare le rivoluzioni urbanistiche a cavallo tra Otto e Novecento sarà la scintilla che innescherà il lungo viaggio di Bologna fotografata, nel corso del quale incontreremo personaggi e storie della città: dagli ultimi anni dello Stato Pontificio alla Prima guerra mondiale, con i grandi cambiamenti urbanistici che hanno trasfigurato il reticolato medioevale del centro storico; dal fascismo alla Liberazione; la rinascita del Secondo dopoguerra; dal 1968 all’attentato alla stazione; uno sguardo al presente.
Queste le macrosezioni lungo le quali si dipanerà un cammino che intreccerà quello della fotografia stessa, arte e mestiere che a Bologna ha visto lavorare artisti come Enrico Pasquali, Aldo e Paolo Ferrari, Nino Comaschi, Walter Breviglieri, Antonio Masotti, Piero Casadei, Luca Villani, Enrico Scuro, Nino Migliori.
La fotografia è protagonista. La fotografia sarà allora anch’essa protagonista: non una semplice carrellata di foto, ma una messa in scena dell’immagine, nel suggestivo labirinto di uno spazio, restituito alla vita cittadina e riscoperto in un tutta la sua bellezza, come il Sottopasso di Piazza Re Enzo.
Ma protagonisti saranno soprattutto tutte le bolognesi e i bolognesi: quelli ritratti nelle foto più antiche e tutti quelli che vorranno contribuire all’arricchimento della mostra con le loro foto e le loro testimonianze. Il Sottopasso torna a essere – com’era pensato alla sua progettazione alla fine degli anni Cinquanta – luogo d’incontro e conoscenza: così la Cineteca di Bologna, che custodisce anche la memoria fotografica della città, entra in dialogo con i cittadini, alla ricerca dell’identità di Bologna.