Una consacrazione anche per il Modernissimo, che ha fatto innamorare il pubblico internazionale, con il nuovo ingresso inaugurato in occasione del Cinema Ritrovato. Una festa della cinefilia senza confini.
Venerdì 28 giugno in Piazzetta Pier Paolo Pasolini sono stati annunciati i vincitori della XXI edizione del premio Il Cinema Ritrovato – Blu-ray and DVD Awards, dedicato a prodotti cinematografici realizzati in formato Dvd e Blu-Ray. Al concorso erano ammessi Dvd e Blu-Ray pubblicati tra febbraio 2023 e marzo 2024 e relativi a film di acclarata importanza realizzati entro il 1994 (trent’anni fa).
La giuria, composta da Lorenzo Codelli, Shivendra Singh Dungarpur, Philippe Garnier, Pamela Hutchinson, Miguel Marías e presieduta da Paolo Mereghetti ha attribuito i seguenti premi.
Anche quest’anno durante il festival Il Cinema Ritrovato presenteremo alcuni libri selezionati tra le uscite editoriali recenti e introdotti da autori, curatori e ospiti. Quattro appuntamenti ad ingresso libero per tutti, accreditati e non, nella suggestiva cornice di Piazzetta Pasolini, critici, studiosi e professionisti del settore dialogheranno attorno ai temi e ai personaggi a cui sono dedicati i volumi.
Venerdì 21 giugno, il direttore della Cineteca di Bologna e co-direttore del Cinema Ritrovato Gian Luca Farinelli ha selezionato nove imperdibili appuntamenti, uno per ogni giorno del festival. Ha descritto la sua scelta a Benedetta Cucci del Resto del Carlino:
Il Cinema Ritrovato Young riunisce giovani cinefile e cinefili, di età compresa tra i 16 e i 20 anni, chiamati a proporre la loro personale prospettiva sul mondo del cinema. Come ambasciatori del cinema presso le nuove generazioni, gli Young presentano film che ragazze e ragazzi della loro età spesso non conoscono.
Spostarsi tra le diverse sale del Cinema Ritrovato diventa sempre più facile!
Da sabato 22 a sabato 29 giugno 2024 sarà disponibile per gli accreditati del festival un servizio navetta di City Red Bus (un veicolo elettrico da 13 posti) tra Piazzetta Pasolini e Cinema Modernissimo (e ritorno), con quattro fermate intermedie nei pressi degli altri luoghi della manifestazione.
Per il secondo anno consecutivo, siamo lieti di avere con noi Wim Wenders come ospite del festival Il Cinema Ritrovato. Il regista ha un'agenda molto fitta di appuntamenti al festival, che vanno dalla introduzione dei propri film e dei restauri, alla presentazione di film di altri autori. Ecco tutti gli eventi a cui Wenders sarà presente durante Il Cinema Ritrovato:
A conclusione di un'altra edizione del festival Il Cinema Ritrovato, ripercorriamo i musicisti che hanno reso più che speciali numerose proiezioni ed eventi. Ogni artista ha portato il proprio talento e la propria creatività sulla scena, arricchendo le proiezioni con le loro straordinarie performance musicali. Hanno accompagnato i film muti delle sezioni del 1903 e del 1923, e non solo in sala, i musicisti sono saliti sul palco di Piazza Maggiore e Auditorium Manzoni davanti a migliaia di spettatori con le proiezioni di Stella Dallas di Henry King e Il ventaglio di Lady Windermere di Ernst Lubitsch.
Un grande applauso per il loro coinvolgimento che ha reso questo festival ancora più indimenticabile.
12% di spettatori in più nelle sale del festival, quasi sempre sold out, quasi 5mila accreditati da 51 Paesi nel mondo: Il Cinema Ritrovato e la Cineteca di Bologna festeggiano la 37ª edizione del festival, salutano gli ospiti internazionali nella serata di ieri, domenica 2 luglio, con la proiezione in Piazza Maggiore del restauro di Una storia vera di David Lynch e rilanciano già da domani, martedì 4 luglio, con Quién sabe? di Damiano Damiani, un cartellone di classici restaurati in Piazza Maggiore che proseguirà fino a domenica 9 luglio.
Seconda edizione del premio intitolato al fondatore e a lungo direttore della Cineteca di Bologna Vittorio Boarini, pioniere della disciplina del restauro, studioso di cinema e arte contemporanea, docente, critico e divulgatore culturale dall’energia contagiosa scomparso nel 2021. Il riconoscimento è attribuito a personalità internazionali che, come Vittorio, si sono distinte nella salvaguardia e diffusione del patrimonio cinematografico.
Giovedì 29 giugno in Piazzetta Pier Paolo Pasolini sono stati annunciati i vincitori della XX edizione del premio Il Cinema Ritrovato – DVD Awards, dedicato a prodotti cinematografici realizzati in formato Dvd e Blu-Ray. Al concorso erano ammessi Dvd e Blu-Ray pubblicati tra febbraio 2022 e marzo 2023 e relativi a film di acclarata importanza realizzati entro il 1993 (trent’anni fa).
La giuria, composta da Lorenzo Codelli, Shivendra Singh Dungarpur, Philippe Garnier, Pamela Hutchinson, Miguel Marías e presieduta da Paolo Mereghetti ha attribuito i seguenti premi.
Al Cinema Ritrovato 2023 si riscrive una pagina di storia del cinema, quella di una diva mondiale, Gina Lollobrigida. Da una valigia nascosta sono riemersi, come in una fiaba, quelli che possiamo definire gli esordi da protagonista della mitica Lollo: tre film-canzone di cui non v’è traccia nelle filmografie, sorta di video-clip d’epoca, girati da Pietro Francisci tra il 1947 e il 1948.
A causa delle previsioni di pioggia per stasera, venerdì 30 giugno, la proiezione di Lady Windermere's Fan (Il ventaglio di Lady Windermere) con l’orchestra del Teatro Comunale dal vivo viene spostata al Teatro Manzoni alle ore 21.45 con priorità di accesso agli accreditati del festival.
Una seconda proiezione di Lady Windermere’s Fan con accompagnamento al piano di Donald Sosin viene organizzata al Cinema Arlecchino alle ore 22.15.
La 37ª edizione del festival promosso dalla Cineteca di Bologna dedica una retrospettiva al regista Jonathan Nossiter: dopo l’anteprima assoluta al Cinema Ritrovato nel 2020, Last Words torna al Cinema Ritrovato sabato 1° luglio, alle ore 21.30 al Cinema Lumière, evento conclusivo dell’omaggio a Jonathan Nossiter che si aprirà oggi, giovedì 29 giugno, sempre alle ore 21.30 al Cinema Lumière, con la proiezione del film Sunday, diretto da Nossiter nel 1996, presentato dallo stesso regista e da un ospite speciale fuori programma: l’attore Matt Dillon.
La Fondazione Cineteca di Bologna organizza il festival Il Cinema Ritrovato nel cui ambito si svolgerà la XX edizione del Premio «Il Cinema Ritrovato – DVD Awards». Il concorso è dedicato a prodotti cinematografici realizzati in formato DVD e Blu-Ray.
Al concorso sono ammessi DVD e Blu-Ray pubblicati tra febbraio 2022 e marzo 2023 e relativi a film di acclarata importanza realizzati entro il 1993 (trent’anni fa).
Regista rivoluzionario del nuovo cinema tedesco, documentarista atipico e grande cinefilo, Wim Wenders sarà protagonista del festival Il Cinema Ritrovato in quattro appuntamenti da non mancare.
Ancora una volta la musica è al centro della scena (e dello schermo) del festival Il Cinema Ritrovato. Un programma ricco di eventi musicali, distribuiti tra le varie sedi del festival.
Ha saputo raccontare il nostro Sud come pochi altri: i suoi documentari sul Mondo perduto, quel mondo in cui la pesca del tonno era una lotta corpo a corpo tra uomini e abitanti del mare, quel mondo in cui quegli stessi uomini scendevano agli inferi della Terra per estrarre lo zolfo, quei documentari, dicevamo, sono una delle testimonianze visive più preziose di un’Italia arcaica. Vittorio De Seta avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 15 ottobre, e la Cineteca di Bologna lo ricorda presentando alla 37ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato (24 giugno – 2 luglio) il restauro di uno dei suoi film più significativi, l’esordio al lungometraggio nel 1961: Banditi a Orgosolo.
Nel 2024 la casa di produzione Praesens-Films compirà cento anni. Caso unico nella storia del cinema svizzero, la società è attiva ancora oggi nella distribuzione. Ha prodotto la maggior parte dei più grandi successi del cinema nazionale, con film molto popolari come Heidi di Luigi Comencini, e ha conquistato Hollywood vincendo ben tre Oscar, compreso quello per la sceneggiatura di Marie-Louise, scritto da Richard Schweizer e diretto da Leopold Lindtberg, sui bambini francesi accolti in Svizzera durante la guerra.
Quest’anno le sorelle del cinema hanno una forte presenza da entrambi i lati della macchina da presa. Richiamiamo la vostra attenzione su una retrospettiva illuminante: l’omaggio a Suso Cecchi d’Amico, amorevolmente curato dai suoi figli. È uno sguardo di famiglia su una carriera che comprende la collaborazione a oltre 120 sceneggiature, ricchissimo contributo all’epoca d’oro del cinema italiano e non solo. Allora unica sceneggiatrice donna del cinema italiano, la d’Amico fu una maestra della ricerca sul campo, brava a capire e a conoscere la gente e a ideare dialoghi, situazioni e personaggi nati da una quotidianità insistentemente osservata e poi messa in parole. Mostrò una comprensione impeccabile delle diverse sfumature di un vivere fatto di gioie e di angosce.
Tornato all’inverno londinese dopo l’apprendistato con Rex Ingram nel Sud della Francia, tra il 1930 e il 1939 – anno in cui Alexander Korda lo mise a lavorare con Emeric Pressburger per La spia in nero – Michael Powell partecipò al rinascimento della produzione inglese.
In occasione della 37a edizione del festival Il Cinema Ritrovato, dal 23 giugno al 23 luglio 2023 ci sarà uno sconto di 20% su tutti i titoli delle Edizioni Cineteca di Bologna (ad esclusione dei titoli pubblicati nell'ultimo semestre).
La sezione Il Cinema Ritrovato Kids – curata dal Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna Schermi e Lavagne – propone agli spettatori più piccoli un viaggio nel tempo e nello spazio: un programma di otto giorni con una trentina di film, accompagnati da laboratori creativi, spettacoli, concerti.
Giunta al suo ventesimo anniversario, la sezione Cento anni fa continua a esplorare un singolo anno della ricca e varia storia del cinema offrendo una selezione di classici intramontabili, rarità d’archivio e stimolanti documentari del 1923.
Aspettando Il Cinema Ritrovato, la nostra rubrica con alcune selezioni di film ed eventi da non perdere continua con "In The Mood For Love". Quattro classici, quattro appassionanti inni all'amore, dall'Hollywood degli anni '20 alle relazioni travagliate di Da qui all'eternità di Fred Zinnemann. Innamoratevi del cinema, innamoratevi dell'amore.
Stella Dallas (USA/1925) di Henry KingLunedì 26 giugno, ore 21.45, Piazza Maggiore
The Love Test (GB/1935) di Michael PowellMercoledì 28 giugno, ore 18.15, Sala Scorsese
From Here to Eternity (USA/1953) di Fred ZinnemannùMercoledì 28 giugno, ore 21.30, Cinema Arlecchino Giovedì 6 luglio, ore 21.45, Piazza Maggiore
Love Me Tonight (USA/1932) di Rouben MamoulianLunedì 26 giungo, ore 11.00, Cinema Jolly Domenica 2 luglio, ore 15.45, Cinema Arlecchino
L’anno scorso abbiamo dedicato una sezione alle commedie musicali tedesche del periodo 1930-1932. Ora seguiamo i destini esistenziali e creativi di quei talenti negli anni dell’esilio proiettando cinque commedie musicali in lingua tedesca prodotte in Austria e Ungheria.
Dopo aver celebrato l’anno scorso i cent’anni del formato 9,5mm, continuiamo con un altro anniversario. Un secolo fa Eastman Kodak introdusse il formato 16mm come alternativa meno costosa alla pellicola 35mm. Gli ambiti in cui il 16mm era ed è usato erano e sono molto vari.
"Non c'è ragione di temere i morti. Dormono molto profondamente". (La maschera del demonio)
Anche quest’anno il programma del Cinema Ritrovato si tinge di nero, con un filone horror in tutte le sue nuance, dal deep black al grayish. Il piatto è ricco e variegato: dai primi incubi d’autore di La maschera del demonio e Il tram (alle origini del terrore firmato, rispettivamente, da Mario Bava e Dario Argento) ai cult del genere, come The Wicker Man – The Final Cut e La casa dalle finestre che ridono, fino alle visioni acquatiche di Revenge of the Creature e alla commedia nera dei Gremlins (atto 1 e 2, firmati da Joe Dante), al noir-crime di I, The Jury.
Ci abbandoneremo poi a un sogno/incubo della durata di cinque ore, con l’opera giovanile di Joe Dante (à la Ghezzi) The Movie Orgy, che intercala immagini di commedie a spot pubblicitari e scene del terrore.
Il filone horror del festival attraversa le sezioni in programma e diverse location, da Piazza Maggiore al Cinema Europa (dove Il Cinema Ritrovato è nato trentasette anni fa), concentrandosi nella sezione “Pratello Pop” e “Ritrovati e Restaurati”.
Nel corso di una carriera iniziata ai tempi della nascita del neorealismo e durata oltre sessant’anni, Suso Cecchi d’Amico ha collaborato a più di centoventi film (prevalentemente, ma non esclusivamente, italiani) diretti da esordienti o da registi affermati.
Il Cinema Ritrovato è anche uno straordinario luogo d’incontro, dove poter ascoltare grandi registi, Wim Wenders, Ruben Östlund, Joe Dante, Luca Guadagnino, Barbet Schroeder, un’icona come Nan Goldin, il direttore del festival di Cannes e dell’Institut Lumière Thierry Frémaux, il direttore della Cinémathèque suisse Frédéric Maire, Masolino, Caterina e Silvia d’Amico, pronti a celebrare l’eredità della madre Suso e, in compagnia di Angela Allen, a ricordare Franco Zeffirelli in occasione del centenario della nascita.
Nel 1903 Méliès si trovava all’apice della sua arte grazie a splendide opere come Le Royaume des fées, film destinato a costituire il pezzo forte di un programma composto da una varietà di generi, in cui era sempre presente un buon numero di comiche e di trucchi visivi. Mentre i registi britannici portavano nel cinema il loro spirito innovativo, negli Stati Uniti – si veda The Great Train Robbery di Edwin S. Porter – facevano la loro comparsa film improntati alla violenza e a trame d’azione.
Da oggi proponiamo una piccola rubrica con alcune selezioni di film ed eventi da non perdere dedicati a vari temi. Iniziamo con Fluid Cinema, una quartina film che attraversano gli stereotipi di genere, dal documentario sulla storia del cinema e le influenze LGBT+, al comedy Peter, ad una figura del cinema queer tedesco, Elfi Mikesch, alla rappresentazione storica della regina Christina da parte di Greta Garbo.
The Celluloid Closet (USA/1995) di Rob Epstein e Jeffrey FriedmanSabato 24 giugno, ore 16.45, Auditorium DAMSLab
Peter (Ungheria-Austria/1934) di Hermann KosterlitzMartedì 27 giugno, ore 21.30, Sala Scorsese
Ich denke oft an Hawaii (Germania Ovest/1978) di Elfi MikeschGiovedì 29 giugno, ore 14.30, Sala Scorsese
Queen Christina (USA/1933) di Rouben MamoulianMercoledì 28 giugno, ore 16.30, Cinema Jolly Venerdì 30 giugno, ore 21.30, Cinema Jolly
Nata nel 1940 in Austria e attiva a Berlino a partire dagli anni Sessanta, Elfi Mikesch è tra i direttori della fotografia più importanti del cinema tedesco. Proveniente dal mondo della fotografia, si è avvicinata al cinema nei primi anni Settanta. Oltre a girare i propri film ha lavorato come direttrice della fotografia a più di cinquanta opere di altri registi, tra cui Werner Schroeter, Rosa von Praunheim, Monika Treut, Friederike Pezold, Heinz Emigholz, Cynthia Beatt e Teresa Villaverde.
Niki de Saint Phalle (1930-2002), icona dell'arte femminista, ha lavorato con diversi mezzi, dalla scultura alla pittura, dall'installazione al cinema. Personalità cosmopolita, l'artista - nata in Francia - ha vissuto in varie parti del mondo, dall'infanzia e la formazione scolastica a New York e alle isole Baleari, dove ha conosciuto lo stile architettonico di Gaudí, fino a Parigi, dove ha incontrato l'artista Jean Tinguely, che sarebbe poi diventato suo marito.
Uno degli appuntamenti fissi del festival, Cinemalibero percorrerà le strade più impervie della storia del cinema per illuminare l’opera unica ed eloquente di autori anticonformisti e liberi cui è stato ingiustamente negato un posto tra i grandi del cinema. Riscopriremo alcuni capolavori che, celebrati in patria, non hanno goduto del giusto riconoscimento a causa dell’assenza di una distribuzione adeguata all’estero.
Dopo aver sbirciato, nel corso delle precedenti edizioni, nell’opera nota di Albert Samama Chikli, siamo pronti a condividere alcune (spettacolari) scoperte che riemergono dagli archivi di questa straordinaria personalità, ora affidati dalla sua famiglia alla Cineteca di Bologna.
La selezione di quest’anno dimostra la vastità del genere documentario, il valore della sua storia passata, le possibilità di quella presente, e riunisce opere apparentemente lontane. Quello del documentarista è un mestiere (d’arte) pericoloso, una narrazione partecipata piena d’insidie: lo scopriremo con Schroeder, intrepido testimone della dittatura in Uganda; con Roemer e il suo ritratto della violenza mafiosa; con Labudović, inviato da Tito a fomentare – con il cinema – la lotta anticoloniale in Algeria.
L’illustre regista giapponese Teinosuke Kinugasa (1896-1982) si trova in un rapporto paradossale con la cinefilia internazionale. Se Jujiro – Incroci (1928) e La porta dell’inferno (1953) fecero una precoce apparizione in Europa e Una pagina di follia (1926) è considerato un classico dell’avanguardia, l’opera di Kinugasa nel suo complesso è ancora poco conosciuta all’estero.
Talvolta il destino agisce in maniera imperscrutabile e ritrovamenti casuali in luoghi diversi possono finire per far luce su un medesimo aspetto, quasi vi fosse una regia superiore. Tra il 2022 e il 2023, la Cineteca di Bologna, la Cinémathèque française e il Gosfil’mofond di Russia, ciascuno per conto proprio, hanno fatto diverse riscoperte sorprendenti e hanno effettuato alcuni restauri di film con Diana Karenne, Ileana Leonidoff, Helena Makowska, tra le principali attrici russe attive nel cinema muto italiano.
Cosa significa rivedere le opere dei grandi maestri nel loro splendore originario? Significa rinnovare l’amore per il cinema, leggere tra le righe la passione dell’autore, amplificare il proprio piacere di spettatore nel buio della sala. Senza interferenze. Partiamo con una buona notizia: non si restauravano così tanti film da prima della pandemia!
Celebre per la capacità di tradurre la propria visione in luce, movimento e poi colore, Rouben Mamoulian, armeno di Tbilisi naturalizzato statunitense, ebbe una produzione tra le più coerenti del cinema americano. Giustamente celebrato per l’inestimabile contributo che offrì alla transizione di Hollywood al sonoro sia liberando la macchina da presa, sia usando i dialoghi come una forma di accompagnamento musicale, fu imitato e invidiato per i suoi sapienti movimenti di macchina.
Forse la più grande, sicuramente la più ammirata e imitata. Anna Magnani era unica, ma è stata anche un modello di stile recitativo e un’icona italiana. Riuscì a imporre il proprio volto dapprima come attrice brillante e, dopo il trionfo di Roma città aperta, variò dalle mille incarnazioni di un personaggio popolare romano a ruoli diversissimi come quelli nella Carrozza d’oro o nel monologo della Voce umana, fino a Hollywood e al premio Oscar, in un momento in cui il cinema americano diventava sempre più adulto.
Un poker per il poster del Cinema Ritrovato. In attesa della 37ª edizione del festival che la Cineteca di Bologna promuoverà dal 24 giugno al 2 luglio, ecco l’immagine che ci guiderà quest’anno nel Paradiso dei cinefili: Lou Castel, Klaus Kinski, Martine Beswick e Gian Maria Volonté, ritratti con lo sguardo teso all’orizzonte da Divo Cavicchioli sul set di Quién sabe? di Damiano Damiani nel 1966 (si ringrazia il Centro Cinema Città di Cesena e l’avente diritto del film Surf Film).