African Archives: What Next? è il titolo della conversazione che riunirà esponenti di varie istituzioni e cineteche, oltre ad Alain Sembène, figlio di Ousmane, moderati da Cecilia Cenciarelli. Al centro della discussione l’urgenza di una profonda ricognizione del patrimonio cinematografico africano e le responsabilità della sua conservazione.
Varcano per la prima volta i confini nazionali le attualità senegalesi ritrovate nel 2017 nel fondo del Ministère de la Culture et du Patrimoine historique di Dakar, che conserva i cinegiornali del primo servizio d’informazione del Senegal indipendente. Documenti eccezionali realizzati da personalità come Paulin Soumanou Vieyra e Georges Caristan, che hanno fatto la storia del cinema africano. Da non perdere neanche l’incontro dedicato al Gaumont Catalogue e al progetto della Cineteca di Bologna volto a preservare l’opera di Albert Samama Chikli, pioniere tunisino del cinema e della fotografia, a cui le Edizioni della Cineteca hanno dedicato un fondamentale volume a cura di Mariann Lewinsky, che verrà presentato in Piazzetta Pasolini mercoledì 28 alle ore 19.
Nella sezione “Documenti e Documentari”, Barbet Schroeder introdurrà invece il suo irripetibile documento del 1973 sulla follia del potere, Général Idi Amin Dada: autoportrait, incentrato sull’autorappresentazione del sanguinario generale e dittatore ugandese. Schroeder, insieme a Régine Vial e Alexis Dantec, terrà poi una lezione di cinema per riflettere sull’Uganda di oggi e celebrare i sessant’anni di Les Films du Losange, da lui fondata nel 1962 insieme a Éric Rohmer.