Sguardi inediti su ‘Seven Chances’
Anche quest’anno i giovanissimi collaboratori di Parole e Voci dal Festival si confrontano con i capolavori del Cinema Ritrovato. Ed ecco Buster Keaton con il suo Seven Chances.
Per il secondo anno di vita del Progetto Keaton del Cinema Ritrovato, uno dei restauri portati a termine è stato quello di Seven Chances, per cui “sono stati analizzati e studiati 25 elementi e digitalizzati e comparati 16 elementi provenienti da Cohen Film Collection, Cinématèque franÇaise e CNC- Archives françaises du film” come ha introdotto Cecilia Cenciarelli, nel suo discorso, affiancata da Tim Lanza.
In Seven Chances il genio di Buster Keaton, che per la prima parte del film può risultare soporifero, riesce a dare vita a una delle scene più memorabili di tutta la sua opera. Mi riferisco alla scena dove il protagonista James Shannon passa dall’essere rincorso da una folla impazzita composta di donne al dover scappare ancora più velocemente dai massi che rotolano giù da una collina.
James scappa e corre superando auto, treni in corsa, tram, e tutti i possibili ostacoli che trova sul suo cammino. Sta cercando di arrivare in tempo dalla sua amata, dopo essere stato rifiutato da molte e poi rincorso in modo morboso da altre donne, per un interesse puramente economico. Il protagonista infatti non è il tipico uomo per cui le donne impazziscono, come invece è il suo socio, interpretato da T. Roy Barnes, che vanta di una buona prestanza fisica e di un atteggiamento spavaldo.
James è comunque molto innamorato di Mary Jones, interpretata da Ruth Dwyer, ma a causa del suo atteggiamento insicuro continua a corteggiarla senza riuscire a farle la proposta di matrimonio. In seguito ad un clamoroso colpo di scena, riuscirà a ribaltare la sua situazione, questo ribaltamento però porterà ad una serie di intrecci narrativi che si risolveranno in un “lieto” fine. L’accompagnamento musicale, eseguito al piano da Maud Nelissen e alla batteria da Frank Bockius, ha reso indimenticabili le disavventure del nostro eroe James.
Carolina Minguzzi