Lun

24/06

Piazzetta Pier Paolo Pasolini > 22:15

SYLVESTER

Lupu Pick
Accompagnamento al piano di

Stephen Horne e alla batteria Frank Bockius

Proiezione con lanterna ad arco voltaico

(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà in Sala Mastroianni)

Ingresso libero su prenotazione:
cinetecadirezione@cineteca.bologna.it 051 2195333 (dal 21 giugno)

Info sulla
Proiezione

Lunedì 24/06/2019
22:15

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Ingresso libero su prenotazione

SYLVESTER

Scheda Film

All’uscita dalla proiezione di Sylvester, a Pordenone nel 1992, Enno Patalas era incantato da questo  Kammerspielfilm degli anni di Weimar, un capolavoro creduto perduto e da poco ritrovato in Giappone, nella collezione Komiya. All’unisono elogiavamo la qualità vellutata della copia, e ben presto Patalas cominciò a valutare la possibilità di acquisirne una per il München Filmmuseum.  In onore di Enno, scomparso nell’autunno del 2018, il Cinema Ritrovato presenta la stessa copia di Sylvester che lui allora vide, ammirò e desiderò con tutta la sua passione di storico e di archivista.

Mariann Lewinsky

 

Invitammo Enno Patalas a Bologna nel 1986, per la prima edizione del Cinema Ritrovato. Per me fu uno choc. Dirigeva un piccolo archivio municipale, molto simile per statuto e dimensioni a quello che allora era la Cineteca di Bologna, e faceva un lavoro straordinario che noi non avevamo nemmeno immaginato. Ricostruiva la storia del suo paese, ricostruendo i film di Lubitsch, Murnau, Lang. L’incontro con Enno fu una folgorazione e fu la mia vera università. Se decidemmo di creare un laboratorio di restauro a Bologna fu perché Vittorio Boarini, Nicola Mazzanti e io scoprimmo, grazie a Enno Patalas, il valore e il senso profondo del restauro cinematografico.

Gian Luca Farinelli

 

Sylvester – Tragödie einer Nacht è la quarta collaborazione di Lupu Pick e Carl Mayer dopo Der Dummkopf (1920), Scherben (1921) e Grausige Nächte (1921), e per Mayer è il terzo Kammerspielfilm dopo Scherben e Hintertreppe. Mayer scrisse anche il soggetto originale per la sceneggiatura di Die Straße (La strada, 1923), diretto da Karl Grune quasi nello stesso periodo. Sylvester è, in un certo senso, uno sviluppo di Die Straße laddove la descrizione della strada è simbolicamente soggetta alla rappresentazione del tumulto interiore del protagonista. Entrambi i film rimandano in questo all’importanza del tema della strada nei film della Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività).
Nel Kammerspielfilm le piccole cose della vita quotidiana che i film normali non trattano sono osservate come attraverso un microscopio: le variazioni psicologiche diventano importanti, e sono rappresentate non per mezzo delle didascalie ma attraverso i mutamenti anche minimi delle espressioni facciali. Queste sperimentazioni danno vita a un dramma forte, intenso, atipico. La macchina da presa non assiste solo a una tragedia familiare durante la notte di San Silvestro, ma entra dentro le cose e mostra infine il mondo stesso come ambiente, ciò che Lotte Eisner chiamò “Umwelt”. Nell’animismo che percorre tutto il film, le cose e il mondo sono visti come oggetti viventi. Il protagonista muore ma in questo mondo vivente nasce una nuova vita.

Hiroshi Komatsu

Cast and Credits

T. alt.: Sylvester – Tragödie einer Nacht. Scen.: Carl Mayer. F.: Karl Hasselmann, Guido Seeber. M.: Luise Heilborn-Körbitz. Scgf.: Klaus Richter. Mus.: Klaus Pringsheim. Int.: Edith Posca (la donna), Eugen Klöpfer (l’uomo), Frida Richard (madre), Karl Harbacher, Julius E. Herrmann, Rudolf Blümner. Prod.: Lupu Pick per Rex-Film AG. 35mm. D.: 59’

SATANAS

Scheda Film

Di Satanas, il secondo film diretto da F.W. Murnau, si sono conservati solo due brevi frammenti; uno di essi è stato trovato in Giappone alla fine degli anni Ottanta, l’altro in Spagna nel 1996 da Vittorio Martinelli. Entrambi appartengono al primo episodio, ambientato nell’antico Egitto, di un’opera che in origine di episodi ne contava tre. Il frammento giapponese è stato scoperto nella collezione Komiya, dove ho aperto una scatola di pellicola che recava il titolo giapponese di Ihr großes Geheimnis di Joe May. Conteneva un piccolo rotolo di pellicola in nitrato sprovvisto di coda di avviamento. Quando sono apparse le immagini ho subito riconosciuto Conrad Veidt: dunque non si trattava del film di Joe May ma di un dramma egiziano di grande impatto. Sì, era proprio il film perduto di Murnau. Ha continuato a scorrere per tre o quattro minuti e poi le immagini sullo schermo della Steenbeck sono passate a Ihr großes Geheimnis. Komiya usò il frammento di Satanas come coda di avviamento per il film di Joe May? Non lo sappiamo. In ogni caso, il frammento riscoperto di Satanas è una vera gemma della collezione Komiya. L’atmosfera è sinistra, con primissimi piani e l’attore che fissa la macchina da presa.
Nel suo libro su Murnau, Lotte Eisner fornisce un riassunto preciso del film e dei suoi tre episodi, Il tiranno, Il principe (ispirato al dramma in prosa Lucrezia Borgia di Victor Hugo) e Il conquistatore (ambientato durante la rivoluzione di febbraio del 1917). Eisner cita Intolerance come possibile influenza, ma Satana – Il dramma dell’umanità di Luigi Maggi (Italia, 1912), un film in quattro episodi ambientati in diverse epoche, sembra essere una fonte d’ispirazione molto più plausibile.

Hiroshi Komatsu

Cast and Credits

Scen.: Robert Wiene. F.: Karl Freund. Scgf.: Ernst Stern. Int.: Conrad Veidt (Hermit / Satanas), Fritz Kortner (Amenhotep), Sadjah Gezza (Nouri), Ernst Hofmann (Jorab), Margit Barnay (Phahi), Else Berna (Lucrezia Borgia), Kurt Ehrle (Gennaro), Jaro Fürth (Rustinghella), Ernst Stahl-Nachbaur (Alfonso d’Este), Martin Wolfgang (Hans). Prod.: Viktoria Film Co.
Frammento 1: 35mm. L.: 40 m (l. orig.: 1996 m). D.: 2’ a 18 f/s. Col.
Frammento 2: 35mm. L.: 42 m. D. 2’ a 18 f/s. Imbibito.