ISAAK BABEL’ - I RACCONTI DI ODESSA

Nell’URSS dei primi anni Venti – attraversata da un incredibile senso di liberazione e con la prospettiva di un futuro tutto da creare e dove poter liberamente sperimentare – molti giovani autori realizzano dei capolavori travolgenti. Sono gli anni dell’amicizia che lega i temperamenti artistici affini di Isaak Babel’ e Sergej E · jzenštejn (che per anni lavorano assieme su alcuni progetti cinematografici, da Benya Krik a Beshin Lug, senza riuscire a realizzarne nessuno). Partendo da questo sodalizio, la sezione indaga attraverso grandi film e piccole scoperte un momento storico sanguinoso (dalla rivoluzione del 1905 al regime del terrore stalinista) che si intreccia con i destini di grandissimi artisti ucraini e russi come Vertov e Michoels, o ancora Grossman e Askoldov, eredi diretti di Babel’. Ma è soprattutto un omaggio a Odessa, celeberrima location cinematografica, e alla produzione Ucraina VUFKU nel breve spiraglio di libertà dal 1924 al 1929.

A cura di Mariann Lewinsky

ISAAK BABEL’ – I RACCONTI DI ODESSA

DOLORE E PASSIONE: IL CINEMA DI MIKIO NARUSE NEL PERIODO PREBELLICO

Mikio Naruse è noto al mondo come uno dei quattro maestri del cinema classico giapponese insieme a Ozu, Mizoguchi e Kurosawa. Eppure, con l’eccezione di uno o due titoli canonici, i suoi film prebellici sono stati ignorati. Questa rassegna si concentra su cinque anni cruciali della sua carriera (1935-39), quando lavorò presso la neonata casa di produzione cinematografica P.C.L., che poi si sarebbe trasformata nella Toho. Qui Naruse utilizzò le tecnologie cinematografiche più avanzate disponibili in Giappone e nuovi stili di illuminazione e di fotografia mutuati da Hollywood per realizzare brillanti esplorazioni della modernità giapponese. Si immerse nella vita metropolitana e sviluppò un interesse profondo e duraturo per la condizione e il ruolo delle donne nella società nipponica. Gli spettatori abituati al tono cupo e rassegnato e alla sobrietà stilistica del cinema postbellico di Naruse rimarranno sorpresi dalla passione, vitalità e sperimentazione dei suoi lavori precedenti. Ricco di preziose rarità, questo programma si propone di riposizionare Naruse come uno degli autori più importanti del suo paese, non solo dopo ma anche prima della guerra.

A cura di Alexander Jacoby e Johan Nordström

DOLORE E PASSIONE: IL CINEMA DI MIKIO NARUSE NEL PERIODO PREBELLICO

MASCHERE E MUSICA: I FILM DI WILLI FORST

Un omaggio a un grande attore austriaco, poi passato alla regia, un tempo immensamente popolare e oggi caduto nell’oblio. Artigiano consumato, Willi Forst fu un regista versatile che eccelleva sia nel genere drammatico che in quello comico. I suoi film degli anni Trenta e Quaranta, che costituiscono il corpus più compiuto mai prodotto da un regista attivo in Germania durante l’era nazista, rivelano un amore profondo e quasi ossessivo per la musica. Lungi dall’essere semplice sottofondo, essa permea ogni aspetto dell’opera di Forst, plasmando la trama, influenzando la messa in scena e guidando il montaggio. In un film di Forst una sola melodia può condurre alla felicità, alla disperazione o addirittura a entrambe nello stesso tempo. Caso unico, Forst riuscì in larga misura a non farsi contaminare dall’ideologia nazionalsocialista, conservando nei suoi film lo spirito garbato e sofisticato della tarda Repubblica di Weimar e coltivando al contempo una visione del mondo più cupa e malinconica, unicamente sua.

A cura di Lukas Foerster

MASCHERE E MUSICA: I FILM DI WILLI FORST

CINEMALIBERO

Gli undici film restaurati in programma si articolano lungo un arco temporale che va dai primi anni Sessanta alla metà degli anni Ottanta all’interno di una topografia cinematografica che fa della marginalità il suo centro di indagine. Quest’anno sono le voci meno note della fondamentale stagione del cinema di liberazione latinoamericano, quelle silenziate dal regime iraniano, dalle repressioni del mondo arabo e dalla violenza coloniale. Tra le riscoperte di quest’anno: Gehenu Lamai della poetessa del cinema singalese Sumitra Peries; due opere della Nouvelle Vague iraniana, Postchi e Safar, dei maestri Dariush Mehrjui e Bahram Beyzaï; La paga (film d’esordio ritenuto perduto) di Ciro Durán figura chiave del cinema colombiano; São Paulo, Sociedade Anônima di Luiz Sergio Person e Uirá, Um Índio Em Busca De Deus di Gustavo Dahl, due tessere della complessa storia del Brasile tra colonialismo e industrializzazione. E ancora la versione originale e inedita di Ghazl el-Banat, di Jocelyne Saab e due opere tunisine fondamentali: l’incendiario Riḥ Es-Sed del maestro tunisino Nouri Bouzid e Al Ôrs del collettivo Nouveau Théâtre. Infine un nuovo restauro del dittico guineano Mortu Nega di Flora Gomes, e O Regresso de Amílcar Cabral di Sana Na N’Hada.

A cura di Cecilia Cenciarelli

CINEMALIBERO

NORDEN NOIR

Dagli archivi di Danimarca, Norvegia e Svezia ci giungono i film che hanno dato inizio alla stagione dei noir nordici, precursori cinematografici delle popolari serie Tv scandinave di oggi. Opere raramente proiettate al di fuori della Scandinavia, che mostrano la capacità del genere di sciogliere la superficie apparentemente ghiacciata della vita con risultati straordinari, come nel danese Mordets melodi (Melody of Murder, 1944) di Bodil Ipsen e nel norvegese Døden er et kjærtegn (Death Is a Caress, 1949). A proposito di femme fatale, in quest’ultimo film la “femme” sta anche dietro la macchina da presa: a dirigerlo è infatti Edith Carlmar, il cui stile evoca il fatalismo del miglior cinema noir. Dopo la guerra i Paesi scandinavi si allinearono pienamente alla tradizione hollywoodiana, e le luci soffuse, le inquadrature disturbanti e sbilanciate e le storie di desiderio e lussuria dagli esiti nefasti aprirono la strada allo sviluppo del noir nordico. Questa rassegna celebra quell’eredità, presentando copie d’archivio in 35mm e restauri digitali.

A cura di Tora Berg, Mikael Braae, Sophie Engberg Sonne e Irene Torp Halvorsen

NORDEN NOIR

IL CINEMA RITROVATO KIDS & YOUNG

Per otto giorni anche i piccoli spettatori potranno partecipare al festival grazie a proiezioni, spettacoli e laboratori dedicati. Fra le rassegne, un omaggio all’animatore Bruno Bozzetto e all’animazione polacca e ungherese, in collaborazione con i rispettivi archivi nazionali e con il festival di Annecy, oltre a selezioni di corti animati per i più piccoli a cura di festival specializzati come quello di Clermont-Ferrand. Un programma speciale sarà dedicato ai film del 1905, musicati dal vivo e accompagnati dall’ ‘imbonitrice’ Julie Linquette. La voce del Cinema Ritrovato Young – un gruppo di giovani cinefili dai 16 ai 20 anni che nel corso dell’anno programma tre rassegne con appuntamenti mensili al Cinema Modernissimo – si farà sentire attraverso le interviste agli ospiti e al pubblico del festival, le video-recensioni dei film e le consuete introduzioni a una selezioni di titoli da loro promossi.

A cura di Schermi e Lavagne – Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna

IL CINEMA RITROVATO KIDS & YOUNG