Ven
01/07
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 21:30
NELLI RAINCEVA / CVETY ZAPOZDALYE
John Sweeney
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con traduzione simultanea in cuffia
Modalità di ingresso
NELLI RAINCEVA
Scheda Film
L’adattamento cinematografico della prosa semplice di Aleksandr Amfiteatrov, tipico testo di inizio secolo su un rapporto servo-padrona, rappresenta una sorta di variante di La signorina Julie di August Strindberg. Strindberg era molto popolare in Russia, tanto che un anno prima Jakov Protazanov aveva già diretto una versione di La signorina Julie (Plebej, 1915).
L’insoddisfatta Nelli Rainceva partecipa a una festa organizzata da alcuni domestici e avvia una relazione con lo scrivano del padre. Presto la sua vita precipita in un baratro di sofferenza, la cui unica via d’uscita è la morte. Il film si apre accanto alla tomba della protagonista e si struttura come un flashback: la cameriera trova il diario della defunta padrona. Più che svelarsi, la storia diviene parossistica: lo spettatore non attende il finale, che già conosce, ma si appassiona alla trama. Insolita per Evgenij Bauer appare non solo la struttura narrativa ma anche la gestione della protagonista, mai subordinata allo sfondo decorativo: i piani medi e i primi piani di Zoja Barancevič nel ruolo di Nelli spostano l’attenzione dalle circostanze esteriori alle vicissitudini interiori. Allieva del regista teatrale Konstantin Mardžanov, Zoja Barancevič entrò molto giovane negli studi cinematografici di Chanžonkov firmando un contratto di tre anni. Con dodici film all’anno divenne presto la stella del cinema prerivoluzionario, grazie alle solide tecniche di recitazione (che Vera Cholodnaja non possedeva) e alla fotogenia (spesso assente negli attori di formazione teatrale).
Anche in Nelli Rainceva Evgenij Bauer resta fedele alle tecniche chiaroscurali che dominano i suoi film. Perfino il sottotitolo ne sottolinea gli intenti registici: il termine russo dvigopis, calco del francese cinématographe, rimanda al concetto di ‘scrittura’ del movimento. Con le sue pennellate di luce, Bauer tenta di superare la piattezza dello schermo e costruisce una composizione in profondità, evidente soprattutto nella scena del ballo dei domestici.
Alisa Nasrtdinova
Cast and Credits
Scen.: Aleksandr Amfiteatrov. F.: Boris Zavelev. Int.: Zoja Barancevič (Nelli Rainceva), Ol’ga Rachmanova (madre di Nelli), Aleksandr Cheruvimov (padre di Nelli), Konstantin Zubov (impiegato Petrov), Vera Pavlova (Tanja), Janina Mirato (Koreckaja), Michail Stal’skij (Leonid Andreev). Prod.: Aleksandr Chanžonkov. 35mm. L.: 714 m. D.: 39’ a 16 f/s. Bn.
CVETY ZAPOZDALYE
Scheda Film
Cvety zapozdalye, tratto dal racconto di Čechov, ne illustra i conflitti fondamentali. Marusja Priklonskaja, giovane di nobile famiglia rassegnata al proprio destino, onora la madre, tollera le debolezze del fratello scapestrato Egoruška e ama segretamente il dottor Toporkov, ex servo della gleba. La morte della madre, il dispiacere per il comportamento del fratello e della sua amante, la povertà e le pene sentimentali (Toporkov ha sposato una ricca commerciante), provocheranno una malattia fatale. Il film si è conservato parzialmente: è giunta fino a noi soltanto la seconda metà, che ritrae la malattia e la difficile vita di Marusja.
Secondo i contemporanei, la costruzione drammaturgica del film non era del tutto riuscita, ma “nonostante alcune lungaggini nelle prime due parti della sceneggiatura e un’eccessiva sbrigatività nelle ultime due” Cvety zapozdalye era praticamente l’unico adattamento cinematografico capace di trasmettere lo stato d’animo čechoviano. Ciò era in buona parte merito degli attori del Teatro d’Arte di Mosca: Ol’ga Baklanova, Lidija Dejkun, Aleksandr Gejrot, Marija Uspenskaja. Le scene con Gejrot nel ruolo di Egoruška sono girate in maniera naturalistica, e l’interpretazione della Baklanova (che dopo essere emigrata recitò in Freaks di Tod Browning e in The Docks of New York di Joseph von Sternberg) è ricca di sfumature e di dettagli: le sue reazioni sono condizionate dalla psicologia della protagonista e non si riducono a un singolo sentimento, gesto o sguardo. Le lunghe camminate, l’attesa e la generale lentezza dell’azione servono a rendere la pressione dell’ambiente e della vita quotidiana in cui la protagonista si trova a vivere.
Boris Suškevič – regista e attore del Teatro d’Arte di Mosca – si allontana dalle pratiche teatrali molto più di tanti cineasti, quasi rinunciando alla ricerca dell’effetto, sia nella recitazione, sia nelle riprese: si constata l’assenza di “sguardi in macchina, diaframmi, controluci e belle imbibizioni”. Se per la maggior parte dei film prerivoluzionari risulta spesso impossibile giudicare le imbibizioni, semplicemente perché le copie imbibite non sono sopravvissute, Cvety zapodalye è una rara eccezione. Negli archivi del Gosfilmofond sono presenti due copie positive del film che presentano imbibizioni diverse, a volte anche radicalmente diverse. Va però detto che la scena migliore del film – Marusja che cammina nella strada buia – è rimasta in bianco e nero.
Alisa Nasrtdinova
Cast and Credits
T. alt.: Doktor Toporkov. Sog.: dal racconto Fiori tardivi di Anton Čechov. F.: Aleksandr Stanke. Scgf.: Sergej Kozlovskij. Int.: Ol’ga Baklanova (Marusja), Aleksej Bondyrev (il servo), Lidija Dejkun (madre di Marusja), Aleksandr Gejrot (Egoruška), Marija Uspenskaja (sensale di matrimoni), Boris Suškevič (dott. Toporkov). Prod.: Vladimir Vengerov e Vladimir Gardin. DCP. Imbibito.
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