Sab
23/06
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 16:30
FRUSTA NELLA COLLEZIONE KOMIYA 1
Hiroshi Komatsu, Chiruzu Usui (National Film Archive of Japan) e Andrea Meneghelli (Cineteca di Bologna)
Mie Yanashita
Impossibile sottovalutare il contributo dato da Frusta all’eccellenza qualitativa e stilistica delle produzioni Ambrosio e al loro conseguente successo internazionale. Se cerchiamo le copie sopravvissute, scopriamo che molti titoli importanti della sua filmografia sono stati esportati all’estero e sono dunque ora rintracciabili, al di fuori dei confini italiani, in tre grandi collezioni di film risalenti ai primi anni del Novecento: la collezione Desmet (presso l’EYE Filmmuseum di Amsterdam), la collezione Joye (presso il BFI – National Archive) e la collezione Komiya (presso il National Film Archive of Japan). Jean Desmet è stato un distributore olandese, l’abate Joye un gesuita svizzero che proiettava film comprati di seconda mano in Germania, Tomijiro Komiya (1897-1975) un grande cinefilo e collezionista privato residente a Tokyo. Komiya raccolse soprattutto film europei – importati e proiettati in moltissime occasioni in Giappone prima della Grande guerra – ed evidentemente era un fan del cinema italiano. Quando trent’anni fa (nel 1988) la sua collezione arrivò all’allora National Film Center di Tokyo, era già stata severamente danneggiata da due guerre, da svariati furti e dalla decomposizione del nitrato. Quello che rimane è magnifico: copie complete e molti frammenti, identificati dallo storico del cinema Hiroshi Komatsu e restaurati a colori dal National Film Center.
Il programma include tre frammenti di film scritti da Arrigo Frusta, che non esistono in altra forma: un’anticipazione di un’ampia sezione dedicata alla collezione Komiya che contiamo di proporre nella prossima edizione del Cinema Ritrovato, in collaborazione con il National Film Archive of Japan.
Mariann Lewinsky
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
RAGGIO DI SOLE
Scheda Film
Il principe Ghiacciolino (Carámbano nella copia spagnola) è depresso. A nulla valgono le consulenze dei dotti, le buffonerie del giullare o le ghiottonerie servite a passo dell’oca da un esercito di cuochi. Stregato da un’ammiccante riflesso, parte alla ricerca dell’unica cosa che dichiara di volere davvero: un raggio di sole. O forse cerca solo una scusa per sottrarsi a una coppia di reali genitori troppo apprensivi. Sia come sia alla fine del suo viaggio troverà l’amore. Favola cinematografica di incantevole grazia “tenuta sopra una linea di finissima caricatura”, come scrive lo stesso Frusta. La narrazione procede in un succedersi di idee visive perfettamente funzionali al racconto: gli astronomial lavoro, la macchia luminosa, l’apparizione di Raggio di sole coronata dai leoni di Schneider, in verità mai così poco minacciosi. Alla fine tornerà la primavera anche nel paese del ghiaccio. Quasi un po’ dispiace, se non altro perché non si potrà più usare quella incredibile slitta reale trainata da pinguini.
Cast and Credits
Sog., Scen.: Arrigo Frusta. Int.: Sig.a Schneider (Raggio di sole), Mario Voller Buzzi (Principe Ghiacciolino), Cesare Zocchi (Re), Lina Gobbi (Regina), Antonio Grisanti (dignitario), Ercole Vaser (il mago), Giuseppina Ronco, Bianca Schinini (dame), Paolo Azzurri. Prod.: S.A. Ambrosio. 35mm. L.: 278 m (l. orig.: 328 m). D.: 15′ a 16 f/s Imbibito (Desmetcolor)
GALILEO GALILEI
Scheda Film
All’epoca, il solito recensore pignolo si lamentava della scarsa aderenza del soggetto ai fatti storici. A noi importa molto meno, anche se è difficile dargli torto. Galileo finisce davanti al Sant’Uffizio per vendetta di un servitore che voleva approfittare delle grazie di sua figlia. Non basta come volo di fantasia? Eccone un altro: in chiesa, mentre se ne sta piegato sull’inginocchiatoio, il genio vede una lampada oscillare ed è colto dall’illuminazione che gli disvelerà i segreti del moto pendolare (irresistibile coacervo visivo che riassume accorato cattolicesimo e metodo scientifico sui generis). La sua teoria sul moto dei pianeti è una forma di proibito: quando i rappresentanti del clero si mettono in cerchio a consultare la pergamena su cui Galileo ha vergato le sue scoperte, reagiscono con indignazione, e gesticolano come se stessero mimando le forme di una donna. E quando lo scienziato è costretto a bruciare il frutto del proprio ingegno, se lo porta al petto come fosse un’amante che gli sta per essere strappata. Mentre la carta prende fuoco, si spalanca sul fondo una tenda, per mostrarci dietro le grate la figlia fatta letteralmente prigioniera dalle suore, aprendo abissi di sofferenze che non ci è dato vedere.
Andrea Meneghelli
Cast and Credits
Sog., Scen.: Arrigo Frusta. F.: Giovanni Vitrotti. Int.: Umberto Mozzato (Galileo Galilei). Prod.: S.A. Ambrosio 35mm. L.: 192 m. D.: 12’ a 16 f/s. Imbibito.
SIEGFRIED
Scheda Film
In vista del centenario della nascita di Richard Wagner, nella primavera del 1912 Ambrosio decise di produrre due film tratti dall’opera del compositore, Parsifal e Siegfried, entrambi diretti da Mario Caserini, con sceneggiatura di Arrigo Frusta e fotografia di Giuseppe Angelo Scalenghe. I film hanno in comune la raffinata estetica visiva, in cui gli attori posano e si muovono secondo logiche geometriche in inqua- Siegfried (Coll. Museo Nazionale del Cinema, Torino) 88 drature caratterizzate da una notevole profondità di campo. I film wagneriani prefigurano così la bellezza quasi formalista di Ma l’amor mio non muore! (1913). Le opere suscitarono accesi dibattiti sulla difficoltà di realizzare un film tratto da Wagner. Un critico giapponese scrisse: “Il film si ispira a L’anello dei Nibelunghi di Richard Wagner, eminente artista ottocentesco. È molto distante dall’originale, ma trattandosi di un film dovremmo perdonarne le licenze artistiche. Le ninfe che cantano sulle sponde del Reno. Krimhilde, con la sua splendida chioma bionda, che brandisce la spada… È un film elegantemente patinato” (“Kinema Record”, novembre 1914).
Hiroshi Komatsu
Cast and Credits
Sog.: dall’omonimo dramma musicale di Richard Wagner. Scen.: Arrigo Frusta. F.: Giuseppe Angelo Scalenghe. Int.: Dario Silvestri (Siegfried), Fernanda Negri- Pouget (Krimhilde), Antonietta Calderari (Brunehilde), Mario Voller Buzzi (il Bardo), Mario Granata (Gunther), Serafino Vité (Hogen), Vitale De Stefano, Carlo Campogalliani, Giuseppina Ronco, Franz Sala. Prod.: S.A. Ambrosio 35mm. L.: 708 m. D.: 34’ a 18 f/s. Imbibito.
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