LA RECENSIONE: ‘CARA EMI, SONO LE 5 DEL MATTINO…’. LETTERE DAL SET
Durante i giorni della Mostra mercato dell’editoria cinematografica si tiene il ciclo di incontri Il Cinema Ritrovato All’Ambasciatori – Otto Libri Sotto le Stelle.
Presentazione di “Cara Emi, sono le 5 del mattino…” Lettere dal set , a cura di Alberto Crespi (Laterza, 2015). Insieme al curatore, interviene Emi De Sica, figlia di Vittorio.
A seguire, in Piazza Maggiore alle 21.45, La sottile linea rossa di Terrence Malick (USA/1998); introduce Schawn Belston.
Leggi di seguito la recensione dei volumi, a cura di Cesare Cioni.
“Dalla finestra dell’appartamento Gregoretti, il cielo si annuvola. E penso a te che invece aspetti il sole. Lo aspettiamo anche noi per poter girare la scena.”
Cara Emi, sono le 5 del mattino… raccoglie una scelta dalle lettere che Vittorio De Sica inviò alla figlia maggiore Emi tra il 1960 e il 1970 durante la lavorazione di quattro film: “La ciociara”, “Ieri, oggi e domani”, “Matrimonio all’italiana”, e “I girasoli” (girato in Russia), per sopperire alla distanza che gli impediva di incontrarla.
Questi testi, scritti in linguaggio colloquiale ma efficacissimo, non costituiscono solo la testimonianza del legame che legava padre e figlia – quest’ultima la sola persona con cui De Sica poteva sfogarsi delle frustrazioni causate dai grandi e dai piccoli problemi che si presentavano quotidianamente sul set che ogni sera le raccontava – e di conseguenza anche un dettagliatissimo diario di lavorazione, di sicuro interesse per ogni appassionato di storia del cinema; il vero valore del volume è nello squarcio che esso offre sulla personalità di De Sica che si rivela in questi messaggi.
Un grande professionista, innanzitutto, capace di tener sotto controllo una macchina complessa e affrontare imprevisti di ogni genere – dalla volubilità meteorologica che lo induce a chiedersi se Dio non ce l’abbia con chi fa cinema, agli errori dei tecnici o dei laboratori di sviluppo e stampa che lo costringono a rigirare una sequenza, alle idiosincrasie di attori grandi e piccoli che lo costringono a ripetere più volte le scene prima di ottenere un risultato che si avvicini a quello voluto; in ogni circostanza saldamente al comando, salvo occasionalmente sbottare in una parolaccia di cui si pente subito.
Un artista, profondamente rispettoso della professionalità dei propri collaboratori – in più occasioni traspaiono la grandissima stima per Sophia Loren come persona e come attrice, e la grande amicizia nei confronti di Mastroianni, anche quando questi lo fa penare con la sua volubilità – ma insofferente all’insincerità o alla presunzione che talvolta gli capita di constatare nei suoi colleghi.
Ma soprattutto un uomo generoso, affabile, sempre disponibile, sempre attento alle persone che lo circondano e che lavorano con lui o che gli capita di incontrare, anche in situazioni “difficili” come quella di un carcere; e tratteggiate in brevi ed efficacissimi bozzetti, piccoli ritratti talvolta ironici o surreali ma comunque rispettosi dell’umanità dei suoi interlocutori – anche quando questi non lo meriterebbero.
Per chi ancora ricorda le ultime apparizioni del regista in pubblico o in televisione, Cara Emi… sarà un’occasione per riascoltare la voce di un vecchio amico; per chi ancora non la conosce, la possibilità di scoprire la profonda e autentica umanità di un grande artista che nel proprio Paese non ha sempre avuto i riconoscimenti che meritava.