12/03/2020

Il Cinema Ritrovato | Fuori Sala

Il giovedì è il giorno della settimana in cui, tradizionalmente, i film di prima visione arrivano nelle sale. Non potendo proporre la nostra programmazione e i capolavori del Cinema Ritrovato al cinema nel loro luogo di elezione, la sala cinematografica, da oggi con cadenza settimanale presentiamo la nuova rubrica online “Il Cinema Ritrovato | Fuori Sala“, con  una selezione di piccole perle di cinema conservate nei nostri archivi.

In questa puntata, Donna con garofani rossi e rosa di Luca Comerio (1912) e Tontolini è triste di Ferdinand Guillaume (1911).

Guarda l’introduzione e i film cliccando sull’immagine:

Gioia e bellezza. Di questo una Cineteca crediamo debba occuparsi. Ci sono tanti obiettivi migliori da cercare? Il piccolo eroe di questo film è tutti noi. Stretto nella morsa della noia incarognita, trova la liberazione dai fardelli di un presente ostile con un gesto semplicissimo: guardare un film. Lo schermo irradia una luce benefica contagiosa. Tontolini è felice. Ferdinand Guillaume, creatore e interprete di questa delizia, col suo stralunato alter ego chiamato prima Tontolini e dopo Polidor è stato un’autentica star del cinema comico, un dispensatore mondiale di tregue rinvigorenti. Dopo la grande stagione del muto, ha vivacchiato ai margini, ripescato di tanto in tanto da chi ancora si ricordava del suo genio. Federico Fellini, ad esempio, che lo volle con sé nelle Notti di Cabiria e in 8 ½. Potete ripercorrere sua avventurosissima vicenda (e quella di uno sconcertante fratello oltreoceano…) leggendo Polidor e Polidor,  l’appassionante libro che Marco Giusti gli ha dedicato.

La bellezza contagiosa è anche una questione di folgorazioni fulminee. Come nell’esplosione floreale di un frammento di inizio secolo, coi colori splendidamente imperfetti del sistema Kinemacolor. Di più non sappiamo. Ma è una gioia che rende superfluo tutto il resto.

La felicità che riusciamo a conquistarci nel presente, magari a sprazzi, non è un’astrazione che si consuma fuori dal tempo. È anche l’effetto di un vissuto personale e collettivo, quel fondamento in pari dosi certo e ingannevole che chiamiamo memoria. Sarà l’oggetto della nostra prossima visione (Andrea Meneghelli).

Rubrica a cura del direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli e del responsabile dell’Archivio Pellicole Andrea Meneghelli.